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Il ruolo del servizio pubblico tra convergenza digitale e e-government

Ma la frattura non è solo digitale

L'e-government piace alle imprese

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"L'e-government è la giusta strada per una corretta globalizzazione"

Come utilizzare le tecniche informatiche per il governo?

"Qui ci vogliamo tutti bene"

Banca Mondiale: "l'e-government potrà aiutare i paesi in via di sviluppo"

L'e-government come occasione per reinventare il governo

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E-government, il sud del mondo a Napoli per imparare che cos'è

In Rete, il Global Forum è doppio

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Dallo Sri Lanka, un esempio di "good practice"

Di Wanda Marra

Passione, pressione, oppressione, opportunità digitale: così oggi Bruno Lanvin, Segretario Generale G8 dot force- G8, ha definito le variabili della definizione di barriera digitale, nella sessione del Global Forum dedicata al Digital Divide e cooperazione internazionale. Come ha sottolineato Lanvin, al di là dei discorsi e delle analisi, c'è bisogno di concretezza. O, per dirla in altro modo, di trovare delle good practice, dei progetti, dei programmi che possano sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie e ridurre il divario digitale.

Un esempio concreto, realizzato a Kothmale, Sri Lanka è quello di cui parla W. Jayaweera, Consigliere Unesco per le Comunicazioni regionali dell'Asia. Per diffondere l'uso di Internet, il progetto pilota "Bridging the Gap", usa la radio, uno dei mezzi di comunicazione più diffusi nei Paesi in via di sviluppo.

Il progetto si muove su due fronti: da una parte tenta di sensibilizzare la comunità rurale, che non conosce i possibili benefici delle nuove tecnologie, dall'altra di fare fronte alle difficoltà economiche alle quali va incontro chiunque voglia comprare un computer o navigare in Internet in molti paesi.

L'idea è semplice, ma efficace. La "community radio" diventa strumento per navigare su Internet e contemporaneamente offre l'accesso in Rete. Una delle principali barriere che si oppongono all'uso di Internet è la lingua: in un programma quotidiano i lavoratori della radio selezionano e mandano in onda delle informazioni raccolte online. Non solo: agli utenti è data la possibilità di fare domande alle quali il programma risponde utilizzando la Rete e proponendo, dunque, una sorta di navigazione guidata. Per chi voglia provare di persona, la community radio ha creato dei punti di accesso gratis ad Internet, e delle postazioni nelle biblioteche cittadine. Il database di questa radio è in continua crescita, mentre gli esperimenti aumentano, come il servizio per lo scambio di mail a disposizione degli utenti.

Un esempio circoscritto, ma certamente utile per l'analisi dei bisogni e la concretezza della proposta. Un mattoncino sulla strada delle best practice da individuare e diffondere.

- Community radio