Radicali: il primo comitato di un partito eletto via Internet
Scheda elettronica e campagna elettorale on line nella prima
sperimentazione dei Radicale per eleggere i 25 membri del Comitato
del partito.
di Antonia Moro e Marta Mando'.
Non e' facile oggi trovare nuovi strumenti per allargare la
partecipazione politica e formare una classe dirigente al passo con
i cambiamenti sociali e economici del mondo dei new media. A
provarci, con il solito spirito di sperimentazione della politica e'
il Partito Radicale che ha deciso di eleggere 25 membri del proprio
Comitato di Coordinamento del partito, attraverso Internet. Scelta
che consente ad ogni cittadino che lo vorrà, quali che siano le sue
opinioni politiche - compreso chi e' iscritto ad altri partiti, chi
fosse anche contrario all'istituzione stessa dei partiti o fosse
portavoce di idee opposte a quelle radicali - di votare, o di essere
votato, per far parte dell'organo direttivo della politica del
partito.
Le elezioni sono in corso, con la fase di presentazione delle liste
seguite da dieci giorni di campagna elettorale e poi dal voto vero e
proprio dal primo al sei dicembre. Per arrivare alla fase finale
delle elezioni, ogni lista deve raccogliere 201 voti, il tutto
rigorosamente attraverso una procedura informatica che si puo'
seguire sul sito dei radicali.
L'obiettivo del progetto, coordinato dalla società Delta
informatica di Trento e realizzato da Top Marche, è mettere a punto un
sistema informatico che permetta di partecipare attivamente alla
vita politica, in questo caso del proprio partito, da casa propria,
dall'ufficio o da un altro paese. L'esperimento in questione, lungi
da essere una voce nel deserto, prende in realtà lo spunto dalle
attività dell'ICANN, l'organismo internazionale per il governo di
Internet che ha regolato tutta la questione dell'assegnazione dei
domini in Rete.
Al di la dei risultati, la scelta dei Radicali appare come una
prospettiva nuova nel modo di fare politica e di considerare la Rete
un mezzo per l'organizzazione interna del partito. I Radicali
ritengono che proprio il popolo della Rete grazie alla sua
dimestichezza con il web sia quello piu' attento ai temi della
liberta' economica, politica e legislativa caratteristici delle
battaglie del partito.
La procedura tecnica, si articola in tre fasi principali, sempre on
line: iscrizione, campagna elettorale e voto vero e proprio. Il
viaggio virtuale della scheda inizia con la decisione di votare. La
votazione elettronica, a differenza di quella tradizionale, afferma
Cesare Raoss responsabile del progetto di votazione elettronica per
Delta informatica, comporta
di spedire un certificato elettorale contenente la password ed altre
informazioni ad un indirizzo specifico. Ad ogni iscritto che risulti
in regola viene recapitata una lettera con un PIN, chiaramente unico
e personale, che userà per votare.
La seconda fase è la campagna elettorale. Si basa su servizi
telematici disponibili sul sito dei Radicali, come il forum, lo
scambio di e-mail tra i candidati o l'invio di messaggi dai
candidati ai possibili elettori. Ma l'elettore può anche esercitare
il proprio diritto di voto attivo, presentando la sua candidatura
all'interno di una lista, oppure sostenendo o creando una lista.
La terza fase è quella del voto vero e proprio. Le problematiche
riguardano la verifica e la gestione dei server che raccolgono i
voti e l'impossibilità di sapere chi ha votato per chi, dato
importante per una votazione come questa. Il periodo di elezioni
dura una settimana e ogni e-elettore può esprimere fino a tre
preferenze nella stessa lista.
Il progetto, il cui software è stato realizzato da Top Marche, funziona attualmente per 10mila
persone. Ma cosa succederebbe se si trattasse di milioni di persone?
Sarebbe la fine del viaggio? "Il sistema va sicuramente
potenziato a livello tecnologico -afferma Raoss -ma i problemi di
sicurezza cui ci si troverebbe di fronte sono gli stessi che si
affrontano anche per campioni più contenuti".
Il sistema è stato pensato in modo da prevenire eventuali brogli,
anche perché lo spoglio è elettronico e non dovrebbe presentare
particolari problemi. E' chiaro però che la sicurezza assoluta non
si è in grado di garantirla. Uno dei problemi che non si è
riusciti a risolvere, e non di poco conto, è la possibilità di
verificare che l'elettore sia consapevole di quello che fa e che lo
faccia in completa indipendenza, senza che possa cioè esser
fuorviato da terze persone, o che magari qualcuno in casa utilizzi i
PIN altrui per votare. Questo tipo di controllo è sicuramente
maggiore nella votazione classica, visto che nel seggio elettorale
è prevista la presenza del presidente di seggio chiamato al
controllo del corretto svolgimento del voto.
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