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Greenpeace e il cibo transgenico
di Paola Favaro
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Attraverso una campagna internazionale, chiamata Gmo,
Genetical Modificatedd Orgs, iniziata nel giugno '96, Greenpeace,
ha preso una posizione netta e determinata contro gli organismi geneticamente modificati,
ritenendoli un rischio non necessario per lambiente, per le economie rurali e
soprattutto per la salute dei consumatori.
Ci sono prove che il cibo transgenico può trasferire nelluomo la
resistenza agli antibiotici e che può provocare allergie - ha detto Alessandro Giannì
responsabile della campagna biodiversità per Greenpeace
Italia. I cibi manipolati geneticamente sono concepiti in modo per essere più
resistenti, meno esposti cioè agli agenti esterni. Per questo motivo una volta ingeriti
possono provocare delle resistenze del fisico agli antibiotici che il corpo non sarebbe
più in grado di assorbire. Inoltre il cibo transgenico può provocare allergie. Faccio un
esempio: se nella soia viene innestato un gene della noce brasiliana, e un individuo,
allergico a questultimo alimento, mangia questo tipo di soia avrà come risultato un
attacco allergico.
Dunque se da una parte, secondo Greenpeace, ci
sono già prove dei danni che gli alimenti transgenici possono provocare, dallaltra
non ci sono garanzie che le produzioni transgeniche rappresentino una reale opportunità
per rispondere ai fabbisogni elementari dei paesi in via di sviluppo.
Il
problema non è quello della produzione di cibo - ha detto ancora Giannì - lIndia
in teoria produce abbastanza cibo per sfamare gli Indiani, ma sappiamo che ci sono
parecchie persone in India che soffrono la fame semplicemente perché non hanno i soldi
per comprarsi da mangiare e questo surplus alimentare va ai paesi ricchi che hanno i soldi
per comprare. Per questo motivo non si capisce come le biotecnologie possano risolvere un
problema che è più di distribuzione delle risorse che di produzione. E poi
evidente che con enormi investimenti economici ed il sistema della brevettazione delle
risorse si corre il rischio di sistemi monopolistici. Mettere le mani su questo tipo di
risorse agricole significa che si può controllare un paese, che non cè neanche
più bisogno delle armi e delle bombe. Dunque dietro il controllo degli alimenti non
cè solo una questione economica ma, direi, essenzialmente, politica e
strategica. |
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