Ginger, tutta chip e software

Georgia Garritano

La tecnologia informatica dell'anno non sta dentro un computer ma in un monopattino

Microsoft ed Apple hanno finalmente lanciato quest'anno i loro attesi sistemi operativi, rispettivamente Windows Xp e Mac Os X, ma non è questa la vera novità del 2001.

L'azienda di Bill Gates ha messo a segno anche un altro colpo: l'esordio nel competitivo mondo dei videogiochi con la console Xbox. Ma neanche questa è l'invenzione dell'anno.

I costruttori di processori hanno messo in commercio i velocissimi chip promessi alla fine del 2000: Amd ha puntato per la sua consacrazione sulla linea di Cpu Xp, un'evoluzione dell'Athlon, mentre Intel si è affidata al Pentium IV per uscire da un periodo piuttosto difficile e per entrambi è stato un successo. Tuttavia neanche il boom dei microchip, che implica un incremento della domanda nel settore dei computer e dei cellulari, è il caso tecnologico del 2001.

Anche se l'industria dell'hardware e del software ha presentato prodotti di rilievo, la tecnologia informatica dell'anno è quella creata per un progetto che non si sa neanche se conquisterà il mercato ma che certamente ha già conquistato finanziatori illustri nel settore hi-tech come Steve Jobs, amministratore delegato di Apple, e Jeff Bezos, fondatore di Amazon.

Quella che è stata promessa come l'invenzione dell'anno è stata presentata solo a dicembre e non sarà nei negozi prima del Natale del 2002. Si tratta, ovviamente, di Ginger. Per undici mesi si è parlato della "cosa" ("it"), avanzando le ipotesi più fantasiose sulla sua natura e alimentando in ogni modo la suspence.

Poi è arrivata la rivelazione, che ha provocato in molti una certa delusione ma non ha spento la curiosità e l'attesa. Il nome in codice Ginger è stato sostituito da quello ufficiale che svela la sostanza dell'oggetto misterioso: Segway Human Transporter, "trasportatore umano", ovvero un monopattino. Nessuna nostalgia per il passato, comunque: il suo inventore, Dean Kamen, assicura che si tratta di un mezzo di trasporto rivoluzionario che "farà all'automobile quel che l'automobile fece alla carrozza a cavalli".

Il nuovo "due ruote", infatti, è alimentato a batteria e controllato da dieci microprocessori, un sofisticato software e cinque giroscopi e funziona come una vera e propria estensione del corpo umano: un sistema di sensori registra cento volte al secondo le oscillazioni del centro di gravità di chi guida e invia queste informazioni al computer di bordo che le trasforma in istruzioni per il motore e le ruote. Basta quindi una minima inclinazione della testa del guidatore per indirizzare il monopattino: praticamente è come se la macchina leggesse nel pensiero di chi la usa.

Il singolare scooter è stato pensato "per un mondo di pedoni" e per gli ambienti urbani: la sua velocità massima di 28 chilometri orari, di poco superiore a quella di un passo spedito, e il suo peso di 30 chili, che fa sì che gli eventuali urti siano paragonabili a quelli tra passanti piuttosto che a scontri tra automobili, lo rendono, infatti, compatibile col marciapiede. Leggero è, inoltre, il prezzo, che dovrebbe essere di circa sei milioni per il modello base e di otto, per quello destinato all'uso aziendale.

Ora che la sorpresa è stata svelata e che la produzione - 40 mila esemplari per cominciare - sta per essere avviata in uno stabilimento del New Hampshire della Deka research and development, il web, invaso da chat, forum e newsgroup sull'argomento (da "The IT question" alla Ginger-Chat) dovrà trovarsi un nuovo mito.