In Rete, il Global Forum è doppio
Le ragioni dei globalizzatori e degli
anti-globalizzatori a confronto nei siti
di Wanda Marra
Si sdoppia anche in Rete il Terzo Global Forum (Napoli 15-17
marzo), dedicato all'e-government come strumento di democrazia e di
sviluppo, promosso dal Governo Italiano e dalle Nazioni Unite. La
home page del sito
ufficiale è riprodotta, per non dire clonata, su un
sedicente sito dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo
Sviluppo Economico). D'altra parte nelle giornate del vertice,
Napoli ospita non solo i rappresentanti dei 40 Paesi partecipanti,
ma anche il "popolo di Seattle" che ha organizzato un vero
e proprio contro-vertice. Ma andiamo con ordine.
Third
Global Forum
Sul sito ufficiale si possono trovare l'agenda della conferenza, i
temi affrontati, il programma degli interventi al convegno e ai
seminari, i documenti. L'iniziativa si propone di discutere quali
sono le condizioni che possono consentire alle tecnologie
dell'informazione e ad Internet applicate all'amministrazione
pubblica di essere strumento di progresso civile, economico e
sociale e su come i Paesi possano e debbano utilizzarle
correttamente per la crescita e lo sviluppo dei popoli. L'e-government
viene discusso sotto il profilo dei servizi ai cittadini ed alle
imprese, ma anche sotto quello della privacy, della validazione
elettronica dei documenti, della comunicazione e della democrazia
online.Le problematiche affrontate nelle sessioni tematiche sono
sei: la governance nell'era della Rete, l'impatto delle tecnologie
ICT sull'organizzazione di governo, l'implementazione dell'e-government,
i servizi ai cittadini, i servizi alle imprese, il digital divide e
la cooperazione internazionale Il vertice vuole essere anche
un'occasione per i Paesi che sono più avanti sulla strada delle
riforme che stanno cambiando il volto dell'amministrazione di
illustrare ai Paesi in via di sviluppo i benefici che le ICT possono
produrre in termini di crescita economica e sociale, di trasparenza
e democrazia. Particolare attenzione viene rivolta a due
problematiche orizzontali: le donne e le pari opportunità nella
società dell'informazione e la riduzione del digital divide.
Sito
"clone" dell'Ocse
Per protesta contro il vertice internazionale di Napoli è online da
novembre il sito clone dell'Ocse, costruito dagli attivisti di
Officina 99, centro sociale di Napoli, dopo aver registrato i domini
"ocse.org" e "ocse.it": la sigla internazionale
dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, è,
infatti, Oecd da cui l'indirizzo del sito ufficiale e nessuno aveva
registrato la versione italiana. Da allora, chiunque va sul
sedicente sito italiano dell'Ocse, vi trova la presentazione del
Terzo Global Forum sull'e-government. Tutto è graficamente
perfetto, ma dal sito clone il vertice suona in tutt'altro modo. Fin
dal primo paragrafo, il governo elettronico, che nel documento
originale pubblicato sul vero sito è definito "strumento di
democrazia e sviluppo", viene presentato come "strumento
di sottomissione e sviluppo". Qualche riga dopo si spiega che
la "digital opportunity task force" voluta dal G8 di
Okinawa ha il compito di "accentuare il digital divide tra
Stati e promuovere le iniziative di spoliazione dei Paesi più
industrializzati su quelli in via di sviluppo". Se si va avanti
a comparare i due testi, si vede che mentre gli organizzatori del
Global Forum invitano ad accelerare i cambiamenti in corso "a
favore dei cittadini e delle imprese", il documento pubblicato
sul sito pirata parla di "cambiamenti a favore delle
multinazionali e delle imprese". E così di seguito: invece che
a opportunità "in termini di crescita economica e
sociale", il riferimento è a opportunità "in termini di
saccheggio e spoliazione economica"; invece di augurarsi la
"riduzione del digital divide", l'ocse.org parla di una
"necessaria accentuazione del digital divide". Alcuni
giornalisti scoprirono l' "inganno" e la vicenda divenne
di pubblico dominio: malgrado ciò migliaia di persone hanno
continuato ignari a visitare il sito, a scrivere e-mail, a chiedere
informazioni, a compilare i form per la richiesta di accrediti per
delegati e giornalisti. Dal 10 marzo questo sito è all'asta per
favorire la costruzione e la riuscita del contro-vertice, le
"quattro giornate di Napoli del nuovo millennio".
Noglobal
Nella efficace parodia della presentazione ufficiale del forum nel
sito clone dell'Ocse, sono elencate le ragioni per le quali è stata
organizzata una protesta coi fiocchi, coordinata e gestita da
Noglobal, il sito appositamente costituito. Nell'appello per il
contro-global forum si trovano le motivazioni del "Popolo di
Seattle", che si è dato appuntamento a Napoli: le priorità
economiche e sociali verrebbero discusse e decise dalle grandi lobby
corporative e dettate sotto forma di "raccomandazioni" ai
governi che sempre più spesso si troverebbero ridotti ad un ruolo
di meri esecutori materiali degli interessi del capitale
transnazionale. I manifestanti denunciano che sull'altare della
"competitività internazionale", della
"flessibilità", della "deregolamentazione",
vengono smantellati i diritti e le garanzie ottenuti grazie alle
lotte di generazioni di lavoratori. Tra gli obiettivi della
protesta: la rivendicazione di un salario stabile per i disoccupati
e i precari, la riduzione dell'orario di lavoro a parità di
salario, l'opposizione ai processi di aziendalizzazione del sistema
sanitario e formativo, la libera circolazione dei migranti, la lotta
al copyright e agli OGM, il freno all'attività "da
usurai"degli istituti di credito internazionali. Nei giorni del
vertice, il contro-vertice ha in calendario una serie di iniziative,
riunite con lo slogan "e-movement contro e-government": si
comincia mercoledì con una street parade di carri allegorici e
musica, si prosegue con blocchi ed azioni, con il netstrike contro
il trading online, con un vero e proprio convegno, si conclude con
una manifestazione internazionale.
Isole
nella Rete e Indymedia
I centri di informazione indipendente si mobilitano, offrendo a
Noglobal uno spazio sulla loro home page, al grido di "Stop the
Global Forum".
Per approfondire le ragioni dei globalizzatori, si possono
visitare i siti degli organismi ufficiali:
Banca
Mondiale
La Banca Mondiale, nata per ridurre la povertà e migliorare il
tenore di vita, promuovendo lo sviluppo sostenibile e gli
investimenti in risorse umane. La Banca eroga crediti, offre servizi
di assistenza tecnica e di consulenza per la definizione di
politiche ai paesi membri in via di sviluppo.
Organizzazione
per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
L'Ocse raggruppa 29 Stati membri e fornisce ai Governi una
piattaforma di discussione sullo sviluppo e sul perfezionamento
della politica economica e sociale. Gli Stati membri mettono a
confronto le proprie esperienze, cercano risposte a problemi comuni
e coordinano le politiche nazionali ed internazionali al fine di
costituire una rete di esperienze omogenee.
Organizzazione
Mondiale per il Commercio
Il Wto (World trade organization) è un ente internazionale che
opera nel campo della regolamentazione degli scambi commerciali fra
i paesi, stabilendo le norme giuridiche fondamentali del commercio
internazionale riguardo allo scambio di merci, ai servizi e alla
proprietà intellettuale.
L'appuntamento è per tutti giovedì a Napoli.
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