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secondo io-me
Un concetto base: per sua natura il web è un LUOGO, non un foglio di carta incorniciato dentro il browser, ed essendo uno SPAZIO è sbagliato misurarlo con parametri usati per altre forme di comunicazione: ci troviamo di fronte a un nuovo territorio che necessita spontaneamente di nuovi sistemi di pensiero, perché possiede possibilità nuove che altri media non hanno, potendo divenire una esperienza complessa (che non vuol dire difficile) in cui il "target" è giudice e protagonista.Se leggo una rivista trovo comunicazione che trasmette un tipo di sensazione, ma se guardo la Tele mi aspetto e pretendo un altro tipo di espressione (guarderemmo la tele se venisse pensata e presentata come una rivista, fatta di schermate statiche che riproducono la pagina della carta stampata ?); perché allora il web non dovrebbe rivelare tutte le sue possibilità? Siamo sommersi di informazioni in cui domina la standardizzazione che ovatta l'efficacia del messaggio, abbiamo bisogno di unicità, non solo di un'altro canale dove veicolare le solite cazzate allo stesso modo. Pensiamo semplice: una comunicazione-immagine aziendale mediocre, riflette un'azienda mediocre. L'accesso democratico all'informazione è un principio essenziale nella comunicazione e sta all'intelligenza del web master dosare gli elementi armonicamente, come il regista cinematografico che dirige gli attori della scena: ma per fare un film il regista non usa mica un manuale di formule preordinate.Non centra l'uso o meno che si deve fare di un software, centra il regista, la sua sensibilità, l'idea. Il web riflette la società che lo genera (noi) e assume l'aspetto delle nostre idee: quando il web verrà considerato con la dignità e l'importanza proporzionata alle sue possibilità, allora si alzerà il livello qualitativo e si abbasseranno le teorie inopportune, ma converrebbe muoverci perché una parte del mondo lo sa già.
Consiglio: leggete "FUNKY BUSINESS"(grazie Andrea)
ciao mamma
stefano@cora.it
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