Piperno: " Spinoff: oggetti dallo spazio alla terra e
viceversa"
A colloquio con Walter Piperno, responsabile
del settore trasferimento tecnologico dell'Agenzia Spaziale Italiana
E' così automatico il trasferimento di tecnologie dallo
spazio alla terra, oppure no?
No, non lo è, forse fortunatamente, a testimonianza del fatto
che è un'attività complessa che non ha una ricetta predefinita. E'
ogni volta una sorta di euristica, nel senso che si va per prova ed
errore. Ovviamente il tentativo è quello di minimizzare gli errori
e enfatizzare i successi. D'altra parte la concezione di una scienza
e di un trasferimento tecnologico come una sorta di scontata
attività cozza profondamente con quello che è il grande mistero e
il grande vantaggio delle scoperte scientifiche, quello di rompere
dei paradigmi, quindi di proporre delle visioni diverse
relativamente a degli ambienti nei quali sono state inizialmente
realizzate le tecnologie. Una simpatica osservazione è relativa al
fatto che Faraday non ha scoperto l'elettricità studiando la
candela.
Che tipo di salto di immaginazione ci vuole per poter entrare
nel nuovo?
E' quello che purtroppo non si riesce né a quantificare né a
definire in una maniera precisa, ed è quello che attiene
all'intelligenza e alla capacità umana. Non c'è una maniera
predefinita per ottenere dei salti e delle rotture conoscitive,
però è giusto da queste rotture che si generano le grandi novità.
Tenga conto che il fatto di poter essere in qualche modo avulsi
dall'ambito nel quale si sviluppano usualmente e quotidianamente le
attività, consente agli scienziati di proporre quei nuovi schemi e
quelle nuove impostazioni che consentano dei salti conoscitivi di
grande significato.
Può fare un esempio di quella che è stata l'invenzione più
"grande" della ricerca spaziale che è stata applicata
sulla terra?
Sicuramente la miniaturizzazione, cioè la capacità di ridurre
in elementi sempre più piccoli funzionalità sempre più grandi ha
origine nell'attività spaziale.
Al contrario, qualcosa sviluppato sulla terra che poi si è
rivelato utile agli astronauti?
Molte delle tecnologie che si usano nello spazio hanno origine in
terra. La differenza sta nel fatto che lo spazio vive di pezzi
unici, di grande sofisticatezza. Quando si costruiscono dei
satelliti, non c'e' l'idea seriale con la quale noi siamo abituati a
vedere la riproduzione di vari pezzi o vari oggetti, nello spazio si
pensa per pezzi unici. Il tentativo, soprattutto negli ultimi anni,
è quello di riuscire a portare sempre più tecnologie che si usano
in ambiente terreno adattarle allo spazio. In questo c'è un enorme
risparmio economico e una grande scommessa di adattamento.
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