Tutti contro la Sony?
I protagonisti del mondo dei videogame e le
prospettive in Italia e all'estero secondo Massimo Triulzi,
collaboratore del Corriere della Sera ed esperto di videogiochi
Il mercato dei videogiochi è in forte crescita. Non c'è il
rischio che possa subire dei contraccolpi?
Il mercato dei videogiochi ha delle potenzialità incredibili
come quello di qualunque altro media ormai maturo. La stessa storia
dei videogiochi lo dimostra: Sony entrò nel mercato 5 anni fa,
quando c'erano solamente Sega e Nintendo e prese subito le redini
del mercato. Non è detto che una cosa simile non possa ripetersi in
futuro.
Secondo lei, perché, nonostante le aspettative, sono state
immesse sul mercato un numero insufficiente di Ps2?
Le ragioni per cui la Playstation è al momento introvabile sono
essenzialmente due: una è quella ufficiale di Sony, secondo la
quale gli stabilimenti giapponesi non riescono a stare dietro a
questa produzione. La seconda è che Sony vuole forse limitare la
diffusione finché tutti i giochi disponibili non saranno
all'altezza delle potenzialità di questa macchina. Ci sono numerosi
giochi disponibili, ma non sono ancora adeguati a tutto ciò che
questa macchina può fare. Inoltre, Ps2 si potrà collegare in Rete,
anche se ancora non si è parlato di una data precisa.
Gli altri avversari della Sony sono altrettanto agguerriti?
I concorrenti stanno aspettando semplicemente un passo falso di
Sony per approfittarne. Per esempio, la consolle rivale di Ps2, Sega
dreamcast, vista la mancata disponibilità di questa macchina, ha
incrementato negli Usa le vendite del 300 per cento da quando è
uscita Ps2.
Quali prospettive per il matrimonio tra il mondo dei
videogiochi e quello del cinema?
Sarà un'inversione di tendenza. Una volta il mercato dei
videogiochi era molto piccolo, per cui le case produttrici
spendevano quasi tutte le loro risorse economiche per accaparrasi i
diritti di un film di botteghino. Adesso, paradossalmente è il
contrario, nel senso che il cinema inizia a sfruttare i videogiochi
di successo per fare numeri. Ha iniziato Steven Spielberg con un
film, che per la verità fu un flop, su Super Mario, e adesso è
successo con Lara Croft: la Paramount ha pagato una cifra enorme
alla Eidos per prenderne i diritti.
Lara Croft funzionerà in video o si perde un po' della magia
dell'interattività?
Senz'altro il videogioco è interattivo, per cui il film è una
limitazione rispetto a questo. Però ha tutti gli ingredienti per
riuscire anche al cinema. Non a caso, Tomb Raider si ispirava a
Indiana Jones quando è uscito, e adesso torna al cinema superando
Indiana Jones. |