Media italiani su Internet
Per chi soffre di ansia da notizia, Internet è stato una manna
dal cielo. Pochi istanti e si può sapere in tempo reale cosa
succede ai quattro angoli del pianeta senza spostarsi dalla propria
sedia. Quello dell'informazione online è un fenomeno che sta
cambiando il mondo dell'editoria mondiale e, di conseguenza, il modo
di produrre e di fruire il giornalismo. Sia negli Stati Uniti che in
Europa i siti che propongono informazione e i loro utenti sono
cresciuti negli ultimi anni a macchia d'olio ma ora si comincia a
sentire qualche campanello d'allarme. Il New York Times ha
drasticamente ridotto la propria redazione Internet e sono sempre di
più le testate che ormai propongono un servizio a pagamento
sull'esempio del Wall Street Journal edizione web, finora l'unico
caso al mondo di operazione economicamente riuscita.
E in Italia cosa succede?
Pare proprio che non ci accontentiamo più di comprare in edicola
quotidiani e settimanali o di seguire le edizioni dei Tg: secondo
l'ultimo Rapporto Censis, i media tradizionali, tv compresa, hanno
raggiunto il vertice del loro sviluppo che coincide anche con il
loro livello di saturazione. I telespettatori dal '95 ad oggi sono
infatti passati da 46.500.000 a 47.100.000 mentre la frequentazione
dei nuovi media, cd rom, canali tematici e Internet aumentano in
progressione geometrica. Un dato per tutti: gli internauti italiani
erano solo 405.000 nel'95 mentre nel 2000 si e' raggiunto quota 9
milioni e 400.000.
I nuovi lettori del web secondo Lucia Annunziata, giornalista da
poco approdata ad Internet, "sono la parte più giovane, più
curiosa, più colta della società, la parte che trascina i consumi
e che trascina anche le opinioni". E infatti le riviste
italiane maggiormente rappresentate nella Rete sono quelle sui
computer e Internet (67), seguite dai periodici culturali (66) e da
quelli di economia (55). Nel caso delle webzine, cioè le
pubblicazioni concepite esclusivamente per la Rete, dominante è
invece la cultura (105 testate), seguita dallo spettacolo (97) e
dalla cronaca locale (86). Ricordiamo ancora che dal dicembre 1999
al dicembre 2000, la crescita più elevata l'hanno registrata le
riviste dedicate all'arte, ai fumetti, al tempo libero, ai
videogiochi, a moda e bellezza.
Il panorama nazionale dell'informazione online è dei più
variegati. Quasi tutti i gruppi editoriali sono ora presenti sulla
Rete, anche se non tutti hanno sviluppato prodotti originali per
Internet. Fioriscono le iniziative "indipendenti", termine
che non significa più, come in passato, "a carattere
amatoriale": negli ultimi mesi si sono moltiplicate infatti, le
pubblicazioni realizzate in modo professionale. La più recente
rilevazione dell'Osservatorio di WebTime, ha registrato 1408
pubblicazioni italiane su Internet, 433 in più rispetto al 1999. Il
che significa un aumento del 44 per cento su base annua, mentre nel
'99 il tasso di crescita era stato del 69 per cento. Le webzine nel
corso dell'ultimo anno sono aumentate dell'87 per cento, passando da
412 a 772. Meno accentuata la crescita dei siti delle riviste,
passati da 501 a 559 (+11 per cento). I siti dei quotidiani sono
invece aumentati del 22 per cento, passando da 62 nel dicembre '99 a
76 nel dicembre 2000. Dopo "Repubblica.it," l'esempio è
stato seguito dalla Gazzetta dello Sport, dal Corriere della Sera e
da tanti altri.
Ma non solo l'informazione in senso stretto aumenta in Internet.
Con essa anche le concessionarie di pubblicità on-line che sui
portali sono diventate circa 40 nel dicembre 2000 e sono punto di
riferimento per oltre 580 siti web. Non vanno dimenticati poi i
portali, fenomeno boom del 1999. A dicembre scorso i portali
"orizzontali", cioè quelli generalisti, le directory ed i
motori di ricerca erano 111.
Grandi numeri, che fanno pensare ad un mercato euforico.
Comunque, il passaggio dalla carta stampata al web solleva anche
questioni piuttosto delicate. Prima fra tutte l'attendibilità delle
notizie e il grado di veridicità dell'informazione in Rete. E poi,
quella giornalisti. Come è cambiato il lavoro, che statuto hanno i
professionisti dell'informazione online, chi li tutela?
Chi ha scelto di convertirsi totalmente ad Internet come
l'équipe de Il Nuovo, il primo quotidiano italiano esclusivamente
online, non ha dubbi: la Rete esalta la capacità di fare
informazione. L'organizzazione redazionale è certo molto diversa da
quella di un giornale cartaceo: bisogna essere sulla notizia in ogni
momento e quindi lavorare come le agenzie di stampa internazionali e
al tempo stesso non bisogna perdere di vista il taglio critico
giornalistico tipico dei media tradizionali. E poi c'è il rapporto
diretto con gli utenti, dato che Internet permette di vedere in modo
quasi istantaneo quali sono gli interessi dei lettori. Capire quali
sono gli articoli piu cliccati serve ad indirizzare la redazione
rispetto agli approfondimenti fare.
Sara' dunque l'audience, l'alto gradimento dell'utente a dettar
legge nell'editoria on line del futuro o sarà sempre e comunque la
qualità dell'informazione a fare la differenza? Un effetto della
concorrenza sempre più forte esercitata dalle molte nuove
iniziative on line è l'aumento della qualità dei contenuti e oggi,
più che un sostituto del prodotto cartaceo, i giornali digitali ne
rappresentano ausilio indispensabile per chi vuole dare notizie in
tempi molto rapidi ma anche per approfondirle. Internet infatti è
anche una grande memoria, un archivio disponibile 24 ore su 24.
Da un recente studio condotto e promosso dalla testata milanese
Prima Comunicazione e l'Agenzia Cohn & Wolfe sul rapporto tra
Internet e gli utenti è emerso che il 40 per cento degli
intervistati (per lo più addetti ai lavori) apprezza Internet
soprattutto per la velocità di reperimento dei dati o per la
possibilità di ottenere informazioni in tempo reale. La notizia va
in Rete ed è fruibile dal lettore nel momento stesso in cui è
licenziata dalla redazione ed in molti casi, resta consultabile,
come materiale d'archivio, nei giorni successivi. È ancora presto,
forse, per definire i primi bilanci, sta di fatto che tutti
ritengono Internet una nuova e promettente fonte di informazione e
di guadagno. Solo il tempo ci dirà se questa generalizzata
intuizione era fondata.
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