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2001: è crisi nella vendita dei computer

Rino Genovese

Un ribasso mondiale pari al 4,6 per cento, salve solo le vendite on line

Era il 1983 ed il Time invadeva il mondo con una copertina che avrebbe fatto storia :"Macchina dell'anno". Per la prima volta il computer superava l'uomo nell'immaginario collettivo. Da allora per i PC è cominciato un ventennio di continui di trionfi, solo brevemente interrotto nel 1986, un anno nero per l'informatica, tale da mettere in discussione aziende e modelli di business. Fino ad oggi. Quando, inaspettatamente, la vendita di computer ha rallentato la sua inarrestabile crescita.
L'indagine condotta da due prestigiosi istituti di ricerca - Dataquest e Idc - ha, infatti, rivelato che nel 2001 nel mondo si sono venduti molti meno computer. Un ribasso mondiale pari al 4,6 per cento rispetto all'anno precedente, con 128 milioni di computer venduti. Ma ancor più preoccupante il decremento negli Usa: 11,1 per cento, con vendite ferme a 44 milioni di unità. Decisamente meglio in Europa, dove si è sfiorato l'1per cento.
Solo due regioni nel mondo si sono salvate dalla catastrofe, il Giappone col suo + 5per cento ed inspiegabilmente l'America Latina che, a fronte di una recessione generalizzata, è passata dal - 49per cento del 2000 al più 11per cento del 2001.
A tenere banco, invece, le vendite dei computer online. La Dell, leader nella vendita online di PC, ha visto il proprio fatturato aumentare del 18,2 per cento nel mondo e del 24,3 per cento negli USA. E va sottolineato che la Dell controlla al momento il 24,9 per cento del mercato dei personal computer in Usa, contro il 13,3 per cento della Compaq, il 4 per cento della Apple e il 6 per cento della Ibm.
I produttori si trovano ora ad affrontare una crisi grave che potrebbe estendersi a tutto il settore. Molti di loro fondano le loro speranze di ripresa nell'uscita di Windows XP, per stimolare un mercato ormai prossimo alla saturazione, ma il pessimismo è diffuso.
Ma a cosa è dovuta questa improvvisa crisi? Al banco degli imputati innanzitutto la recessione economica; ma anche l'incapacità delle case produttrici di immettere sul mercato vere novità capaci di convincere gli utenti a cambiare i loro PC. E poi Internet, che ha spostato l'interesse dei consumatori verso la priorità di investire in connessioni più veloci anziché computer più potenti o più belli esteticamente.
Unica nota positiva ad avvantaggiarsi della crisi sono stati gli utenti: tutte le fabbriche si sono infatti lanciate in una corsa al ribasso dei prezzi per combattere la crisi di vendite, per la gioia dei consumatori che hanno potuto acquistare ottimi computer a prezzi stracciati.