Bufale cibernetiche
Telefonini che intercettano l'autovelox,
hamburger avvelenati e dentifrici cancerogeni: come riconoscere e
smascherare le "email legend"
di Eleonora Giordani
C'erano una volta le leggende metropolitane, eventi formidabili,
grotteschi o paradossali che si giurava fossero accaduti all'amico
della cognata di un cugino: una fonte considerata altamente
attendibile. Racconti che viaggiavano sull'onda del passaparola,
secondo i più collaudati canoni della tradizione orale. Oggi il tam
tam ha cambiato supporto e si è spostato nel cyberspazio, dove la
comunicazione è altrettanto orizzontale. Non vi è capitato di
ricevere ultimamente una mail che vi metteva in guardia contro i
pericoli dell'Sls, un ingrediente cancerogeno che si nasconderebbe
tra le componenti di dentifrici e shampoo ben noti? L'anonimo autore
del messaggio assicurava che l'informazione provenisse da una
prestigiosa università americana.
Generalmente le catene di Sant'Antonio dell'era Internet non
promettono sventure a chi non le diffonda ma si presentano come
provvidenziali consigli e suggerimenti per fare fronte alle
difficoltà della vita moderna. E spesso protagonisti di queste
segnalazioni ai limiti del credibile sono marchi famosi e
multinazionali. Pubblicità indiretta o strategia
antiglobalizzazione?
Due casi emblematici sono segnalati dal sito francese Hoaxbuster
, realizzato per combattere le menzogne elettroniche. Il primo
rumore mirava a solleticare l'interesse degli amanti dell'alta
velocità. Una e-mail concepita in Belgio affermava che i telefonini
di marca Nokia potevano essere configurati in modo tale da captare
con diversi chilometri d'anticipo le onde radar degli autovelox
utilizzati dalla polizia stradale. La procedura era spiegata nel
dettaglio e alla fine sul display del cellulare doveva apparire
un'icona simile ad un'antenna. La voce è arrivata alle orecchie
della polizia e della Nokia, che si sono subito affrettate a
smentire, anche con dimostrazioni pratiche. Nonostante, ciò pare
che qualche automobilista continui ancora a sfrecciare a 150 all'ora
brandendo il proprio cellulare.
Anche McDonald's è al centro di una catena di messaggi
elettronici completamente surreali: una signora, madre di famiglia,
avrebbe trovato una testa di pollo panata nella sua scatola di
Nuggets. I fast food in generale sono uno dei bersagli preferiti degli "hoaxers", i mormoratori del web, come dimostra
l'ampia rubrica dedicata all'argomento da Urbanlegends
uno degli indirizzi di riferimento negli Stati Uniti.
E non mancano i siti italiani per la raccolta delle voci e delle
leggende contemporanee, che contemplano nel loro repertorio anche le
false notizie che circolano su Internet. Su Leggende.clab.it
è possibile compilare un modulo online per segnalare una storia
incredibile di cui si è venuti a conoscenza. Mentre Voicebuster
ha allestito una sezione dove si spiegano i diversi sistemi per
bloccare ogni leggenda metropolitana, dalle classiche alle nuove
emailegend, da quelle allarmistiche alle più divertenti.
Hoaxbuster
Urbanlegends
Leggende.clab.it
Voicebuster
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