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Reti, città - Servizio del 24/05/99

Reti civiche

di Michele Alberico

 


Nel corso di quest'anno MediaMente si è occupata più volte di telematica civica Reti civicheed ha costituito a suo modo un osservatorio (per quanto parziale) delle esperienze e delle sperimentazioni che le varie amministrazioni locali hanno svolto in questo campo. Cerchiamo dunque di fare un po' il punto su quanto abbiamo visto nel corso di quest'anno cercando di tratteggiare un quadro che costituisca lo stato dell'arte della telematica civica nel nostro Paese.

Innanzitutto cosa si intende per telematica civica? Va sotto questo nome l'insieme di tutte le esperienze di utilizzazione dei nuovi mezzi di comunicazione a supporto della pubblica amministrazione. Queste esperienze agiscono essenzialmente in tre diverse direzioni: nella comunicazione all'interno dell'amministrazione stessa tra i diversi enti in cui essa articola il proprio lavoro, nella comunicazione tra amministrazione e cittadini e infine nella comunicazione tra cittadini e cittadini.

La Citta' InvisibileIl risultato di questo sforzo sono state le prime reti civiche locali che hanno sperimentato a livello cittadino nuovi modelli di diffusione e produzione dell'informazione. Cos'è una rete civica lo abbiamo chiesto a Gennaro Zezza presidente dell'associazione Città Invisibile la più nota associazione per lo sviluppo della telematica civica in Italia.

"La rete civica può essere intesa come spazio di discussione del cittadino, come opportunità per gli enti locali per Gennaro Zezzaoffrire veri e propri servizi e come presentazione della città al mondo. Un'ulteriore definizione di questo termine è città digitale che, invece, si riferisce alla capacità dei cittadini di entrare in tutti gli aspetti della Rete. Questa definizione rimanda all'immagine dei cavi che arrivano a tutti gli edifici della città".

Le prime reti civiche nate in Italia sono state "Iperbole" di Bologna e la rete civica di Milano (Rcm). A Bologna si è verificata l'integrazione fra la rete civica intesa come spazio di discussione fra il cittadino e la pubblica Amministrazione e la rete civica come servizio dato dagli enti locali al cittadino. La Rcm, che raggruppa in Rete Comune, Provincia, Regione, Camera di commercio, Usl, punta decisamente a utilizzare il mezzo telematico per stimolare e creare una discussione fra i cittadini e le varie amministrazioni. Numerosi sono infatti i gruppi di discussione e "Community", la comunità telematica, è così ben avviata che è in grado di autogestirsi.

Rcm e Iperbole sono state i battistrada di un grande movimento di colonizzazione telematica che ha ormai toccato l'intera penisola anche se con differenze molto evidenti di impostazione. Le grandi città hanno lanciato delle interessanti sperimentazioni nel settore dei servizi al cittadino, le più avanzate delle quali sono basate sulla cosiddetta firma digitale e sulla conseguente introduzione di quella che è stata battezzata la carta d'identità elettronica.

Questa innovazione è stata introdotta nell'articolo 15 della cosiddetta legge Bassanini, una leggeFirma digitale che per certi versi ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo della pubblica amministrazione e che ha posto l'Italia tra i paesi legislativamente all'avanguardia in questo settore. L'articolo 15 introduce la possibilità di firmare atti e documenti della Pubblica Amministrazione anche attraverso l'uso di strumenti elettronici. La legge è già entrata in vigore nel 1997, ma le cosiddette "specifiche tecniche" sono state approvate dal Consiglio dei Ministri solo nel febbraio '99.

La firma digitale consente uno sveltimento di molte pratiche che prima richiedevano la presenza fisica. Attraverso questo strumento si potrà evitare di recarsi di persona dal notaio, richiedere un cambio di residenza via e-mail o ancora fare una richiesta di una nuova carta d'identità standosene comodamente a casa o dall'ufficio.

Un'altra applicazione della firma digitale sarà la possibilità di avere documenti elettronici: carte plastificate dotate di un chip elettronico contenente una chiave di riconoscimento. Una delle prime città a sperimentare una di queste carte polifunzionali è stata Torino.

Si chiama Torinofacile ed è la prima carta elettronica telematica che consente di accedere, anche a distanza, a tutti i servizi cittadini. Si potranno pagare parcheggi e trasporti pubblici, ma anche multe o tasse.
Farsi rilasciare certificati anagrafici, rinnovare abbonamenti, prenotare biglietti per eventi culturali o libri nelle biblioteche. Basterà utilizzare un computer collegato a Internet, dotato di un apparecchio semplice ed economico per la lettura della carta, o si potrà andare agli appositi sportelli automatici.
Utilizzata via Internet la carta riesce a riconoscere la persona che si sta presentando e ne verifica e visualizza i dati dopo l'inserimento del codice personale, come avviene con una comune carta di credito, può così fornire l'accesso ai servizi richiesti in modo sicuro e veloce. Le informazioni personali provenienti dagli enti pubblici sono criptate.
Ognuna di queste carte contiene una chiave elettronica in grado di decodificare le informazioni trasmesse, per cui solo il possessore della carta, usando la propria password, è in grado di interpretarle correttamente; per chiunque altro quei dati sarebbero solo un insieme confuso di bit.
Il riconoscimento avviene anche per gli utenti disabili, grazie a visualizzazioni grafiche diverse. Ci sono poi interfaccia vocali per i non vedenti e altre soluzioni adatte al tipo di problema evidenziato. La carta consente infine la sperimentazione per gli enti pubblici della firma elettronica sui documenti.
Questo significa mettere in circolazione, fra gli uffici, documenti firmati elettronicamente, con una certificazione perfettamente valida, risparmiando faticose procedure burocratiche.

di Rossella Li Vigni

I comuni di più piccole dimensioni si sono invece spesso trovati a dover affrontare in completa solitudine una sfida che appariva spesso al di sopra delle proprie forze. La mancanza di un organismo di coordinamento e di supporto a livello nazionale ha fatto in modo che lo sviluppo della telematica civica in Italia avvenisse in modo disordinato e spesso anarchico dando luogo a risultati spesso molto diseguali. Fa eccezione la regione Toscana che ha creato una struttura di coordinamento della quale si sono servite tutte le amministrazioni locali che hanno deciso di fare il loro accesso in Rete.

La rete telematica regionale toscana riunisce i principali comuni della Toscana. Si tratta di un coordinamento di siti nati inizialmente spontaneamente nei vari comuni e che si sono poi riuniti sotto un'unica organizzazione.Rete civica di Firenze All'interno della rete telematica regionale toscana si trova poi la rete civica di Firenze, che in questo modo ha una doppia presenza su Internet come sito della città e come link all'interno di una rete di comuni.

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