|
flash/noflash?
creativita' /usabilita'?
impediamo di mettere le pagine sui m.d.r.?
la rete non e' solo il luogo di chi usava mosaic, di chi fa webdesign, di
chi salta gli intro/swf, di chi e' curioso, di chi thread/a il divenire. o
dei webmaster, dei yahoo e dei microsoft...
ma come si sente autoreferenziale questo popolo della rete chiuso nel suo
piccolo mondo a 17 pollici... come appare strano marginalizzare flash
dicendo che non possiamo leggerne il codice... come appare insolito non
riconoscere in nessuno dei testi la constatazione che la rete e'
diventata in questi ultimi anni una fatto normale da discutere non piu'
sui newsgroup, in qualche inserto dei quotidiani, ma ovunque...
la stanchezza che proviamo nello skippare le intro in flash non puo'
imporre una regola che ci obbliga a non usarlo piu' o a non farlo
utilizzare da altri.
le liberta' di cui disponiamo sulla rete sono tali perche' permettono a
ognuno di usufruirne per quanto ne vuole e ne e' capace.
ma e' la volonta' a guidare il knowhow: la scelta di rendersi o
meno"leggibili" e' liberta' di scelta, non limite tecnologico.
sappiamo tutti che se flash e' chiuso in se', java lo e' ancor di piu', ma
anche il caro vecchio html lo e' per chi non ne mastica la grammatica... e
perche' dobbiamo porci il quesito di renderci leggibili/fruibili a tutti
anche se non e' nostro interesse?
forme e segni, sul web, impongono la giusta ingegnerizzazione, come
scriveva qualcuno, proprio per fare di un'opera un oggetto di uso comune,
senza perdere nulla del suo valore extra usabile. siamo d'accordo. ma
allora usabilita' e webdesign: due mondi che faticano a trovarsi - non
somiglia alla lotta perenne tra forma e funzione che tanti pensatori hanno
alimentato per secoli?
eppure l'ultimo secolo ci ha portato una visione dell'opera che trova la
sua realta' se non la stessa ragione di essere anche negli strumenti e nel
percorso che la costruisce.
la tecnologia ci abilita all'ingresso alla rete, la tecnologia si fa ARTE
forse anche quando ci impedisce di comprenderne la struttura che la
compone.
i tempi della rete ci impediscono di starne al passo, possiamo
raggiungerla ma difficilmente - per fortuna - possiamo imporre alle
miliardi di voci che la affollano di rendersi visibili/intelleggibili.
riconosciamo la nostra incapacita' di imparare a decodificare tutto ma
proprio tutto quello che ogni giorno c'e' di nuovo sulla rete.
siamo in preda di un delirio tecnologico che avvolge ogni nostro
comportamento e proprio per questo ci siamo in qualche modo arresi alla
tecnologia, che nei nostri pensieri non_allineati rimane solo uno
strumento, ma per arrivare dove?
spostiamo il ruolo della tecnologia in un posto che sia meno "soggetto"
dei desideri e piu' scenario, coordinata ambientale che ci accompagna nel
metodo del pensiero.
prima pero', estendiamola a tutti. facciamo del webdesign e
dell'usabilita' un problema comprensibile ancor prima che condiviso.
skyzk
|
|
|
|