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Le multinazionali delle colture transgeniche

di Michele Alberico

Monsanto, Pioneer Hi-Breed, Agrevo, Zeneca, Rhone-Puolenc, Bayer e Novartis sono i sette colossi mondiali dell’industria dei prodotti transgenici.

Nell’autopresentazione ufficiale della Monsanto sul sito si legge che l’azienda è “leader nel settore dell’agricoltura, della nutrizione e della salute. 33.000 persone studiano la connessione tra questi campi creando vie nuove e sempre più efficaci per migliorare il benessere umano nel rispetto degli equilibri della natura. 7,5 miliardi di dollari di fatturato annuo”.

La Monsanto il cui quartier generale si trova a S.Louis, Missouri, dà lavoro a oltre 45.000 persone e raccoglie oltre otto miliardi di dollari l’anno attraverso la sola vendita di prodotti chimici in tutto il pianeta. La compagnia è stata molte volte al centro di polemiche e critiche; i casi più eclatanti: i prodotti venduti da una società da lei controllata la Nutrasweet che hanno reso diabetici alcuni consumatori, il brevetto di un ormone per la crescita bovina il cui uso è stato bandito in Europa almeno fino al 2000.

Greenpeace definisce la Monsanto “il più aggressivo venditore di semi geneticamente modificati” del mondo.

Il prodotto di punta della Monsanto è un tipo di seme di soia modificato geneticamente per resistere ad un potentissimo erbicida prodotto dall’azienda stessa, il Roundup. In questo modo chi acquista questo erbicida, è costretto a comprare le sementi della Monsanto. I semi di soia transgenica sono usati nel 60% del cibo trattato in vendita nei supermercati in prodotti come il pane, la pasta, lo yogurt, il cioccolato e il gelato.

Fronteggiano la statunitense Monsanto una serie di grandi compagnie europee, la cui capolista è sicuramente la Bayer, la casa farmaceutica nota in tutto il mondo per aver inventato l’aspirina. Dà lavoro a 145.000 persone dislocate in tutte le parti del globo con un giro d’affari pari a circa 54.9 miliardi di marchi.

La Agrevo, società tedesca nata dall’unione delle due compagnie tedesche Schering and Hoechst - meno nota della Monsanto - produce diverse varietà di sementi geneticamente modificate in grado di produrre da sole le proteine necessarie per proteggersi dalle malattie.

La Pioneer Hi-Breed della multinazionale Dupont produce la più grande varietà di sementi genetiche disponibile al mondo. Dalla soya, al grano, dalla canola all’erba medica.

Infine una delle più decise concorrenti della Monsanto è la Novartis nata qualche anno fa dalla fusione delle due società svizzere Ciba-Geigy e Sandoz. La Novartis è una ditta famosa nel campo delle biotecnologie applicate al settore agroalimentare, per la produzione del mais transgenico.

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