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creativita?
Salve!
Questo argomento di discussione e' tanto bizzarro quanto divertente.
da diversi anni faccio ricerca sull'usabilita' (solo marginalmente sul web).
Un mio amico qualche mese fa mi fa mi ha detto che il "mestiere dell'usabilita'"
e' capitalista (perche' gli oggetti facili da usare, si vendono di piu' e meglio)
ma anche "socialista" perche' gli oggetti facili da usare sono alla portata di tutti,
non solo delle elites.
E beh? Dove sta la verita'?
Credo che il problema sia posto male.
Bifo dice che "....... diventare un ambiente primario di comunicazione, e dunque tende
a modellare il linguaggio sociale".
Verissimo.
Evviva Sapir-Whorf!
Ma poi prosegue: "Ma quello e'il linguaggio del lager, magari un lager che si chiama e.commerce".
Ma vogliamo scherzare? Il web non e'solo e-commerce, giusto?
La facilita' d'uso assicura l'accesso ad una quantita' di fruitori molto piu' ampia.
E questo e' innegabile. Siti con Flash? Javascript, frizzi e lazzi? Fantastico!
Ma se io sto fra i pochi eletti che hanno la fortuna di avere un computer e una connessione...
...una connessione lenta magari ....come posso permettermi di aspettare un tempo lunghissimo (e pagarne i costi)
per accedere alla pagina con le animazioni Flash? Non so quanti siano gli italiani (e non) provvisti di processori e connessione veloci.
Non molti, probabilmente.
Molto probabilmente sono pochi i ........
ma li devo chiamare "fortunati"?
Sempre Bifo: "Vogliamo ridurre il linguaggio a mera usabilita'? Vogliamo progressivamente
espungere dalla comunicazione ogni ironia ogni ambiguita' , ogni polisemanticita'?"
Questa poi mi pare una mistificazione, anzi, un sofismo. Ambiguita' di cosa? Polisemanticita',Ironia...cosa c'entrano?
Esiste una quantita' di persone tagliate fuori da fonti di fruizione che permettono soltanto accessi ambigui, e proprio per questo, non usabili ed elitari!!!
Una quantita' di browser (alcuni di questi usati dai non vedenti, per esempio) che non riescono a "leggere" in modo
adeguato java, flash, frames, etcc...
ma questo e' lo stato dell'arte.
Il problema mi sembra fuzionale, non creativo.
Polisemanticita'...?
Molto semplicemente, alcuni browser, alcuni tipi di connessione, etcc.. non arrivano a tanto, diventano barriere
che impediscono l'accesso a fonti di informazione di ogni genere, artistico, politico, etc.
Se I creativi pensassero, per esempio, di creare pagine "alternative" semplici, chiare, usabili e accessibli a tutti,
il problema funzionale sarebbe risolto.
Poi c'e' il problema cognitivo.
Ma su questo non mi dilungo, in questa sede.
Ciao
Titti
Ps. Non vorrei comunque che questa mail venisse scambiata con un’apologia di Nielsen, di cui condivido ben poco, dal punto di vista teorico.
tittnap@yahoo.com
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