Ricadute spaziali
Anche se non andremo mai nello spazio, la nostra vita di tutti i
giorni e' ricca di elementi prodotti per le più raffinate missioni
spaziali. Una bella giacca a vento di tessuto impermeabile con
chiusure in velcro. Una pentola antiaderente e una scatoletta di
chewing-gum al fluoro. Tutti questi oggetti che oggi utilizziamo
quotidianamente sono nati in realtà in un mondo di altissima
tecnologia: precisamente nei laboratori della Nasa. Infatti abbiamo
ereditato il velcro e il goretex della giacca a vento, le gomme al
fluoro e il teflon antiaderente della pentola nientemeno che dal
programma Apollo, la serie di missioni che culminò con lo sbarco
dell'uomo sulla Luna nel 1969. Oggetti che fanno parte del mondo
degli "spinoff" ovvero delle ricadute dell'attività e
della ricerca spaziale nella vita di tutti noi.
Tanti sono infatti gli oggetti o le applicazioni utilizzate ogni
giorno nelle case, negli uffici, negli ospedali o nelle fabbriche di
tutto il mondo. Ne sono un esempio, i centosessantamila brevetti in
oltre trentamila oggetti sono l'eredità più tangibile della
missione Apollo del 1969. Quello delle cosiddette ricadute
secondarie è sempre stato un argomento molto potente per difendere
gli ingenti investimenti richiesti dalle attività spaziali. Secondo
gli analisti della Nasa, ogni dollaro investito nella corsa verso la
Luna ne ha generati almeno tre in ricadute economiche negli anni
successivi.
E dopo il programma Apollo, il travaso è naturalmente
continuato. Per esempio, dallo sviluppo dello Space Shuttle, sono
derivati efficientissimi materiali per l'isolamento termico, sistemi
ad alta sensibilità per individuare fughe di gas e persino un
metodo per bonificare i terreni dalle terribili mine antiuomo
sfruttando il carburante inutilizzato dai razzi della navetta
Insomma, potrebbe sembrare difficile da credere, ma persino facendo
la spesa al supermarket, riempiamo il carrello di tecnologie
stellari.
Tra l'altro, un fatto piuttosto importante è che lo scambio tra
il mondo delle attività spaziale e quello quotidiano di chi rimane
sulla Terra sta diventando sempre più uno scambio a due vie.
Infatti, accanto alle tecnologie sviluppate per lo spazio e che poi
vengono applicate a Terra, sono sempre più numerosi e importanti
gli esempi di tecnologie sviluppate per scopi terrestri e adattate
poi ad un uso nello spazio. E' il sistema del cosiddetto transfer o
trasferimento tecnologico, che permette di ottimizzare i tempi e i
costi di sviluppo.
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