Al via la prima cucina
cosmica
Studenti-scienziati di tutto il mondo elaborano online soluzioni
per vivere nello spazio e aiutare la Nasa
di Eleonora Giordani
Dallo
spazio gli astronauti chiedono aiuto agli studenti del pianeta Terra.
Dopo mesi e mesi di duro lavoro tra le stelle non ne possono più di
mangiare il solito pappone confezionato, i cui involucri troppo
voluminosi hanno oltretutto invaso la base orbitante. Attraverso un sito
Internet invitano allora ragazze e ragazzi a risolvere il problema:
bisogna elaborare per l'equipaggio un menù giornaliero appetitoso,
nutriente, dieteticamente equilibrato e contenuto in recipienti di poco
ingombro o destinabili ad altri usi dopo il consumo del pasto. Questa è
solo la prima delle tre sfide, le "Design Challenges",
proposte da "Space Day 2001". Che non è un telefilm per
adolescenti, ma un programma didattico in forma di concorso aperto alle
scuole di tutto il mondo attraverso www.spaceday.com,
un sito da visitare assolutamente. A lanciare l'iniziativa è il
Challenger Center for Space Science
Education un centro di ricerca pedagogica che utilizza il naturale
entusiasmo dei giovani nei confronti dello spazio per creare nuovi
percorsi di apprendimento.
Per compilare il menu galattico infatti gli studenti dovranno prima
compiere un serio lavoro di ricerca sull'alimentazione, la conservazione
e l'inscatolamento del cibo. Stesso discorso per le altre sfide: come si
possono recuperare elementi che sfuggono ad un astronauta mentre si
trova in attività extraveicolare o in situazione di "passeggiata
spaziale"? Gli studenti dovranno cercare informazioni relative al
ritrovamento degli oggetti nello spazio, progettare un sistema
efficiente per recuperare gli elementi fluttuanti, costruire e testare
il modello. Mentre per sopravvivere in una base spaziale in caso
d'emergenza i giovani scienziati inventeranno un piano di sopravvivenza
da utilizzare in caso di incendio, mancanza d'elettricità,
depressurizzazione, allagamento, perdita di controllo della temperatura
dell'aria. C'è di che studiare per raccogliere un'adeguata conoscenza
della materia.
Le Design challenges non vogliono tuttavia solo stimolare le
capacità applicative degli studenti, ma soprattutto far crescere in
loro la convinzione che il progresso della scienza è frutto della
cooperazione e della collaborazione. Come accade nella Stazione spaziale
internazionale (Iss)
che è nata e dipende oggi dall'interazione di esperti provenienti da
diversi paesi. A questo modello si ispira il programma di "classe
globale" previsto da Space Day 2001, che trova in Internet
l'alleato ideale per la sua realizzazione. Su Spaceday.com
è a disposizione una serie di risorse che permette agli insegnanti di
approfondire le lezioni e agli studenti di familiarizzare con il mondo
interstellare.
La classe globale di Space Days 2001 si costituisce attraverso ePals.com
, una delle più grandi comunità scolastiche virtuali, che raccoglie
quasi tre milioni di studenti sparsi in oltre 65 mila scuole in tutto il
mondo. Qui le squadre di Design Challenges potranno condividere idee e
darsi suggerimenti via Internet. Registrandosi a ePals e Spaceday,
insegnanti e studenti potranno usufruire di un servizio gratuito di
posta elettronica per comunicare con le altre classi che partecipano al
programma. La web mail di ePals traduce istantaneamente i messaggi in
sette lingue ed è fornita di filtri di controllo che possono essere
impostati da insegnanti e genitori. Un forum di discussione accoglierà
anche gli interventi di ingegneri e scienziati che lavorano per trovare
soluzioni simili a quelle proposte dalle Design Challenges e si potranno
anche costituire stanze private di chat dove i membri di uno stesso team
svilupperanno le loro soluzioni "stellari".
I progetti devono essere pronti entro il primo marzo del prossimo
anno e i migliori saranno presentati il 3 maggio, in occasione della
Giornata dello spazio, lo Space Day 2001, appunto. Padrino della
manifestazione sarà John Glenn, l'astronauta pioniere che nel '62 ha
partecipato al primo lancio orbitale della Nasa e che nel 1998, all'età
di 77 anni, ha fatto il suo ultimo viaggio spaziale a bordo del
Discovery.
Insieme al Challenger Center, sono 65 i partner dell'iniziativa Space
Days, tutti americani. In primo luogo la Nasa. Poi, tra gli altri, le
associazioni nazionali degli insegnanti di scienze e di matematica, l'associazione nazionale dei direttori di scuola elementare, Time Warner,
Lycos e la Fondazione nazionale per le scienze.
Giovedí 23 Novembre 2000
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