Venerdi' 2 marzo 2001


Dissociare il webdesign dall'usabilità
di Franco "Bifo" Berardi

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Trovare un sito Internet mette in crisi molti navigatori, confusi e delusi da browser, portali e motori di ricerca

di Georgia Garritano

Per moltissimi navigatori raggiungere l'indirizzo Internet cui sono interessati è una vera e propria impresa. Lo rivela un rapporto appena pubblicato da Alexa Research , a conclusione di un'indagine durata due anni. Milioni di utenti della rete non hanno l'abitudine di digitare nell'apposita barra di navigazione la Url cui desiderano collegarsi ma inseriscono il nome in questione nel "search box" di un motore di ricerca che, in moltissimi computer, costituisce la pagina iniziale del browser, quella che si apre automaticamente all'avvio del programma.

"Sulla base dei risultati di questo studio, riteniamo che il web sia ancora un ostacolo tecnico che la gente non ha superato" - commenta Matthew Work, vicepresidente di Alexa, osservando che si può riscontrare un diffuso "fraintendimento concettuale su come si naviga in rete". "Molti" - prosegue Work - "pensano che la loro homepage sia il web e che devono passare attraverso questa mediazione per arrivare al sito che vogliono, senza pensare che a ogni sito si può accedere direttamente". "La prova di ciò" - conclude - "sta nel fatto che nella classifica dei dieci indirizzi più popolari otto sono portali o motori di ricerca".

L'analisi effettuata da Alexa, società americana leader nel rilevamento dei dati Internet, ha anche individuato, esaminando oltre 42 milioni di pagine di ricerca sui primi portali e search engine della rete - Altavista, Aol, Excite, Go, Google, Goto, Lycos, Msn, Netscape e Yahoo! - quali sono i termini più ricercati dagli utenti. Forse non sorprende che al primo posto ci sia la parola "sex" e al quarto "porn/porno/pornography". È significativo, invece, che quattro dei primi dieci termini più ricercati siano nomi di siti: il secondo e il terzo sono Yahoo! e Hotmail e l'ottavo e il nono rispettivamente eBay e Aol: molti, cioè, non arrivano a questi siti famosi e frequentatissimi in modo diretto ma li cercano mediante un motore.

Che la fruizione della rete sia ancora complicata per un gran numero di utenti è confermato anche da un altro studio realizzato in Inghilterra dalla società di consulenza Henley Centre su commissione della Bbc, di British telecom e della Abbey national bank. Dalla ricerca emerge che la maggior parte dei navigatori, addirittura l'81 per cento, si collega con un obiettivo preciso e che spesso prova un senso di frustrazione. Molti hanno difficoltà a trovare quello che cercano e sembra che queste difficoltà aumentino quando l'informazione è presentata mediante una grafica elaborata, ricca di immagini e di animazioni. Anche gli internauti che si connettono al web con una certa regolarità non evidenziano una piena dimestichezza con gli strumenti della rete: tanti, ad esempio, invece di far ricorso al bookmark, il segnalibro, annotano le Url da ricordare con carta e penna. Tra i consumatori online, invece, non manca chi si sente a disagio nel compilare i moduli elettronici e preferirebbe un interlocutore umano. La conclusione dell'indagine è che questo tipo di barriere sono di ostacolo alla connessione assai più che il prezzo dei collegamento telefonici.