Mercoledi' 7 febbraio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

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"E' finita l'era della gift economy"

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"E' finita l'era della gift economy"

Vittorio Zambardino, direttore strategie e marketing di Kataweb, illustra le nuove strategie delle società di servizi in rete

Quali sono le strategie di marketing su cui punta Kataweb?

Il modello è quello che segue una strategia a più fonti di reddito. La pubblicità online, innanzitutto, è ancora una delle nostre priorità. Noi promuoviamo l'investimento degli inserzionisti ed è proprio grazie a questa strategia che i nostri 64 siti ci hanno fatto diventare il primo portale d'Italia a pagamento. Ovviamente, però, puntiamo anche su un'altra fonte di ricavi che è quella rappresentata dalle web solutions and service. Se il mercato cresce evidentemente crescerà anche il volume delle aziende che vuole entrare in Internet In questi due anni di presenza sul mercato Kataweb è man mano andata acquisendo delle società che svolgono varie funzioni come società di web design, di programmazione, di soluzioni software per aziende. Questo ha costituito, per noi, un forte sostegno perché i settori acquisiti erano già nell'area del profitto. Per quanto riguarda il portale puntiamo invece ad uno sviluppo del rapporto con l'utenza. Kataweb, nel giro di poco tempo, si è avvicinata ai sei milioni di utenti.

Come si evolve il problema dell'informazione in rete e dei contenuti in relazione allo sviluppo economico di una società come la vostra?

Siamo da sempre un portale con due anime. Una è l'anima di una azienda che produce servizi per altre aziende che vogliono stare sul mercato legato ad Internet. Altra anima è quella più prettamente editoriale. Per quanto concerne quest'area, però, il mondo di Internet deve accettare questa verità: è finita l'era della gift economy, dell'economia di Rete basata sul regalo, in cui per favorire la presenza dell'utente ondine si regalava di tutto: dall'informazione a gadget e oggetti di vario genere. L'informazione, in questi anni, è finita dunque con l'essere pensata dall'utente come un bene gratuito. Accanto a questa offerta l'informazione finalizzata si orienta verso un modello a pagamento in cui la notizia sia specialistica, rifinita, lavorata. Il mercato ci dirà, successivamente, quali forme assumerà questo nuovo modello. Il Wall Street Journal è un esempio lampante di come un tipo di informazione non potesse essere regalata ma venduta.

Probabilmente negli anni abbiamo inculcato negli utenti Internet la sensazione tutto ciò che si trovava in Rete fosse senza valore, fosse gratuito. Era gratuito ma non per questo senza valore. L'informazione che viene pubblicata in Rete ha senz'altro un valore aggiunto, un valore dato cioè dal lavoro, dalle tecnologie, dagli investimenti Quando questo tipo di informazione assumerà un valore di alto livello sarà giusto chiedere agli utenti di pagarlo.

L'erogazione di utenze come acqua e telefono si paga. Forse è bene che si paghi anche l'informazione che disseta.

Seguendo questa linea di evoluzione le caratteristiche di libertà e democrazia che hanno da sempre connotato Internet potranno venire meno o affievolirsi?

Internet resterà un mezzo libero e nulla dei vantaggi che l'utente ha acquisito verrà mai minacciato. L'anima di Internet è quella delle communities, della indipendenza e della libertà. L'utente Internet è, dunque, giustamente infedele, poligamico e continuerà ad esser tale.

Che tipo di investimenti sono occorsi per costruire un portale come Kataweb?

Per costruire un portale con la nostra potenza di trasmissione, centinaia di giornalisti e centinaia di persone che lavorano per noi abbiamo avuto bisogno di investimenti dell'ordine di decine di miliardi. Purtroppo in Internet l'investimento ha un alto valore ed alte percentuali di rischio perché le tecnologie vengono incontro ad un processo di obsolescenza molto alto, ma la notizia, l'informazione, restano è un bene lavorato e, quindi, con un alto valore aggiunto. Così come il petrolio grezzo non serve a niente ma è la benzina che fa muovere i mezzi di trasporto, possiamo dire che l;informazione è petrolio finemente raffinato.