Venerdi' 2 marzo 2001


Dissociare il webdesign dall'usabilità
di Franco "Bifo" Berardi

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Per approfondire:

"Il Web e' un mass new media"

La parola agli utenti

Alla ricerca dell’usabilità migliore

Rete mia, quanto sei complicata

Dalla parte del consumatore

Visciola: un approccio “tecnico” ma “complesso”


Altro che Nielsen: l'usabilità è un'altra cosa

L'ennesima guerra di religione del web non ha proprio motivo di esistere... e questo e' un altro dei motivi per cui chiunque abbia a cuore l'usabilita' dovrebbe detestare Jakob Nielsen che tanto nuoce alla causa... ;-) Con le sue regolette di buon senso da quattro soldi e il suo appiattimento sulle ragioni del profitto (che hanno il loro senso ma non dappertutto sono prevalenti), ha dato all'usabilita' un'immagine del tutto falsata. Dal suo punto di vista ha ragione: non riuscirebbe altrimenti a guadagnare 20.000 dollari al giorno, come ha sciaguaratamente annunciato un anno fa, rendendo l'usabilita' improvvisamente appetibile e interessante... :-)

L'usabilita' non ha altro scopo che rendere "usabile" un sito. Vorrei capire perche' questo e' ritenuto cosi' pericoloso per la creativita' e l'espressione delle piu' diverse istanze su web.

Vediamo di capirci: una porta che non ci fa entrare perche' e' troppo complessa per essere aperta se non dopo mezz'ora di tentativi e' creativa? Forse puo' essere un bel gioco nei lunapark di paese (chi apre la porta entro 2 minuti vince un pupazzetto) ma se e' la porta di un luogo dove voglio entrare, e' piu' probabile che preferisca qualcosa di meno "creativo".

Potrei continuare all'infinito, immaginando un'automobile senza indicatore della benzina (tiene allenato il cervello) o un'ascensore che ti porta random ad un piano senza lasciartelo scegliere (nella noia della vita, abbiamo bisogno di qualcosa che ci sorprenda), o una bottiglia d'acqua che non si apre se non indovini la combinazione (entertainment!), o un libro scritto in corpo 3, che ha bisogno di speciali occhiali per essere letto (sai la soddisfazione quando lo capisci e li trovi!).

Di questo si parla, in realtà, non di altro.

Che poi ciascuno e' libero di fare il proprio sito nel modo piu' inusabile, assolutamente come vuole... se poi i navigatori non ci andranno e preferiranno portali cretini, che pero' iniziano ad avere una minima attenzione alle esigenze (percettive e semiotiche) dell'utente... sara' mica colpa di Jakob Nielsen?

L'usabilita' e' un "sapere" di cui si deve impadronire proprio chi realizza siti economicamente marginali, proprio per riuscire a veicolare quello che vuole dire (che si spera non sia solo la forma stravante del toolbar di navigazione).

L'usabilita' e' uno strumento che aiuta a raggiungere i propri obiettivi (qualsiasi essi siano). Non e' uno strumento di manipolazione piu' di quanto non lo sia l'architettura informativa. Se io voglia mandare il mio utente in un luogo invece che in un altro, questa non e' usabilita'... basta semplicemente inserire un link invece di un altro... ma non e' comunque e da sempre cosi'?

Se io faccio un sito per uno scopo (vendere, ma anche lanciare una crociata anti-usabilita' ;-) non e' sensato che io strutturi la navigazione e la presentazione dei contenuti per raggiungere questo scopo?

E non e' giusto che quanta piu' gente possibile conosca e condivida i modi per raggiungere i propri scopi?

sofia@vocabola.com