Il pirata "etico"
Raul Chiesa ha cominciato come hacker. Oggi,
dopo quindici anni, è passato dall'altro lato della barricata,
ovvero dalla parte delle stesse aziende che una volta si divertiva a
violare. Del resto, chi meglio di lui può aiutarle a difendersi dai
pirati del cyberspazio? Lo abbiamo incontrato e seguito durante un
giorno di ordinaria pirateria.
Lei si definisce un "hacker etico": cosa significa,
e cosa fa di preciso?
Fare ethical hacking significa prima di tutto continuare a fare
quello che si faceva prima, cioè violare sistemi, ma con un altro
concetto: operare un'analisi del livello di sicurezza che c'è in un
sistema, andare a vedere nel profondo se le applicazioni, i sistemi
informatici di difesa che ci sono nel nostro paese sono
effettivamente sicuri o no. Io mi ritengo un hacker etico. Quello
che facciamo come servizio principale sono i "security
probe". Significa, lo ripeto, fare quello che si faceva anni
fa: il cliente autorizza l'attacco al suo sistema, che viene fatto
esattamente come farebbe un hacker. Alla fine si consegna al cliente
un rapporto completo dove elenchiamo le insicurezze e le falle
trovate.
Può spiegarci un po' il suo percorso, da hacker a
"testatore" di sistemi di sicurezza informatici?
Dall'86 al 95 ho fatto hacking. Il tragitto si è concluso con
l'arresto per la violazione del sistema informatico della Banca
d'Italia. Fatto ciò è successa una cosa strana: guardando quello
che succedeva nei paesi esteri, il concetto della sicurezza si
cominciava a sentire anche in Italia. Da noi non c'è nessuno che lo
sappia fare, e così ci siamo detti: perché non ci mettiamo a fare
sicurezza?
Ma chi sono i clienti di Chiesa? Abbiamo incontrato Fabrizio
Croce, direttore della Sidin, che ci spiega perché uno come Chiesa
è fondamentale: "La Sidin si occupa della distribuzione sul
territorio nazionale di prodotti per la creazione di reti.
Annoveriamo tra i nostri clienti i maggiori provider e carreer
telefonici. Se Mediaservice, e Raul Chiesa in special modo, riescono
a introdursi in questi sistemi, noi non li certifichiamo come validi
per essere commercializzati". Diverso è il servizio offerto da
Chiesa a Domenico Bracone, presidente Fox and Parker. "La
nostra società, "Fox and Parker", si occupa
prevalentemente di informazioni commerciali: sono dei rapporti
informativi che le imprese o le banche richiedono prima di accettare
una promessa di pagamento da parte dei loro clienti. Le
investigazioni private che noi svolgiamo con la divisione
investigativa sono spesso a supporto delle necessità che ci possono
essere nell'impresa. Facciamo alcuni esempi: ci sono problematiche
di collaboratori infedeli, di insider trading e così via. Abbiamo
pensato che nessuno meglio di Chiesa poteva oggi fornirci il massimo
della conoscenza, conoscenza che è molto utile per noi".
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