Giovedi' 23 Novembre 2000

Imparare dallo Spazio

Al via la prima cucina cosmica

Studenti-scienziati di tutto il mondo elaborano online soluzioni per vivere nello spazio e aiutare la Nasa

di Eleonora Giordani

Dallo spazio gli astronauti chiedono aiuto agli studenti del pianeta Terra. Dopo mesi e mesi di duro lavoro tra le stelle non ne possono più di mangiare il solito pappone confezionato, i cui involucri troppo voluminosi hanno oltretutto invaso la base orbitante. Attraverso un sito Internet invitano allora ragazze e ragazzi a risolvere il problema: bisogna elaborare per l'equipaggio un menù giornaliero appetitoso, nutriente, dieteticamente equilibrato e contenuto in recipienti di poco ingombro o destinabili ad altri usi dopo il consumo del pasto. Questa è solo la prima delle tre sfide, le "Design Challenges", proposte da "Space Day 2001". Che non è un telefilm per adolescenti, ma un programma didattico in forma di concorso aperto alle scuole di tutto il mondo attraverso www.spaceday.com, un sito da visitare assolutamente. A lanciare l'iniziativa è il Challenger Center for Space Science Education un centro di ricerca pedagogica che utilizza il naturale entusiasmo dei giovani nei confronti dello spazio per creare nuovi percorsi di apprendimento.

Per compilare il menu galattico infatti gli studenti dovranno prima compiere un serio lavoro di ricerca sull'alimentazione, la conservazione e l'inscatolamento del cibo. Stesso discorso per le altre sfide: come si possono recuperare elementi che sfuggono ad un astronauta mentre si trova in attività extraveicolare o in situazione di "passeggiata spaziale"? Gli studenti dovranno cercare informazioni relative al ritrovamento degli oggetti nello spazio, progettare un sistema efficiente per recuperare gli elementi fluttuanti, costruire e testare il modello. Mentre per sopravvivere in una base spaziale in caso d'emergenza i giovani scienziati inventeranno un piano di sopravvivenza da utilizzare in caso di incendio, mancanza d'elettricità, depressurizzazione, allagamento, perdita di controllo della temperatura dell'aria. C'è di che studiare per raccogliere un'adeguata conoscenza della materia.

Le Design challenges non vogliono tuttavia solo stimolare le capacità applicative degli studenti, ma soprattutto far crescere in loro la convinzione che il progresso della scienza è frutto della cooperazione e della collaborazione. Come accade nella Stazione spaziale internazionale (Iss)  che è nata e dipende oggi dall'interazione di esperti provenienti da diversi paesi. A questo modello si ispira il programma di "classe globale" previsto da Space Day 2001, che trova in Internet l'alleato ideale per la sua realizzazione. Su Spaceday.com è a disposizione una serie di risorse che permette agli insegnanti di approfondire le lezioni e agli studenti di familiarizzare con il mondo interstellare.

La classe globale di Space Days 2001 si costituisce attraverso ePals.com , una delle più grandi comunità scolastiche virtuali, che raccoglie quasi tre milioni di studenti sparsi in oltre 65 mila scuole in tutto il mondo. Qui le squadre di Design Challenges potranno condividere idee e darsi suggerimenti via Internet. Registrandosi a ePals e Spaceday, insegnanti e studenti potranno usufruire di un servizio gratuito di posta elettronica per comunicare con le altre classi che partecipano al programma. La web mail di ePals traduce istantaneamente i messaggi in sette lingue ed è fornita di filtri di controllo che possono essere impostati da insegnanti e genitori. Un forum di discussione accoglierà anche gli interventi di ingegneri e scienziati che lavorano per trovare soluzioni simili a quelle proposte dalle Design Challenges e si potranno anche costituire stanze private di chat dove i membri di uno stesso team svilupperanno le loro soluzioni "stellari".

I progetti devono essere pronti entro il primo marzo del prossimo anno e i migliori saranno presentati il 3 maggio, in occasione della Giornata dello spazio, lo Space Day 2001, appunto. Padrino della manifestazione sarà John Glenn, l'astronauta pioniere che nel '62 ha partecipato al primo lancio orbitale della Nasa e che nel 1998, all'età di 77 anni, ha fatto il suo ultimo viaggio spaziale a bordo del Discovery.

Insieme al Challenger Center, sono 65 i partner dell'iniziativa Space Days, tutti americani. In primo luogo la Nasa. Poi, tra gli altri, le associazioni nazionali degli insegnanti di scienze e di matematica, l'associazione nazionale dei direttori di scuola elementare, Time Warner, Lycos e la Fondazione nazionale per le scienze.

Giovedí 23 Novembre 2000

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