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La banda si allarga

Cristina Pini

Fibra ottica: dai 5milioni di chilometri esistenti ai sette nel 2003

Una rete ricca di fibre, metropoli cablate da chilometri di fili sottilissimi di vetro o silicio, fili sottili quanto capelli capaci di trasportare informazioni sotto forma di impulsi di luce, alla velocità della luce. È lo scenario più probabile dei prossimi anni nel settore delle telecomunicazioni, dove banda larga e fibra ottica saranno la tecnologia dominante; una tangibile realtà nella quale si sta evolvendo il medium dei nostri tempi: la rete delle reti, che dalla sua nascita ha indissolubilmente congiunto il suo futuro e il suo sviluppo alla crescente possibilità di trasmettere una enorme quantità di dati in tempi brevi.

È la connettività veloce il fattore che abilita alla crescita di Internet e dei suoi i servizi multimediali. Dalla sua fase pionieristica, quando l'accesso alla Rete era destinato a pochi "tecnologicamente eletti" fino alla fase democratica e matura segnata dal cablaggio delle città e dall'introduzione della fibra ottica, uno dei passaggio salienti fu l'introduzione della tecnologia Xdsl. Tecnologia che, attraverso elaborazioni digitali del segnale, è -a tutt'oggi- capace di trasferire i dati attraverso la rete telefonica esistente, a una velocità ragionevole. Ragionevole appunto. Ma la ragionevolezza e la velocità, si sa, non rappresentano un facile connubio.

Oggi si stanno progettando dorsali a 10Gps (miliardi di bit al secondo), 200 mila volte più veloci e già si sente parlare di Terabit (migliaia di miliardi di bit). Informazioni, video, musica e televisione interattiva, dati capaci di viaggiare alla velocità della luce attraverso una rete in grado di arrivare direttamente nelle nostre case, grazie a un sistema di cablaggio capillare delle aree metropolitane. Mentre nel 1969 le linee che collegavano la rete Arpanet, la mamma di Internet, erano basate su una velocità di 50 kbps.

In Italia la cablatura dei grossi centri urbani inizia nei primi anni '90 con il "Progetto Socrate", ambizioso progetto finalizzato al trasporto della tv via cavo nelle case di 12milioni di famiglie, attraverso un sistema di cavi coassiali, capaci di offrire anche l'accesso tramite un "cable modem" alla rete Internet. Un vero salto tecnologico. Ma il problema degli scavi nelle città comincia a divenire oltremodo pressante, i costi sono enormi e i disagi facilmente immaginabili tanto che arrivano a causare un forte rallentamento al progetto Telecom di "Sviluppo Ottico Coassiale Rete di Accesso". Ci si accorge inoltre che il cavo coassiale pur offrendo una grande portata in termini di ampiezza di banda, mal si adatta alla navigazione Web.
È la fibra ottica la vera frontiera della trasmissione dei dati e i piani di sviluppo della rete metropolitana si sono via via andati adattando a questa esigenza.

Portare nelle case degli italiani in un unico filo che colleghi alla rete -telefonia fissa, l'Internet di seconda generazione connotato dalla piena interattività e la televisione on-demand capace di far recuperare all'utente la libertà di dominare il mezzo televisivo svincolandosi da orari e dai palinsesti - una vera rivoluzione. Oggi le applicazioni più avanzate consentite dall'ampiezza di banda sono una consistente realtà e vengono incontro a una richiesta sempre crescente da parte dei consumatori e degli operatori del settore.
Lo dimostra la prima indagine sulla banda larga condotta da Assinform e NetConsulting, le cui previsioni sulla fibra ottica seguirebbero gli aspetti dello sviluppo attuale, dai 5milioni di Km attualmente esistenti ai 7milioni di chilometri posati su tutto il territorio nazionale nel 2003.

I grandi collegamenti in fibra ottica, le cosiddette "dorsali" raggiungono oramai tutte le zone del paese e la quantità di fibra ottica posata in Italia è in forte crescita, soprattutto a livello di Man (Metropolitan Area Network o reti urbane), nonostante la sua capillarità sia ancora ben lontana dal far fronte a una richiesta potenzialmente elevata.

Nel corso del primo semestre 2001 si è passati da circa 4,3 milioni di Km di fibra ottica posata a più di 5milioni di Km, con un incremento semestrale che ha sfiorato il 17%. In particolare le MAN sono cresciute del 20,8% superando il milione di Km di fibra posati, mentre le dorsali hanno fatto registrare valori di crescita leggermente più bassi (+15,9%) a fronte però degli oltre 4 milioni di Km di fibra esistente al 30 giugno 2001.

Nonostante questo forte incremento la copertura del Paese a livello di fibre ottiche non è assolutamente omogenea. Il Centro e il Nord-ovest (tra dorsali e MAN) ricoprono rispettivamente il 30,7% e il 30,8%; il Nord-est il 27% mentre il Sud e le Isole un totale di 11,5%. E se si può dire che per Centro e Nord-ovest sussistono concause favorevoli - l'essere un punto di passaggio obbligato per qualsiasi rete, oltre a essere anche il ponte di collegamento con le dorsali europee - resta un reale, forte, ritardo nel Sud.

A riscontro di questi dati anche quelli relativi alla quantità di fibra posata in ambito MAN, l'ambito urbano/metropolitano. A fine dicembre 2000 con i suoi 130.380 Km, Milano disponeva del 15% di fibra posata in ambito urbano, seguita da Roma (10,8%), Genova (2.5%) e Bologna (2,1%)

Evidentemente c'è ancora molto lavoro da sostenere a livello locale e metropolitano, laddove le ramificazioni capillari della fibra sono frenate da vincoli amministrativi e dalla fruizione delle tratte che collegano l'utente finale. Ma non tutto è perduto. A compensare questi fattori frenanti la tecnologia innovativa del Wireless Local Loop (WLL), quale tecnologia alternativa alle tecniche di accesso locale ad alta velocità su fibra, cavo coassiale e doppino di rame superando l'annoso problema dell'"ultimo miglio".

Operazioni come "Fiber to the home",-fibra fino a casa- "Fiber to the Building" -fibra fino all'edificio- o quella chiamata "Fiber to the Curb" -fibra fino al marciapiede-, rappresentano i veri svincoli, le uscite capillarmente diffuse dell'autostrada digitale. E la tecnologia ipermoderna della fibra ottica va sempre più a sfruttare i canali di passaggio di antiche -e a volte desuete- infrastrutture di collegamento sotterraneo presenti in tutte le città. Di prossima realizzazione, infatti, il progetto -d'oltremanica- di raggiungere diffusamente l'utenza, facendo passare i cavi che consentono l'accesso ad alta velocità alla Rete, nel sistema fognario londinese; oltre a quello che coinvolge a Roma l'utilizzo del sistema di posta pneumatica -sistema, di vago sapore industriale, di trasmissione postale che consisteva nell'inviare da una parte all'altra della città pacchetti postali "soffiandoli" in una gigantesca struttura di tubi che costituiva lo scheletro della rete sotterranea deputata a questo scopo- in vigore, come in altri capitali, nella Roma del Ventennio.