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Navigazione. Le baby sitter informatiche

Si dice spesso che sarebbe meglio che i bambini navigassero con il supporto dei genitori (così come, del resto, sarebbe meglio che guardassero la televisione in compagnia di un adulto…) ma non si può controllare un bambino 24 ore su 24. Se non lo potete fare voi, si è detto, lo può fare il computer per voi. E' così che sono nate le baby sitter informatiche, dei programmi che controllano la navigazione in rete dei bambini intervenendo in caso di bisogno con il blocco del software di navigazione.

www.netnanny.com
Questi sistemi di protezione presentano alcune gravi lacune. Alcuni funzionano su liste di parole chiave, ogni volta che il software incontra una parola proibita, blocca la visualizzazione del sito in cui questa è contenuta. Altri funzionano bloccando l'accesso a una lista di indirizzi web corrispondenti a siti ritenuti inadatti ai bambini.

www.surfwatch.com
Ne' l'uno ne' l'altro sistema si dimostra efficace. Il primo è troppo limitato: è facile imbattersi in siti contenenti materiale pornografico non titolato in modo riconoscibile da un programma (non è detto che su un'immagine hard abbia per nome hard.gif). Il secondo sistema tende troppo velocemente all'obsolescenza dal momento che la lista dei siti pornografici (tanto per citare il caso più eclatante) cresce di giorno in giorno.

http://www.cyberpatrol.com/
Cyber Patrol cerca di ovviare a questo inconveniente. E' un sistema basato su delle liste nere di siti esistenti che sono sospetti. Con un abbonamento queste liste possono essere aggiornate quasi quotidianamente. Il software non permette di accedere a siti, chat, newsgroup o quant'altro contenga determinati argomenti.

www.abusi.it
Il punto è: chi dovrebbe decidere se un sito sia o meno adatto ai bambini? Con i software di filtro è la stessa casa produttrice del software che lo stabilisce autonomamente. Decidendo a suo giudizio che qualcuno che parla dell'Olocausto, ad esempio, va censurato. Uno dei siti che vi abbiamo mostrato in precedenza abusi.it ha attivato un servizio di filtraggio dedicato alle scuole che blocca l'accesso a tutta una gamma di siti "pericolosi". Nella lista di questi siti ci sono pagine dedicate al terrorismo e l'assassinio accanto a pagine dedicate alle associazioni per i diritti degli omosessuali o a pagine che contengono, cito testualmente "chat http molto pericolose per i bambini".

http://www.icra.org/
Per evitare queste pericolose derive censoree si è provato anche a spostare il controllo dai software di filtraggio alle stesse aziende che realizzano i siti, a fare cioè quello che in gergo si chiama un rating, una classificazione dei materiali presenti su web. Ogni soggetto su web avrebbe dovuto classificare il materiale contenuto all'interno delle proprie pagine seguendo uno schema prestabilito. I due sistemi messi in piedi da due enti americani, RSACi e Safe surf sono naufragati qualche mese dopo il lancio. Nessuno li avrebbe seguiti su questa strada.