Speciale Global Forum

Sabato 17:

Un sipario di pietre cala sul Forum

Aspettando il contro Global

Venerdi' 16:

Il ruolo del servizio pubblico tra convergenza digitale e e-government

Ma la frattura non è solo digitale

L'e-government piace alle imprese

Formazione e interfacce agili: il contributo di Cisco all'e-government

A che punto è l'e-Italia?

C'è del web in Danimarca

Giovedi' 15:

Navigando in radio

"L'e-government è la giusta strada per una corretta globalizzazione"

Come utilizzare le tecniche informatiche per il governo?

"Qui ci vogliamo tutti bene"

Banca Mondiale: "l'e-government potrà aiutare i paesi in via di sviluppo"

L'e-government come occasione per reinventare il governo

Mercoledi' 14:

Bassanini: "Dall'Italia un esempio per il nuovo Rinascimento digitale"

E-government, il sud del mondo a Napoli per imparare che cos'è

In Rete, il Global Forum è doppio

Napoli non è Davos

Interviste d'archivio


Un sipario di pietre cala sul Forum

di Eleonora Giordani


L'atmosfera è calma e distesa all'interno del Teatro San Carlo di Napoli dove si svolge la sessione finale del Global Forum. E' il momento dei ringraziamenti e del "vogliamoci bene". Del riconoscimento del valore universale dei principi del governo democratico. Eppure quello che cala sul summit è un sipario di violenza. Dall'esterno arrivano i rumori degli scontri in piazza Plebiscito tra polizia e dimostranti anti-globalizzazione. Dall'alto dei giardini di Palazzo Reale si vedono volare i sampietrini e arrivano le prime notizie: almeno 60 feriti.

A questo punto è un po' difficile parlare del documento conclusivo elaborato dai gruppi di lavoro, che servirà come base di lavoro per la la "Dot force" e il forum dell'Onu sulle Ict come strumenti per colmare il digital divide. Come anche è paradossale riportare le conclusioni delle varie commissioni, che mettono tutte in primo piano la necessità di reinventare la politica e sfruttare le nuove tecnologie per aumentare il coinvolgimento della società civile nel dibattito politico.

Insomma, questa mattina più che ad una conferenza dove si vuole discutere il futuro dell'umanità sembrava di essere sul Titanic che affonda, quando i passeggeri della terza classe cominciano ad annegare e quelli di prima ancora ascoltano l'orchestra e non si rendono conto della crisi. Un'incomunicabilità tra istituzioni e protesta in netta contraddizione con i discorsi dei due fronti, che bizzarramente sventolano entrambi bandiere di sviluppo sostenibile.

L'unica nota positiva in una giornata in cui stride il contrasto tra realtà e dichiarazioni di principio è l'annuncio che si terrà in Marocco il prossimo Global Forum sulla governace. Ripartire dall'Africa per discutere le pratiche del "buon governo", un modo per riannodare i fili della cooperazione sociale che oggi sembravano spezzati.