Mercoledi' 14 febbraio 2001
Revisione testi a cura della redazione internet di MediaMente

I "New Workers"

Nuove generazioni verso il lavoro-avventura

Il mito infranto del posto fisso

Gallino: "Crediti professionali per i lavoratori nomadi"

Cresce negli Usa la voglia di sindacato

Contratti di lavoro per i call center

L'Università si rinnova

Collocamento online


Cresce negli Usa la voglia di sindacato

di Flaminia Lubin

I recenti terremoti del Nasdaq hanno molto ridimensionato la grande Rete, rivelando una verità finora nascosta o volutamente ignorata. Articoli di giornale e siti come Netslaves.com hanno raccontato storie orribili e tremende di sfruttamento, tanto da far guadagnare ai lavoratori l'appellativo di "schiavi del web". I lavoratori spesso sono stati messi a tacere dalle società con la promessa di partecipazione agli utili, che poi non è stata sempre mantenuta. Nel 2000 i licenziamenti nel settore sono stati oltre 40 mila e sono sempre di più i dipendenti di società del net, come Amazon.com, che si sono rivolti al sindacato delle comunicazioni per avere tutele e garanzie. Si parla di clamorosi scioperi, in aziende dove le voci di tagli del personale si sono fatte più insistenti, che potrebbero preludere alla rinascita delle Trade Unions, tradizionalmente molto combattive oltreoceano.

"Molti lavoratori della new economy si trovano in una situazione difficile: lavorano fino a sedici ore al giorno, poche vacanze, moltissimo stress e una forte pressione - afferma Gretchen Wilson del sindacato delle comunicazioni CWA - Se la società dalla quale sono impiegati si rivela poi un successo, i loro sacrifici vengono premiati, ed i loro guadagni sono altissimi. Ma spesso accade il contrario, e sono loro a pagarne le conseguenze".

Negli Usa il web dà lavoro a tre milioni di persone. Molti sono diventati miliardari ma moltissimi hanno fallito miseramente. Basti pensare alle migliaia di persone licenziate proprio in questi giorni sia dalle piccole dotcom, che da società che sembravano stabili sul mercato.

Secondo la Wilson, i lavoratori della nuova economia non hanno mai sentito fino ad ora la necessità di sindacalizzarsi. Adesso però cominciano a familiarizzare con l'idea del sindacato, "un sindacato diverso da quello dei nostri genitori: una nuova forma di aggregazione che si adatterà ai bisogni del mercato."

E di fatto i contratti sui quali il sindacato e i lavoratori stanno lavorando cercano di adeguare alcuni aspetti dei vecchi contratti ai bisogni di oggi, come assistenza sociale per i figli e per i parenti anziani dei dipendenti, possibilità di contribuire maggiormente ed in modo creativo allo sviluppo della società, orari più umani ed uno stipendio garantito, oltre alle tanto discusse stock-options, ovvero le azioni societarie che sostituiscono la regolare retribuzione.