Mercoledi' 7 febbraio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

Media italiani su internet

Nei contenuti la vera rivoluzione di Internet

Regole nuove per nuove professioni

Giornalisti di fatto ma non di nome

Annunziata: il giornalismo online è più giovane e dinamico

"E' finita l'era della gift economy"

IlNuovo.it: protagonista il lettore interattivo

Le News intasano il web


Media italiani su Internet

Per chi soffre di ansia da notizia, Internet è stato una manna dal cielo. Pochi istanti e si può sapere in tempo reale cosa succede ai quattro angoli del pianeta senza spostarsi dalla propria sedia. Quello dell'informazione online è un fenomeno che sta cambiando il mondo dell'editoria mondiale e, di conseguenza, il modo di produrre e di fruire il giornalismo. Sia negli Stati Uniti che in Europa i siti che propongono informazione e i loro utenti sono cresciuti negli ultimi anni a macchia d'olio ma ora si comincia a sentire qualche campanello d'allarme. Il New York Times ha drasticamente ridotto la propria redazione Internet e sono sempre di più le testate che ormai propongono un servizio a pagamento sull'esempio del Wall Street Journal edizione web, finora l'unico caso al mondo di operazione economicamente riuscita.

E in Italia cosa succede?

Pare proprio che non ci accontentiamo più di comprare in edicola quotidiani e settimanali o di seguire le edizioni dei Tg: secondo l'ultimo Rapporto Censis, i media tradizionali, tv compresa, hanno raggiunto il vertice del loro sviluppo che coincide anche con il loro livello di saturazione. I telespettatori dal '95 ad oggi sono infatti passati da 46.500.000 a 47.100.000 mentre la frequentazione dei nuovi media, cd rom, canali tematici e Internet aumentano in progressione geometrica. Un dato per tutti: gli internauti italiani erano solo 405.000 nel'95 mentre nel 2000 si e' raggiunto quota 9 milioni e 400.000.

I nuovi lettori del web secondo Lucia Annunziata, giornalista da poco approdata ad Internet, "sono la parte più giovane, più curiosa, più colta della società, la parte che trascina i consumi e che trascina anche le opinioni". E infatti le riviste italiane maggiormente rappresentate nella Rete sono quelle sui computer e Internet (67), seguite dai periodici culturali (66) e da quelli di economia (55). Nel caso delle webzine, cioè le pubblicazioni concepite esclusivamente per la Rete, dominante è invece la cultura (105 testate), seguita dallo spettacolo (97) e dalla cronaca locale (86). Ricordiamo ancora che dal dicembre 1999 al dicembre 2000, la crescita più elevata l'hanno registrata le riviste dedicate all'arte, ai fumetti, al tempo libero, ai videogiochi, a moda e bellezza.

Il panorama nazionale dell'informazione online è dei più variegati. Quasi tutti i gruppi editoriali sono ora presenti sulla Rete, anche se non tutti hanno sviluppato prodotti originali per Internet. Fioriscono le iniziative "indipendenti", termine che non significa più, come in passato, "a carattere amatoriale": negli ultimi mesi si sono moltiplicate infatti, le pubblicazioni realizzate in modo professionale. La più recente rilevazione dell'Osservatorio di WebTime, ha registrato 1408 pubblicazioni italiane su Internet, 433 in più rispetto al 1999. Il che significa un aumento del 44 per cento su base annua, mentre nel '99 il tasso di crescita era stato del 69 per cento. Le webzine nel corso dell'ultimo anno sono aumentate dell'87 per cento, passando da 412 a 772. Meno accentuata la crescita dei siti delle riviste, passati da 501 a 559 (+11 per cento). I siti dei quotidiani sono invece aumentati del 22 per cento, passando da 62 nel dicembre '99 a 76 nel dicembre 2000. Dopo "Repubblica.it," l'esempio è stato seguito dalla Gazzetta dello Sport, dal Corriere della Sera e da tanti altri.

Ma non solo l'informazione in senso stretto aumenta in Internet. Con essa anche le concessionarie di pubblicità on-line che sui portali sono diventate circa 40 nel dicembre 2000 e sono punto di riferimento per oltre 580 siti web. Non vanno dimenticati poi i portali, fenomeno boom del 1999. A dicembre scorso i portali "orizzontali", cioè quelli generalisti, le directory ed i motori di ricerca erano 111.

Grandi numeri, che fanno pensare ad un mercato euforico. Comunque, il passaggio dalla carta stampata al web solleva anche questioni piuttosto delicate. Prima fra tutte l'attendibilità delle notizie e il grado di veridicità dell'informazione in Rete. E poi, quella giornalisti. Come è cambiato il lavoro, che statuto hanno i professionisti dell'informazione online, chi li tutela?

Chi ha scelto di convertirsi totalmente ad Internet come l'équipe de Il Nuovo, il primo quotidiano italiano esclusivamente online, non ha dubbi: la Rete esalta la capacità di fare informazione. L'organizzazione redazionale è certo molto diversa da quella di un giornale cartaceo: bisogna essere sulla notizia in ogni momento e quindi lavorare come le agenzie di stampa internazionali e al tempo stesso non bisogna perdere di vista il taglio critico giornalistico tipico dei media tradizionali. E poi c'è il rapporto diretto con gli utenti, dato che Internet permette di vedere in modo quasi istantaneo quali sono gli interessi dei lettori. Capire quali sono gli articoli piu cliccati serve ad indirizzare la redazione rispetto agli approfondimenti fare.

Sara' dunque l'audience, l'alto gradimento dell'utente a dettar legge nell'editoria on line del futuro o sarà sempre e comunque la qualità dell'informazione a fare la differenza? Un effetto della concorrenza sempre più forte esercitata dalle molte nuove iniziative on line è l'aumento della qualità dei contenuti e oggi, più che un sostituto del prodotto cartaceo, i giornali digitali ne rappresentano ausilio indispensabile per chi vuole dare notizie in tempi molto rapidi ma anche per approfondirle. Internet infatti è anche una grande memoria, un archivio disponibile 24 ore su 24.

Da un recente studio condotto e promosso dalla testata milanese Prima Comunicazione e l'Agenzia Cohn & Wolfe sul rapporto tra Internet e gli utenti è emerso che il 40 per cento degli intervistati (per lo più addetti ai lavori) apprezza Internet soprattutto per la velocità di reperimento dei dati o per la possibilità di ottenere informazioni in tempo reale. La notizia va in Rete ed è fruibile dal lettore nel momento stesso in cui è licenziata dalla redazione ed in molti casi, resta consultabile, come materiale d'archivio, nei giorni successivi. È ancora presto, forse, per definire i primi bilanci, sta di fatto che tutti ritengono Internet una nuova e promettente fonte di informazione e di guadagno. Solo il tempo ci dirà se questa generalizzata intuizione era fondata.