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Cristina Pini

A Modena il primo Laboratorio Italiano di Domotica dedicato alla sperimentazione di nuove tecnologie e alla formazione di figure professionali

Un edificio ipertecnologico ma semplice, dotato di una serie integrata di impianti gestiti da un unico sistema "intelligente". Dallo scorso giugno è una realtà all'interno del primo Laboratorio Italiano di Domotica; primo in Italia ad ospitare le soluzioni tecnologiche di 16 imprese che operano nel campo dell'home automation e dell'intelligent building e primo esempio prototipale, permanente e formativo, per progettisti, installatori e per tutti coloro che vogliono tenersi aggiornati nel campo della domotica.

Il laboratorio - avviato da ProMo, società di promozione dell'economia modenese e Democenter, centro servizi per l'automazione industriale, in partnership con Quasco ed Enea - si estende su un'area di 300 metri quadrati, e riproduce un appartamento e un ufficio con impianti integrati e "intelligenti": dalla gestione elettronica di porte e finestre ai dispositivi di risparmio energetico, dai sistemi di sicurezza alle apparecchiature per anziani e disabili, dai collegamenti Internet ai sistemi audiovisivi e trasmissione dati, in uno spazio dedicato a tutto ciò che consente il miglioramento della qualità dell'abitare. Si intende promuovere in questo modo la progettazione e la realizzazione di edifici intelligenti nel territorio, anche attraverso la sensibilizzazione di operatori pubblici e privati su vantaggi e sulle concrete possibilità di applicazione offerte dalla domotica.

Diviso fisicamente in tre zone - la zona informativa/formativa, la casa e l'ufficio - una vera e propria concentrazione di integrazione tecnologica, in una fusione di funzioni legate al comfort e al risparmio. Attraverso un framework di controllo comune per tutti i dispostivi presenti all'interno degli ambienti, si ha la visione completa del controllo e del coordinamento che si ottiene attraverso la sola unità centrale, in grado di decidere autonomamente l'azionamento di ogni dispositivo in base alle informazioni che provengono dalle altre unità del sistema. Un condensato di tecnologia in una situazione al limite di un "reale fantascientifico". Dai sensori capaci di individuare una fuga di gas - che automaticamente avvisano il fulcro operativo di disinserire tutti i dispositivi ad esso collegati: si aprono le finestre, si disinseriscono i dispositivi elettrici, si accende l'impianto di aspirazione - ai sensori che offrono la possibilità di creare ambienti personalizzati più confortevoli, attraverso la regolazione della temperatura piuttosto che delle sorgenti luminose.

Un ulteriore, appropriato, spazio è riservato alle tecnologie domotiche rivolte ad anziani e disabili e presenta alcune soluzioni già sperimentate nel "Danderyds Hospital" di Stoccolma e nell'ospedale "Morelli" di Sondalo.

Stiamo assistendo alla rivoluzione della casa, da primordiale rifugio ad ambiente integrato e reattivo alle esigenze dei suoi abitanti. Una casa che funziona da sola e gestisce autonomamente operazioni sempre più complesse, in cui le barriere elettroniche renderanno sempre più difficile ogni tipo di intrusione. Sicurezza, capacità di comunicazione all'interno e con l'esterno, ottimizzazione dell'energia, miglioramento delle condizioni di benessere, tutto questo sarà presto una realtà per tutti o solo per pochi?


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