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C'era una volta il MODEM

Cristina Pini



Acronimo di MODulatore/DEModulatore, il MODEM è il dispositivo che trasforma i dati digitali di un computer in segnale analogico - affinché possano fluire attraverso la linea telefonica - riconvertendoli una volta arrivati a destinazione.
E' al 1950 che si fa risalire la produzione del primo MODEM, inventato dalla Difesa Aerea Americana. Ma dobbiamo aspettare il 1962 per vedere il Dataphone Bell 103, primo modem commerciale sviluppato dalla AT&T, capace di trasmettere dati a 300 bps (bits per second).
Nel corso dei 15 anni successivi gli sforzi puntano a una più alta velocità di trasmissione, assistiamo al miglioramento delle linee telefoniche e all'introduzione di meccanismi capaci di ridurre le interferenze di segnale. Ci vogliono quasi 20 anni per arrivare a una velocità pari a 2400 bps, ma
l'evoluzione vera e propria avviene nel 1997 quando il modem a 56.6 diviene lo standard, subito soppiantato nel 1999 dal consistente numero di ADSL immessi sul mercato. Da qui a una rapida evoluzione il passo è breve. Dalla connessione ISDN (Integrated Services Digital Network), con cui, offrendo un servizio basato sulla trasmissione digitale si garantisce un sistema di collegamento efficiente e veloce, alla banda larga spingendo così al massimo la capacità trasmissiva.
Servizi innovativi, video on demand e multicasting. Tutto questo fino a ieri. Oggi Internet Via Satellite scavalca la lentezza del sistema telefonico portando a una svolta radicale nella navigazione a banda larga, praticabile ovunque. Ma non è ancora tutto, la progressiva sperimentazione di una nuova architettura, la DPL - DIGITAL POWER LINE - ideata nel 1991 dall'ingegnere inglese Paul Brown, ha la potenzialità di trasformare l'intero pianeta in un complesso sistema digitale facendo passare i dati la tramite la rete elettrica. E in un prossimo futuro? Accelereremo l'evoluzione delle connessioni intervenendo anche su noi stessi, attraverso processi del tutto imprevedibili?