Speciale Global Forum

Sabato 17:

Un sipario di pietre cala sul Forum

Aspettando il contro Global

Venerdi' 16:

Il ruolo del servizio pubblico tra convergenza digitale e e-government

Ma la frattura non è solo digitale

L'e-government piace alle imprese

Formazione e interfacce agili: il contributo di Cisco all'e-government

A che punto è l'e-Italia?

C'è del web in Danimarca

Giovedi' 15:

Navigando in radio

"L'e-government è la giusta strada per una corretta globalizzazione"

Come utilizzare le tecniche informatiche per il governo?

"Qui ci vogliamo tutti bene"

Banca Mondiale: "l'e-government potrà aiutare i paesi in via di sviluppo"

L'e-government come occasione per reinventare il governo

Mercoledi' 14:

Bassanini: "Dall'Italia un esempio per il nuovo Rinascimento digitale"

E-government, il sud del mondo a Napoli per imparare che cos'è

In Rete, il Global Forum è doppio

Napoli non è Davos

Interviste d'archivio


In Rete, il Global Forum è doppio

Le ragioni dei globalizzatori e degli anti-globalizzatori a confronto nei siti

di Wanda Marra

Si sdoppia anche in Rete il Terzo Global Forum (Napoli 15-17 marzo), dedicato all'e-government come strumento di democrazia e di sviluppo, promosso dal Governo Italiano e dalle Nazioni Unite. La home page del sito ufficiale  è riprodotta, per non dire clonata, su un sedicente sito dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). D'altra parte nelle giornate del vertice, Napoli ospita non solo i rappresentanti dei 40 Paesi partecipanti, ma anche il "popolo di Seattle" che ha organizzato un vero e proprio contro-vertice. Ma andiamo con ordine.

Third Global Forum  
Sul sito ufficiale si possono trovare l'agenda della conferenza, i temi affrontati, il programma degli interventi al convegno e ai seminari, i documenti. L'iniziativa si propone di discutere quali sono le condizioni che possono consentire alle tecnologie dell'informazione e ad Internet applicate all'amministrazione pubblica di essere strumento di progresso civile, economico e sociale e su come i Paesi possano e debbano utilizzarle correttamente per la crescita e lo sviluppo dei popoli. L'e-government viene discusso sotto il profilo dei servizi ai cittadini ed alle imprese, ma anche sotto quello della privacy, della validazione elettronica dei documenti, della comunicazione e della democrazia online.Le problematiche affrontate nelle sessioni tematiche sono sei: la governance nell'era della Rete, l'impatto delle tecnologie ICT sull'organizzazione di governo, l'implementazione dell'e-government, i servizi ai cittadini, i servizi alle imprese, il digital divide e la cooperazione internazionale Il vertice vuole essere anche un'occasione per i Paesi che sono più avanti sulla strada delle riforme che stanno cambiando il volto dell'amministrazione di illustrare ai Paesi in via di sviluppo i benefici che le ICT possono produrre in termini di crescita economica e sociale, di trasparenza e democrazia. Particolare attenzione viene rivolta a due problematiche orizzontali: le donne e le pari opportunità nella società dell'informazione e la riduzione del digital divide.

Sito "clone" dell'Ocse  
Per protesta contro il vertice internazionale di Napoli è online da novembre il sito clone dell'Ocse, costruito dagli attivisti di Officina 99, centro sociale di Napoli, dopo aver registrato i domini "ocse.org" e "ocse.it": la sigla internazionale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, è, infatti, Oecd da cui l'indirizzo del sito ufficiale e nessuno aveva registrato la versione italiana. Da allora, chiunque va sul sedicente sito italiano dell'Ocse, vi trova la presentazione del Terzo Global Forum sull'e-government. Tutto è graficamente perfetto, ma dal sito clone il vertice suona in tutt'altro modo. Fin dal primo paragrafo, il governo elettronico, che nel documento originale pubblicato sul vero sito è definito "strumento di democrazia e sviluppo", viene presentato come "strumento di sottomissione e sviluppo". Qualche riga dopo si spiega che la "digital opportunity task force" voluta dal G8 di Okinawa ha il compito di "accentuare il digital divide tra Stati e promuovere le iniziative di spoliazione dei Paesi più industrializzati su quelli in via di sviluppo". Se si va avanti a comparare i due testi, si vede che mentre gli organizzatori del Global Forum invitano ad accelerare i cambiamenti in corso "a favore dei cittadini e delle imprese", il documento pubblicato sul sito pirata parla di "cambiamenti a favore delle multinazionali e delle imprese". E così di seguito: invece che a opportunità "in termini di crescita economica e sociale", il riferimento è a opportunità "in termini di saccheggio e spoliazione economica"; invece di augurarsi la "riduzione del digital divide", l'ocse.org parla di una "necessaria accentuazione del digital divide". Alcuni giornalisti scoprirono l' "inganno" e la vicenda divenne di pubblico dominio: malgrado ciò migliaia di persone hanno continuato ignari a visitare il sito, a scrivere e-mail, a chiedere informazioni, a compilare i form per la richiesta di accrediti per delegati e giornalisti. Dal 10 marzo questo sito è all'asta per favorire la costruzione e la riuscita del contro-vertice, le "quattro giornate di Napoli del nuovo millennio".

Noglobal  
Nella efficace parodia della presentazione ufficiale del forum nel sito clone dell'Ocse, sono elencate le ragioni per le quali è stata organizzata una protesta coi fiocchi, coordinata e gestita da Noglobal, il sito appositamente costituito. Nell'appello per il contro-global forum si trovano le motivazioni del "Popolo di Seattle", che si è dato appuntamento a Napoli: le priorità economiche e sociali verrebbero discusse e decise dalle grandi lobby corporative e dettate sotto forma di "raccomandazioni" ai governi che sempre più spesso si troverebbero ridotti ad un ruolo di meri esecutori materiali degli interessi del capitale transnazionale. I manifestanti denunciano che sull'altare della "competitività internazionale", della "flessibilità", della "deregolamentazione", vengono smantellati i diritti e le garanzie ottenuti grazie alle lotte di generazioni di lavoratori. Tra gli obiettivi della protesta: la rivendicazione di un salario stabile per i disoccupati e i precari, la riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, l'opposizione ai processi di aziendalizzazione del sistema sanitario e formativo, la libera circolazione dei migranti, la lotta al copyright e agli OGM, il freno all'attività "da usurai"degli istituti di credito internazionali. Nei giorni del vertice, il contro-vertice ha in calendario una serie di iniziative, riunite con lo slogan "e-movement contro e-government": si comincia mercoledì con una street parade di carri allegorici e musica, si prosegue con blocchi ed azioni, con il netstrike contro il trading online, con un vero e proprio convegno, si conclude con una manifestazione internazionale.

Isole nella Rete  e Indymedia 
I centri di informazione indipendente si mobilitano, offrendo a Noglobal uno spazio sulla loro home page, al grido di "Stop the Global Forum".

Per approfondire le ragioni dei globalizzatori, si possono visitare i siti degli organismi ufficiali:

Banca Mondiale  
La Banca Mondiale, nata per ridurre la povertà e migliorare il tenore di vita, promuovendo lo sviluppo sostenibile e gli investimenti in risorse umane. La Banca eroga crediti, offre servizi di assistenza tecnica e di consulenza per la definizione di politiche ai paesi membri in via di sviluppo.

Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico 
L'Ocse raggruppa 29 Stati membri e fornisce ai Governi una piattaforma di discussione sullo sviluppo e sul perfezionamento della politica economica e sociale. Gli Stati membri mettono a confronto le proprie esperienze, cercano risposte a problemi comuni e coordinano le politiche nazionali ed internazionali al fine di costituire una rete di esperienze omogenee.

Organizzazione Mondiale per il Commercio 
Il Wto (World trade organization) è un ente internazionale che opera nel campo della regolamentazione degli scambi commerciali fra i paesi, stabilendo le norme giuridiche fondamentali del commercio internazionale riguardo allo scambio di merci, ai servizi e alla proprietà intellettuale.

L'appuntamento è per tutti giovedì a Napoli.

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