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Quale futuro per il giornalismo online?

di Mario Ferrari



Addio vecchie rotative, addio vecchi strilloni agli angoli delle strade. Il giornalismo oggi si fa via Internet.

Secondo l'Osservatorio informazione online, la crescita delle pubblicazioni in Rete nel corso del 2000 è stata del 44 per cento, con un totale di 1408 quotidiani virtuali presenti in Italia.

Le webzine, ossia i quotidiani che vivono esclusivamente in Rete, hanno avuto una crescita dell'87 per cento, passando da 412 a 772, mentre i siti delle riviste hanno visto un incremento dell11 per cento. I quotidiani tradizionali, infine, hanno aumentato la loro presenza in Rete del 22 per cento, da 62 a 76.

Il primo quotidiano a entrare in Rete, in Europa, è stato l'Unione Sarda nel 1994, ma bisogna andare nel mondo universitario americano per trovare la prima webzine del mondo: il Trincoll Journal, che all'epoca circolava via Bbs, le celebri bacheche elettroniche.
E numerosi gruppi editoriali hanno scelto di cavalcare il fenomeno, trasformandosi in veri e propri portali con servizi aggiuntivi che vanno dagli sms alle chat.

Oggi in cima alle classifiche dei più letti del mondo c'è Usa Today mentre in Italia Repubblica.it la fa da padrone, con quasi 16 milioni mensili di pagine visitate, secondo una ricerca di Nielsen NetRatings.