Il mercato dei videogiochi in Italia: la parola ai protagonisti
di Antonia Moro
In Italia lo sviluppo dei videogiochi non e' ancora tra le
priorità degli addetti ai lavori. La produzione è infatti
appannaggio delle multinazionali, mentre nel nostro paese il mercato
più fiorente è quello della distribuzione. Abbiamo sentito alcuni
dei principali artefici del mercato dei videogiochi in Italia.
Ormai, a livello mondiale, la distribuzione avviene soprattutto
tramite il cosiddetto canale gd e do, ossia supermercati e
ipermercati. L'Italia è un caso un po' a se stante, in Italia
esiste una fortissima tradizione di mercato tradizionale, quindi
esiste una forte frammentazione in tanti piccoli negozi presenti sul
territorio nazionale. E a latere di ciò, anche da noi si sta
sviluppando un mercato moderno di tipo gd e do.
Paolo Iacono, Infogrames
Il videogioco è un prodotto che si rivolge a pubblici diversi,
in particolare negli ultimi anni si sta passando da prodotto di
nicchia a prodotto sempre più diretto al mercato di massa, e questo
comporta mutamenti in quelle che sono le politiche distributive e le
politiche di comunicazione, sempre più improntate al mass market.
Luisa Bixio, direttore marketing Leader
Un videogame può arrivare a costare anche 20, 25, perfino 30
miliardi. I costi sono molto variabili, dipende dalla sua
complessità e dalla piattaforma sulla quale viene realizzato: vi
sono piattaforme più costose come la ps2, e piattaforme che
richiedono tecnologie più semplici, come il pc. I tempi di rientro
sono molto brevi. Si dice infatti che il mercato di molti videogame
sia da "day one": nel primo giorno di uscita bisogna
coprire tutti i costi. C'è da considerare inoltre che la vita media
di un videogioco non supera i cinque mesi, durante i quali, dunque,
si punta alla massima diversificazione delle modalità distributive.
Paolo Iacono, Infogrames
Non esiste più lo stereotipo del giocatore chiuso nella sua
stanzetta al buio che non esce mai. Al contrario, ci si ritrova in
apposite manifestazioni, nelle chat, nei forum, ma soprattutto c'è
la possibilità di confrontarsi per vedere chi è il più bravo,
come se fosse uno sport. C'è un forte spirito di competizione, una
grande voglia di crescere in abilità, con dei veri e propri
allenamenti, e questo è offerto da tutte le tipologie di gioco.
Mauro Da Pit, responsabile area Internet Leader
Tendenzialmente il consumatore di videogiochi si divide in due
categorie: vi è l'hard core gamer, che richiede un'alta capacità
di simulazione, un'alta velocità e una certa complessità. Il gioco
deve soddisfare tutte le sue possibilità. La seconda categoria,
quella del consumatore mass market, richiede videogiochi più
semplici, con posizionamenti di prezzi più bassi, forse più
elementari, che fanno agio su licenze molto ben conosciute.
Paolo Iacono, Infogrames |