Mercoledi' 3 gennaio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Webcam, un palcoscenico per tutti?

Severgnini: "Ma questa non è una killer application"

Tutti pazzi per Jenni

Bifo: "Un magnifico occhio aperto sul nulla"

In 5 anni tutti in videoconferenza

EarthCam, il mondo che guarda se stesso

Ghezzi: "la webcam è democratica"

Dallo Shuttle all'Etna, le webcam della scienza

Dalla redazione del sito del "Grande fratello"

Occhio alla videoconferenza


Webcam, un palcoscenico per tutti

Dagli house-show su Internet al "Grande fratello": spettatori o protagonisti?

di Michele Alberico

Poco più grande di una pallina da tennis, con una bassa risoluzione video e un prezzo che oscilla tra le 100 e le 400 mila lire. Di solito ha un piccolo piedistallo o un'area aderente per essere posizionata sopra il monitor di un computer. È la webcam, la piccola telecamera usata per trasmettere immagini in rete. Le immagini fornite sono tutt'altro che perfette, a volte perfino sgranate: la maggior parte delle webcam sono, infatti, programmate per catturare un frame, una singola immagine, ogni 10-30 secondi, salvarla in formato Jpg e pubblicarla su una pagina web. Nonostante questi limiti la webcam potrebbe essere addirittura la prossima killer application di Internet. Con la crescita qualitativa delle videocamere collegabili ai PC e della trasmissione, le webcam stanno diventando sempre di più un mezzo di comunicazione personale e universale, onesto e malizioso, semplice e allo stesso tempo complesso. Integrano e arricchiscono la comunicazione un po' spartana delle e-mail e delle chat ma sono anche un occhio piazzato per spiare e sorvegliare.

Si è appena concluso il "Grande fratello", il programma televisivo che ha fatto parlare più di ogni altro negli ultimi mesi e che, per la prima volta, ha legato in modo significativo televisione, telefono e Internet. Il fascino della trasmissione risiedeva nella possibilità di osservare 24 ore al giorno sette giorni a settimana la vita dei dieci protagonisti seguiti costantemente dall'occhio indiscreto di 40 telecamere. Il successo è stato tale che già si pensa di portare il "Grande fratello" in orbita: oltre 60 mila candidati, proprio in questi giorni, si stanno confrontando per diventare i sette protagonisti di un nuovo programma che andrà in onda nel 2002 non più nello scenario di Cinecittà ma in quello della base spaziale International Space Station. In realtà la rete ha già sperimentato questo tipo di spettacoli da tempo, prima ancora del successo cinematografico di "Truman Show": non è azzardato affermare che il "Grande fratello" rappresenti la spettacolarizzazione televisiva di un movimento partito proprio in rete, con gli house-show via webcam.

Probabilmente, tutto è cominciato con Jennifer Ringley, anzi, con la sua Jennicam. Fu questa web designer americana, svariati anni fa, a mettersi per prima in rete. Creò il suo sito con l'idea di raccontarsi in maniera aperta, a volte anche senza veli, attraverso il web: un esperimento a metà fra la comunità virtuale e il diario. Era esploso il cyber-voyeurismo: occhi elettronici a raccontare la vita privata di donne, uomini, coppie, a volte per puro esibizionismo, a volte a pagamento.

Le webcam sono, in qualche modo, un ponte tra la virtualità della rete e la realtà esterna, rappresentano per il navigatore una garanzia dell'esistenza del mondo o l'opportunità di vedere qualcosa di sorprendente. Mentre l'immagine televisiva sembra ormai usurata e falsa, l'immagine delle webcam, di bassa qualità e spesso reperita dopo lunghi tempi di attesa, viene percepita come reale, più autentica perché proveniente da una camera priva di operatore. E' cosi' che Internet e' riuscito alle volte ad andare oltre la televisione stessa o suggerirne possibili evoluzioni. Uno dei casi più eclatanti è quello di Hereandnow.com: la vita di un gruppetto di studenti ripresa da una ventina di webcam. L'ideatore, Erik Vidal, nipote dello scrittore, è diventato negli Stati Uniti un personaggio di culto. Da qui al "Grande fratello" il passo è breve. Anche il bisogno di mostrarsi, la frenesia di apparire per avere la conferma di esistere sono in continuità con la televisione degli ultimi anni. Su Internet, però, il tempo reale della visione diventa globale, condiviso, interattivo. Il flusso delle immagini si può arricchire con altri materiali, che diventano archivio. Si può creare una rete di relazioni umane, rapporti, provocazioni, contatti: una comunità. La webcam è, inoltre, una straordinaria finestra informativa aperta sul mondo e una preziosa risorsa tecnica. Qualche esempio? Le webcam sull'Etna che forniscono informazioni ai vulcanologi, quella del Jet Propulsion della Nasa che documenta in diretta l'allestimento dei veicoli spaziali, quella della Specola di Firenze, il più antico museo scientifico d'Europa, che mostra spedizioni scientifiche e naturalistiche.

"Grande fratello"
Jennicam
Hereandnow.com