Speciale Global Forum

Sabato 17:

Un sipario di pietre cala sul Forum

Aspettando il contro Global

Venerdi' 16:

Il ruolo del servizio pubblico tra convergenza digitale e e-government

Ma la frattura non è solo digitale

L'e-government piace alle imprese

Formazione e interfacce agili: il contributo di Cisco all'e-government

A che punto è l'e-Italia?

C'è del web in Danimarca

Giovedi' 15:

Navigando in radio

"L'e-government è la giusta strada per una corretta globalizzazione"

Come utilizzare le tecniche informatiche per il governo?

"Qui ci vogliamo tutti bene"

Banca Mondiale: "l'e-government potrà aiutare i paesi in via di sviluppo"

L'e-government come occasione per reinventare il governo

Mercoledi' 14:

Bassanini: "Dall'Italia un esempio per il nuovo Rinascimento digitale"

E-government, il sud del mondo a Napoli per imparare che cos'è

In Rete, il Global Forum è doppio

Napoli non è Davos

Interviste d'archivio


Aspettando il contro Global

di Eleonora Giordani


La tensione è palpabile stamattina alla sessione di chiusura del Global Forum. A rendere pesante l’aria tiepida di Napoli è l’attesa del corteo anti-global annunciato per oggi pomeriggio. Si prevedono circa 15 mila partecipanti. “Finché manifestano va bene – commentano tra loro gli uomini della vigilanza – ma se vogliono entrare si faranno male, sia loro che i poliziotti”.

Certo è una sensazione strana stare qui dentro a sentir parlare di servizi che avvicinino le istituzioni alla società civile e di un’auspicata maggiore partecipazione dei cittadini al dibattiti politico grazie alle nuove tecnologie, sapendo che per entrare a Palazzo Reale bisogna oltrepassare un cordone di circa seimila agenti. Un cordone peraltro tutt’altro che imperforabile. Ieri sera per esempio, un gruppetto di rappresentanti del movimento di contestazione è riuscito ad entrare alla cena di gala e a declamare qualche slogan tra i dignitari internazionali, che hanno assistito alla performance un po’ sorpresi e un po’ divertiti. E per nulla preoccupati. Mentre le guardie portavano via questi pochi indesiderati, una ragazza con il badge dell’organizzazione si affrettava a scusarsi a destra e a sinistra: “mi dispiace, li ho fatti entrare io, sembravano simpatici…”

Comunque nella sessione plenaria oggi si tirano le somme di questa tre giorni dedicata all’e-governemet come strumento di democrazia e sviluppo. Intervenendo in qualità di presidente della commissione Affari istituzionali del Parlamento europeo, Giorgio Napoletano ha parlato delle nuove tecnologie come dello strumento in grado di far uscire alla crisi (ma non certo sostituire) i sistemi di governo tradizionali: “fino a poco tempo fa, per esempio, c’era un grave difetto di trasparenza sui modi di funzionamento delle istituzioni comunitarie. Era difficile per i cittadini saper cosa succedeva, quali decisioni si prendevano a livello europeo”. Ora invece, prosegue Napoletano, c’è un sito Internet che dispensa ogni tipo di informazione e un portale sulla “governance” costruito a partire da un libro bianco contenente anche le proposte e le testimonianze dei cittadini. Che possono continuare ad interagire in questo modo attraverso il portale stesso.

Cogliere i rischi legati ad Internet, metterne a punto gli standard di sicurezza, per sfruttare appieno tutte le sue potenzialità. Questa la posizione del ministro dell’Interno tedesco, Otto Schily, cha ha annunciato anche che in Germania tutti i servizi pubblici saranno ondine entro il 2005.

E intanto fuori continua, sempre più frequente e vicino, il rombo degli elicotteri che controllano dall’alto l’afflusso dei manifestanti. E le tensostrutture cominciano a vibrare in modo preoccupante…