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Verso le strade a pagamento

Wanda Marra

Intervista a Carlo Mario Guerci, professore ordinario di Economia politica all'Università di Milano e Presidente del Cesit (Centro studi e ricerche sistemi di trasporto collettivo di Napoli)

Che cosa si intende esattamente per sistemi di traffico intelligente?

Sono tutti quei sistemi attraverso i quali il guidatore di un automobile o di un mezzo pubblico dispone di un sistema informativo informatico, che gli dà notizie sul traffico o su una serie di servizi utili, come la posizione dei distributori di benzina, dei parcheggi, ecc. Esistono anche degli agenti virtuali che permettono - per esempio - di prenotare alberghi o ristoranti in automatico.

Quali sono le tecnologie coinvolte in questa trasformazione?

Le tecnologie microelettroniche e di telecomunicazione, prima di tutto. C'era molta speranza nell' Umts, che adesso è in ritardo, ma si stanno sperimentando le possibilità del Gprs.

Quali sono le sperimentazioni in corso?

Si può arrivare a fare cose molto sofisticate. C'è un grande dibattito intorno al road pricing, l'introduzione di sistemi per rendere le strade a pagamento, che vanno dalla possibilità di far pagare ticket di ingresso all'installazione sull'automobile di chip elettroniche, che trasmettono una serie di informazioni a pagamento. Si parla anche di mettere dei sensori lungo strade e autostrade, che daranno la possibilità di avere informazioni sul traffico in corso: per esempio di sapere - o addirittura di vedere - a che velocità e come viaggia una colonna.

Quali sono i progetti in programma?

Ce ne sono decine e decine. Ci sono alcune città, come Singapore, che hanno applicato il road pricing, a Londra si sta avviando, se ne parla anche a New York. In Italia, se ne parla a Milano. Tutti i produttori di automobili hanno i loro progetti, i loro prodotti che tentano di vendere. Esistono delle organizzazioni tradizionali che studiano questi problemi.

Quali sono i tempi di realizzazione?

Come per tutti i sistemi tecnologici, i tempi sono lenti. Non è possibile azzardare delle previsioni.

Quali sono gli ostacoli e i limite di questo tipo di sistemi?

Prima di tutto, bisogna costruire molte infrastrutture. Poi c'è un problema di cultura e si devono superare una serie di opposizioni politiche.

Esistono dei sistemi effettivamente ecocompatibili?

Ci sono le automobili ibride: automobili elettrico-diesel, elettrico-benzina; poi si può favorire un maggior uso del metano. Ma ci sono anche tantissimi progressi nei motori tradizionali. Senza dimenticare che non solo le automobili inquinano, ma anche il riscaldamento e gli aerei.

I sistemi di "trasporto intelligente" potranno migliorare la mobilità?

Migliorare sì, ma non risolvere. Il problema dei trasporti non è solubile, a meno di non eliminare le auto private, cosa che non è possibile allo stadio attuale perché mancano le infrastrutture.
Il sistema dei trasporti si può risolvere integrando una serie di fattori: sistemi di trasporto intelligenti, auto che non inquinano, miglioramenti nei motori tradizionali.