Banca Mondiale: "l'e-government potrà aiutare i paesi in
via di sviluppo"
di Rossella Romano
Prima dell'apertura ufficiale del Terzo Global Forum, i
rappresentanti dei 122 paesi che partecipano al convegno si sono
incontrati nei giorni scorsi a Castel dell'Ovo in una serie di
seminari per discutere le conoscenze e le qualifiche necessarie per
realizzare l'e-government nei loro rispettivi paesi.
In questa occasione, la Banca Mondiale ha presentato una sezione
del suo sito
Internet dove pubblica le esperienze, le sperimentazioni e
i case-study di e-government che si stanno realizzando con successo
già in ben 30 paesi. Favorire la circolazione delle informazioni
sulle applicazioni e puntare al loro miglioramento sembra essere lo
scopo di tale iniziativa.
La possibilità di utilizzare le tecnologie informatiche, ed in
particolare Internet, per avvicinare maggiormente i cittadini alle
attività di governo è vissuta da molti rappresentanti dei paesi in
via di sviluppo come un'occasione per realizzare e potenziare la
democrazia e la partecipazione, laddove si devono ancora
attualizzare.
Esiste, in molti paesi del Terzo e Quarto Mondo, il problema
concreto della corruzione e della scarsa trasparenza delle attività
del governo che impedisce ai cittadini di richiedere e di usufruire
dei servizi che spettano loro di diritto. L'e-government può essere
uno strumento fondamentale per risolvere questo aspetto, migliorando
i servizi, il sistema di riscossione delle tasse e, soprattutto,
diminuendo il fenomeno della corruzione.
"La Banca Mondiale si sta rendendo conto di avere un ruolo
fondamentale per aiutare i paesi in via di sviluppo a risolvere tali
problemi ed è per questo motivo che è interessata a promuovere le
applicazioni dell'e-government nel maggior numero possibile di
Paesi", ha dichiarato Subhash Bhatnagar, consulente del Settore
Pubblico della Banca Mondiale per la diffusione dell'e-government
nei Paesi in via di sviluppo. "In alcuni paesi abbiamo già
riscontrato delle ottime applicazioni anche se in scala ridotta.
Vorremmo che ciò si estendesse ad un livello più ampio, con un
coinvolgimento di massa".
Una posizione che sembra smentire i motivi dei contestatori e il
loro aspro dissenso nei confronti della Banca Mondiale. Con
l'apertura dei lavori ufficiali, da oggi fino a sabato, vedremo come
si cercherà di dar voce ai più deboli affinché governi, cittadini
e imprese dei paesi in via di sviluppo possano beneficiare dell'e-government,
unitamente alle infrastrutture, le attrezzature, le tecnologie e gli
standard necessari per sua implementazione.
- Banca
Mondiale
- Banca
Mondiale per l'E-government
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