Venerdi' 2 marzo 2001


Dissociare il webdesign dall'usabilità
di Franco "Bifo" Berardi

Partecipa alla discussione

Leggi     Scrivi


Per approfondire:

"Il Web e' un mass new media"

La parola agli utenti

Alla ricerca dell’usabilità migliore

Rete mia, quanto sei complicata

Dalla parte del consumatore

Visciola: un approccio “tecnico” ma “complesso”




flash/noflash?

creativita' /usabilita'? impediamo di mettere le pagine sui m.d.r.? la rete non e' solo il luogo di chi usava mosaic, di chi fa webdesign, di chi salta gli intro/swf, di chi e' curioso, di chi thread/a il divenire. o dei webmaster, dei yahoo e dei microsoft... ma come si sente autoreferenziale questo popolo della rete chiuso nel suo piccolo mondo a 17 pollici... come appare strano marginalizzare flash dicendo che non possiamo leggerne il codice... come appare insolito non riconoscere in nessuno dei testi la constatazione che la rete e' diventata in questi ultimi anni una fatto normale da discutere non piu' sui newsgroup, in qualche inserto dei quotidiani, ma ovunque... la stanchezza che proviamo nello skippare le intro in flash non puo' imporre una regola che ci obbliga a non usarlo piu' o a non farlo utilizzare da altri. le liberta' di cui disponiamo sulla rete sono tali perche' permettono a ognuno di usufruirne per quanto ne vuole e ne e' capace. ma e' la volonta' a guidare il knowhow: la scelta di rendersi o meno"leggibili" e' liberta' di scelta, non limite tecnologico. sappiamo tutti che se flash e' chiuso in se', java lo e' ancor di piu', ma anche il caro vecchio html lo e' per chi non ne mastica la grammatica... e perche' dobbiamo porci il quesito di renderci leggibili/fruibili a tutti anche se non e' nostro interesse? forme e segni, sul web, impongono la giusta ingegnerizzazione, come scriveva qualcuno, proprio per fare di un'opera un oggetto di uso comune, senza perdere nulla del suo valore extra usabile. siamo d'accordo. ma allora usabilita' e webdesign: due mondi che faticano a trovarsi - non somiglia alla lotta perenne tra forma e funzione che tanti pensatori hanno alimentato per secoli? eppure l'ultimo secolo ci ha portato una visione dell'opera che trova la sua realta' se non la stessa ragione di essere anche negli strumenti e nel percorso che la costruisce. la tecnologia ci abilita all'ingresso alla rete, la tecnologia si fa ARTE forse anche quando ci impedisce di comprenderne la struttura che la compone. i tempi della rete ci impediscono di starne al passo, possiamo raggiungerla ma difficilmente - per fortuna - possiamo imporre alle miliardi di voci che la affollano di rendersi visibili/intelleggibili. riconosciamo la nostra incapacita' di imparare a decodificare tutto ma proprio tutto quello che ogni giorno c'e' di nuovo sulla rete. siamo in preda di un delirio tecnologico che avvolge ogni nostro comportamento e proprio per questo ci siamo in qualche modo arresi alla tecnologia, che nei nostri pensieri non_allineati rimane solo uno strumento, ma per arrivare dove? spostiamo il ruolo della tecnologia in un posto che sia meno "soggetto" dei desideri e piu' scenario, coordinata ambientale che ci accompagna nel metodo del pensiero. prima pero', estendiamola a tutti. facciamo del webdesign e dell'usabilita' un problema comprensibile ancor prima che condiviso.

skyzk