E' tutta un cavo la città

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Milano da cablare

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Milano da cablare

Una rivoluzione sotterranea sta cambiando il volto di Milano scatenata da un piccolo filo di silicio, il cavo a fibra ottica. Tutto è cominciato nel 1998 con l'approvazione del regolamento per il piano di cablaggio cittadino. Ne discutono con noi alcuni dei principali operatori pubblici e privati coinvolti.

"Milano è diventata la città più cablata d'Europa, per densità territoriale e per numero di abitanti." ricorda Giancarlo Martella, assessore ai servizi civici del comune di Milano. "Questo regolamento ha permesso di attrarre sulla città 19 cablatori. Oggi siamo dopo un anno e mezzo a una città cablata per oltre 1000 km di cavo già posati, equivalenti a 160000 km di fibra ottica".
Tra i cablatori scesi in campo ci sono i leader della telefonia nazionale. Innanzitutto Wind. E poi Telecom, Omnitel, Infostrada. Per cablare sono stati investiti 500 miliardi e sono stati creati 1000 posti di lavoro.
Ma quanto è costato tutto questo al Comune?
Martella assicura che l'amministrazione comunale non ha sostenuto alcuna spesa: "Anzi il comune ha guadagnato dalla tassa per l'occupazione del sottosuolo, dagli oneri pagati dalle imprese. Il comune non ha investito nulla. Ha ottenuto la città cablata attirando investitori e investimenti."

I lavori di scavo per il cablaggio sono stati affiancati, quando possibile, agli ordinari lavori in corso. In particolare a quelli del piano urbano di illuminazione.
Per coprire un quartiere con 4mila metri lineari di scavo, sono previsti 3 mesi di lavoro. Il passo successivo è raggiungere un accordo con il responsabile del condominio o con la singola famiglia. Negli appartamenti il cavo entra attraverso semplici canaline che spesso sfruttano i percorsi già esistenti negli edifici.
E i disagi per i cittadini?
Risponde Riccardo De Corato, vice sindaco di Milano "Devo dire che nei primi tempi qualche problema c'è stato. Poi, addirittura, alcune zone della città hanno fatto espressa richiesta degli scavi per posare la fibra ottica". "A Milano esistono circa 45000 edifici. Noi ne abbiamo già cablati 4000-4500 - interviene Aldo Scarselli presidente di Metroweb - e pensiamo nell'arco dei prossimi 12-18 mesi di cablare l'intera cittadinanza. Il valore aggiunto di ogni edificio cablato viene considerato in termini economici di notevole rilievo, si parla del dieci-quindici per cento in più rispetto al valore di mercato"

Gli operatori che stanno cablando Milano si rivolgono a due tipologie di clienti: i cittadini e le aziende.
A queste ultime è indirizzata la proposta di Colt, che vanta una rete di connessione già attiva anche con l'estero. I suoi clienti vanno dalle piccole e medie imprese manifatturiere al mondo delle banche.
Per Achille De Tommaso amministratore delegato di Colt "L'unità di misura migliore per valutare il successo di una società che cabla e che dà servizi su rete cablata sono i km di rete accesa, che sono 110 nel nostro caso, e il numero di edifici collegati, nel nostro caso 150, nel giro di 18 mesi".
Ai semplici cittadini invece è principalmente indirizzata la proposta di Fastweb, società del gruppo e.Biscom. Sentiamo dal direttore generale Emanuele Angelidis quali sono i servizi per i clienti: "Offriamo la possibilità di effettuare telefonate, connettersi ad Internet ad altissima velocità, ed inoltre di collegare il televisore. In pratica, attraverso il televisore si può navigare in Internet ed accedere ad un servizio nuovo, il 'Video on demand', che permette agli utenti di vedere dei film in tempo reale nel momento che preferiscono."

L'impressione complessiva è che tutti gli operatori vogliano proporre una consistente alternativa alla tradizionale Telecom. Cosa ne dice il principale gestore di telefonia italiano?
Stefano Pileri, responsabile nazionale della rete Telecom: "Non tutte le famiglie hanno oggi la possibilità di sostenere i costi del cablaggio ottico. Quindi è più ragionevole utilizzare la rete attuale,. Poi negli anni, con il tempo, diminuendo i costi con tecniche più innovative di posa, è possibile che la fibra ottica sia portata a tutti: ma ci vorranno 5 o 6 anni perché questo avvenga".