Rete mia, quanto sei complicata
Trovare un sito Internet mette in crisi molti
navigatori, confusi e delusi da browser, portali e motori di ricerca
di
Georgia Garritano
Per moltissimi navigatori raggiungere l'indirizzo Internet cui
sono interessati è una vera e propria impresa. Lo rivela un
rapporto appena pubblicato da Alexa
Research , a conclusione di un'indagine durata due anni. Milioni
di utenti della rete non hanno l'abitudine di digitare nell'apposita
barra di navigazione la Url cui desiderano collegarsi ma inseriscono
il nome in questione nel "search box" di un motore di
ricerca che, in moltissimi computer, costituisce la pagina iniziale
del browser, quella che si apre automaticamente all'avvio del
programma.
"Sulla base dei risultati di questo studio, riteniamo che il
web sia ancora un ostacolo tecnico che la gente non ha
superato" - commenta Matthew Work, vicepresidente di Alexa,
osservando che si può riscontrare un diffuso "fraintendimento
concettuale su come si naviga in rete". "Molti" -
prosegue Work - "pensano che la loro homepage sia il web e che
devono passare attraverso questa mediazione per arrivare al sito che
vogliono, senza pensare che a ogni sito si può accedere
direttamente". "La prova di ciò" - conclude -
"sta nel fatto che nella classifica dei dieci indirizzi più
popolari otto sono portali o motori di ricerca".
L'analisi effettuata da Alexa, società americana leader nel
rilevamento dei dati Internet, ha anche individuato, esaminando
oltre 42 milioni di pagine di ricerca sui primi portali e search
engine della rete - Altavista, Aol, Excite, Go, Google, Goto, Lycos,
Msn, Netscape e Yahoo! - quali sono i termini più ricercati dagli
utenti. Forse non sorprende che al primo posto ci sia la parola
"sex" e al quarto "porn/porno/pornography". È
significativo, invece, che quattro dei primi dieci termini più
ricercati siano nomi di siti: il secondo e il terzo sono Yahoo! e
Hotmail e l'ottavo e il nono rispettivamente eBay e Aol: molti,
cioè, non arrivano a questi siti famosi e frequentatissimi in modo
diretto ma li cercano mediante un motore.
Che la fruizione della rete sia ancora complicata per un gran
numero di utenti è confermato anche da un altro studio realizzato
in Inghilterra dalla società di consulenza Henley
Centre su commissione della Bbc, di British telecom e della
Abbey national bank. Dalla ricerca emerge che la maggior parte dei
navigatori, addirittura l'81 per cento, si collega con un obiettivo
preciso e che spesso prova un senso di frustrazione. Molti hanno
difficoltà a trovare quello che cercano e sembra che queste
difficoltà aumentino quando l'informazione è presentata mediante
una grafica elaborata, ricca di immagini e di animazioni. Anche gli
internauti che si connettono al web con una certa regolarità non
evidenziano una piena dimestichezza con gli strumenti della rete:
tanti, ad esempio, invece di far ricorso al bookmark, il segnalibro,
annotano le Url da ricordare con carta e penna. Tra i consumatori
online, invece, non manca chi si sente a disagio nel compilare i
moduli elettronici e preferirebbe un interlocutore umano. La
conclusione dell'indagine è che questo tipo di barriere sono di
ostacolo alla connessione assai più che il prezzo dei collegamento
telefonici.
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