Un web art al servizio del verosimile
di Umberto Contasta
Una fondazione d'arte, con sedi in tutto il
mondo, quella italiana è a Cherasco, e lasciti d'artisti da
Duschamps a Picasso che fanno invidia ai più grandi musei. Tutto
questo sul web, ad opera degli eredi di Costantin Brancusi. Vero?
Probabile? Falso? Per chi propende per quest'ultima ipotesi, basta
intendersi sul concetto di falso. Abbiamo chiesto ai componenti del
gruppo: Franco Ferrero, Danilo Seliak, Gianluca Canè e Fulvio
Germanetto, di spiegarci meglio la loro attività.
Cosa vuol dire verosimile?
Noi ci occupiamo di verosimile, quindi l'idea di falso non ci
appartiene se non per parlare del vero. Noi pensiamo che mettendo in
circolo oggetti e situazioni verosimili, non possiamo fare altro che
creare un corto circuito, quindi, entrare veramente nel mondo
dell'arte, un'arte che sempre di più è molto legata alla vita
quotidiana, alla vita vera. E' proprio questo spostamento dal vero
al verosimile che nel nostro caso produce arte. Ci siamo riferiti ai
grandi artisti del 900 pensando che l'eredità che noi abbiamo avuto
da loro non poteva essere che un'eredità fatta dai loro scarti.
Quindi la bicicletta senza ruote che, Duschamps ha usato per fare il
primo "ready made". Da una parte quindi abbiamo la ruota
di bicicletta usata da Duschamps su uno sgabello, dall'altra noi
abbiamo usato il resto delle bicicletta, quindi la bicicletta senza
ruota.
Cosa utilizzate nelle vostre creazioni?
Noi utilizziamo in prevalenza materiali, oggetti d'uso comune e
resti come abbiamo fatto nella mostra dei lasciti. Questo è il
frutto di un lavoro di valutazione di questi oggetti che possono
assumere da un punto di vista artistico.
Come avete cominciato?
Noi siamo partiti lavorando sull'elaborazione e sul verosimile
con l'editoria, e effettivamente il risultato era molto più
elaborato. Il web, grazie al digitale, consente invece una maggiore
elaborazione dei materiali.
Cosa stanno preparando gli eredi Brancusi per il futuro?
Il nuovo progetto è un progetto di architettura, che richiederà
a chi parteciperà al progetto la costruzione di una sede mobile.
Oltra alle altre sedi che abbiamo già per il mondo, abbiamo
l'esigenza di una sede mobile che ci permetta in qualsiasi momento
di impiantarci in un luogo per portare avanti le nostre operazioni.
Normalmente si sa che in un concorso, specie un concorso pubblico,
si sa già da prima chi saranno i vincitori. Nel nostro questo non
avverrà, e l'unica certezza che avrà chi parteciperà al concorso
è quella di avere le stesse chances degli altri.
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