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"Nel 2005 banda larga in tutta Europa"



Intervista a Eric Owen, Vicepresidente di IDC sul futuro delle telecomunicazioni in Europa

La comunicazione mobile sta superando quella fissa. È la fine di un'era?

In parte, ma questo non significa la fine della telefonia fissa, che in futuro sarà necessaria per molte applicazioni. Con l'introduzione dei servizi mobili nel mercato di massa è diventato più conveniente per i singoli utenti avere questo tipo di servizi accanto a quelli su linea fissa.


Come vede il futuro delle linee fisse?

Non ci sono prospettive di forte crescita degli abbonati e non bisogna puntare su questo. Le compagnie devono lavorare sull'offerta di servizi a valore aggiunto sulle linee esistenti e sulle nuove infrastrutture che magari costruiranno. In altri termini, convincere tutti gli utenti (aziende e privati) a spendere più soldi.

In quale modo?

Uno dei settori più promettenti è l'introduzione dei servizi a larga banda in Europa. I primi test risalgono al 1995 ma l'offerta dei servizi è in ritardo. Tra le varie ragioni c'è anche il fatto che i gestori nazionali come Telecom Italia hanno dominato il mercato e investito la maggior parte delle loro risorse in altri settori, come ad esempio l'Isdn.


E qual è la situazione attuale?

Ora l'urgenza si è spostata sull'introduzione dei servizi a banda larga, sfruttando diverse tecnologie. Oggi c'è più gente online e si possono sviluppare settori come l'e-commerce.


Parliamo dei servizi a pagamento. Lei ha detto che è l'unico modo per uscire dalla crisi, ma almeno nei primi tempi questi servizi si rivolgeranno solo a un pubblico di nicchia, ridotto e selezionato, e non alla massa. Come uscire dall'impasse?

È vero che fino ad ora i costi per l'utente finale erano proibitivi per un mercato di massa. Ma adesso la tecnologia si è evoluta verso una situazione in cui è possibile abbassare i costi dei servizi. Inoltre c'è un prezioso interessamento da parte dei governi nazionali e dell'Unione Europea per incoraggiare la diffusione dei servizi a banda larga in tutta Europa. Gli operatori, i content provider e gli Isp possono offrire servizi a costi più bassi e la connessione sulla piattaforma a banda larga nei pacchetti di abbonamento.


Una previsione: in che anno avremo una penetrazione di massa della banda larga in Europa?
Si può prevedere per il 2005 una penetrazione quasi omogenea della banda larga in Europa. Per ora ci sono paesi completamente cablati, in cui arriva ovunque la tv via cavo, ed altri no. Ci sono paesi invece in cui la tecnologia più diffusa è l'Adsl.


Broadband attraverso le linee elettriche: è una possibilità concreta e, se si, quando si realizzerà?

Probabilmente ci sono troppe difficoltà tecniche perché questo avvenga in tempi rapidi. Non dico che sia una soluzione da escludere ma allo stato attuale non sembra che da qui al 2005 sia una via possibile per la diffusione di servizi a larga banda.


In Europa abbiamo assistito ad un sostanziale consolidamento dell'Internet business, con casi come quello di Tiscali. Pensa che sia una tendenza duratura? Fra 3 anni troveremo solo 3 o 4 Isp significativi in tutta Europa?

La tendenza è al consolidamento ma non penso che fra pochi anni ci saranno solo 3 o 4 Isp in tutta Europa. Al contrario, i fattori culturali saranno un'opportunità per un incremento delle compagnie "indigene". Il futuro delle telecomunicazioni sarà il consolidamento nell'ambiente nazionale per creare poi degli Isp attivi anche a livello internazionale.