Voto elettronico: ultima frontiera della democrazia?

Rodota': "Il voto elettronico farà crescere la democrazia"

Voto elettronico: in America la voglia cresce

Dagli Usa: i voti scambiati grazie al "vote swapping"

Bifo: "Per la politica, Internet è una nuova dimensione"

Clift: "Votare on line sarà presto una scelta politica"

Bonino: "L'interattività cambierà i riti della politica"

Radicali: il primo comitato di un partito eletto via Internet

Vaccaro: "Voto facile con la cabina elettorale elettronica"

Viaggio nelle prime "elezioni infinite" della storia

In Rete, sondaggi per tutti i gusti


Voto elettronico: ultima frontiera della democrazia?

In un racconto di Isaac Asimov, pubblicato nella raccolta Sogni di Robot, una famiglia americana attende di essere sorteggiata da un computer come unica famiglia che si recherà a votare in nome di tutto il popolo degli Stati Uniti. Quello di Asimov è un paradosso, ma, come spesso succede, la fantascienza riesce ad anticipare alcune tendenze. In questo caso l'influenza della tecnologia sulle modalità di partecipazione alla vita politica dei cittadini. Durante le presidenziali americane destinate a passare alla storia come le prime "elezioni infinite", il Web ha giocato un ruolo importante soprattutto nella campagna elettorale, con siti propaganda, siti per coordinare la comunità dei sostenitori dei candidati e con il massiccio invio di e-mail elettorali. I siti elettorali sono diventati delle piazze virtuali permanenti in grado, per così dire, di fidelizzare la comunità degli elettori che non solo hanno potuto essere aggiornati di continuo sulla vita e i programmi di ciascun candidato, ma hanno anche potuto utilizzare Internet come strumento per interrogare candidati e collaboratori. Dall'altro lato, il feedback proveniente da queste piazze virtuali ha contribuito a definire l'agenda politica e le strategie stesse dei contendenti. E non basta: per la prima volta gli elettori hanno avuto a disposizione esattamente gli stessi sondaggi degli staff elettorali, attraverso i siti Web delle società di rilevazione, con possibili influenze sugli orientamenti di voto.

Ma la Rete non ha costituito solo un mezzo ulteriore e modernissimo di propaganda politica e di informazione. Ha reso infatti, possibile anche l'emergere di un fenomeno interessante e potenzialmente rivoluzionario: il "vote swapping", una sorta di scambio di voti organizzato spontaneamente in Rete tra gli elettori di Al Gore e quelli del verde Ralph Nader, per evitare di disperdere inutilmente le preferenze. L'esempio del "vote swapping" dimostra che davvero le nuove tecnologie possono incidere in profondità nei meccanismi di organizzazione del consenso.

Anche il sistema di voto può essere trasformato radicalmente dalle nuove tecnologie. In un futuro, nemmeno troppo lontano, Internet potrebbe avere un ruolo primario nelle tornate elettorali. Secondo la società di ricerca Gartner Group, le combattutissime elezioni presidenziali appena svolte saranno le ultime in cui si è votato esclusivamente nei seggi tradizionali. A partire dalle prossime presidenziali del 2004 diversi Stati Usa forniranno ai propri elettori sistemi per votare online. E intanto, a livello locale, un esperimento di voto su Internet è già stato fatto: in Arizona, durante le primarie democratiche del marzo scorso, 40 mila elettori si sono espressi elettronicamente. Ma il voto elettronico non è del tutto una novità. Già dal 1997 lo Stato della California aveva approvato un disegno di legge chiamato "digital electoral system" per consentire di iscriversi direttamente online alle liste elettorali e raccogliere elettronicamente le firme per i referendum. Durante la guerra del Golfo, lo Stato della Florida che ha oggi un programma pilota per le elezioni via Internet, consentì ai militari di inviare il loro voto via fax e il Texas permise ad un astronauta del Mir di votare via posta elettronica. In quella occasione il New York Times scrisse: "pensate, un voto americano dallo spazio di esplorazione russo".

Anche in Italia, come in America, si comincia a parlare di voto elettronico. La redazione Internet di MediaMente ha organizzato un sondaggio online per capire se i lettori sarebbero disposti a votare per via elettronica. La domanda che abbiamo posto è stata: "Sei favorevole al voto elettronico?" Hanno risposto 940 persone. I "sì" sono stati 525, i "no" 283, i "non so" 132. La maggioranza delle risposte, nettamente a favore dei sì, sebbene questi sondaggi abbiano un valore relativo, indica che - a parere degli utenti - Internet è un mezzo abbastanza maturo anche per dare il proprio consenso politico attraverso il computer.

In attesa di poter davvero votare dal computer di casa, qualche elettore ha già potuto sperimentare dei sistemi ibridi: si va a votare in un seggio, ma nella cabina elettorale, anziché alla vecchia scheda, si affida il proprio voto a un terminale. È successo, per esempio, in quattro comuni della Valle d'Aosta nelle elezioni amministrative del 1997. E in Germania, il ghiaccio si è rotto: il piano governativo prevede l'introduzione di formalità di voto via Internet a breve scadenza, possibilmente già dalle prossime elezioni politiche, che si dovrebbero svolgere nel settembre del 2002 e per le prossime consultazioni europee. Proprio in questi giorni il governo presieduto dal cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder esaminerà il progetto per il voto elettronico.

La democrazia rimane comunque una conquista, un privilegio, al quale bisogna allenarsi, possibilmente fin da piccoli. Tra qualche giorno, il 27 novembre, si terranno le elezioni federali in Canada. Septembre Media, una società editrice del Quebec specializzata nel settore educativo, ha lanciato "Moi aussi je vote" ("Anch'io voto"). Il sito è dedicato ai bambini e ai ragazzi: dà loro la possibilità di partecipare alla vita civica e di esprimere anche il proprio voto. Naturalmente online.