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Il punto sull'ultimo miglio

Wanda Marra

L'accesso condiviso: un passo importante per l'apertura del mercato della telefonia

La settimana scorsa (29 novembre) l'Autorità per le telecomunicazioni ha fatto una mossa importante sulla strada della liberalizzazione dell'ultimo miglio ("unbundling local loop"), il tratto finale del cavo telefonico che va dalla centrale all'apparecchio dell'utente.

Sono state approvate - infatti - le linee guida, per l'implementazione dell'accesso condiviso (shared access) tra più operatori a livello di rete. Il "servizio di accesso condiviso" consiste nell'offerta "separata" della porzione di spettro del doppino di rame che non viene utilizzata per servizi di telefonia vocale.
Questo significa che in tale porzione l'operatore che ha richiesto l'accesso condiviso può fornire servizi di trasmissione dati basati in tecnologia xDSL cioè in tutte le possibili varianti della tecnologia DSL, che permettono di riutilizzare l'attuale rete telefonica basata sul doppino in rame per realizzare comunicazioni a larga banda; una porzione dello spettro, invece, continuerà ad essere utilizzata per la fornitura al pubblico di servizi telefonici, sia in analogico (POTS), sia in digitale (ISDN).

Con questa mossa diventa possibile "affittare" una parte della capacità di trasporto a chi offre trasmissione dati su Internet lasciando contemporaneamente libera la vecchia linea telefonica per i servizi vocali o quelli digitali del tipo Isdn. Telecom Italia dovrà integrare il suo listino sull'ultimo miglio con le nuove tariffe per le linee condivise in modo da offrire agli operatori telefonici concorrenti uguali standard tecnici.

L'accesso telefonico alle nostre case da parte degli operatori alternativi e degli Internet service provider viene così facilitato. E il mercato delle telecomunicazioni si apre alla concorrenza: con la moltiplicazione delle offerte, il servizio migliora (per esempio le connessioni proposte sono sempre più veloci) e i prezzi sono destinati necessariamente a scendere. Potranno, in questo modo moltiplicarsi le possibilità per sfruttare al meglio la larga banda (Internet voice, Home Banking, videoconferenze, e tutte le tipologie di servizi interattivi).


In Italia, l'apertura del mercato della telefonia, ha già prodotto alcuni risultati in tal senso. Lo confermano alcuni dati contenuti nel settimo rapporto della Commissione europea sulla liberalizzazione dei mercati delle Tlc: le chiamate telefoniche locali, per una conversazione di 10 minuti, in Italia sono meno care del 30 per cento rispetto al resto dell'Ue. Inoltre, la spesa media mensile dei clienti residenziali e delle aziende, è diminuita nell'ultimo anno del 5 per cento, anche grazie ad un calo del 15 per cento delle tariffe internazionali, che pure restano superiori alla media europea. Le tariffe di interconnessione, segnala ancora il rapporto, sono diminuite del 3 per cento rimanendo al di sotto della media europea con punte del 15 per cento inferiori a livello locale.

Inoltre, per le cosiddette "linee affittate", la Commissione ha rilevato che i prezzi delle linee nazionali sono tutti diminuiti "sensibilmente", con punte anche del 30 per cento. Anche l'introduzione della possibilità di scelta da parte del gestore con cui fare le chiamate risulta essere un aspetto positivo del panorama italiano, con oltre due milioni di numeri attivati e tempi rapidi di attivazione.

Nello stesso rapporto si sottolineava la mancata liberalizzazione delle "linee condivise". L'Autorità per le telecomunicazioni ha risposto prontamente, con l'approvazione della linee-guida dello ''shared access''. Si è così evitato anche il rischio dell'apertura di un procedimento d'infrazione, che era stato preannunciato dal commissario UE alle Imprese Erkki Liikanen nei confronti dei Paesi che non hanno ancora liberalizzato l'ultimo miglio.

Il processo di liberalizzazione dell'ultimo miglio ha preso avvio nel gennaio 2001. Adesso, l'Italia fa un altro significativo passo avanti nella promozione della diffusione di Internet, introducendo tutte le possibili forme di accesso disaggregato alla rete locale, dal cosiddetto "full local loop unbundling" (cioè l'affitto integrale del doppino) all'accesso condiviso".