Introduzione
La diffusione di
Internet sta rivoluzionando molto rapidamente tutte le nostre abitudini.
Sempre più frequentemente usiamo la rete per informarci, per comunicare, per
effettuare i nostri acquisti. Anche nei rapporti tra cittadini e
amministrazioni locali e centrali dello Stato Internet offre enormi
potenzialità che però non sono ancora pienamente sfruttate. Eppure i recenti
sviluppi sia tecnologici che legislativi degli ultimi anni hanno tracciato,
anche nel nostro paese, una linea di tendenza ormai chiaramente individuabile
che vede nello sviluppo sempre più intenso di reti civiche, portali delle
amministrazioni locali e dei ministeri centrali, uno strumento che sarà
sempre più utilizzato per migliorare i rapporti tra cittadino e istituzioni.
In questa dispensa cercheremo di mettere in luce le caratteristiche principali
di questa linea di tendenza e in particolare ci occuperemo prima del livello
di sviluppo informatico della pubblica amministrazione in Italia, poi delle
più recenti norme legislative sull'equiparazione tra documenti cartacei e
documenti elettronici e del meccanismo della firma digitale, e, infine, di un
caso particolare molto interessante, la possibilità per il cittadino di
presentare la propria dichiarazione dei redditi e pagare i relativi versamenti
completamente in rete. Gran parte delle idee esposte in questa dispensa sono
tratte dal recente libro di Giancarlo Fornari e Michele Diodati, Internet per
le Pubbliche Amministrazioni, Buffetti, 2000.
Le
potenzialità di Internet per la Pubblica Amministrazione
A differenza di
altri paesi europei, come la Francia e l'Inghilterra per esempio, dove il
governo ha emanato delle norme molto specifiche o delle linee guida per gli
uffici pubblici che intendono aprire dei siti Internet, l'uso delle tecnologie
dell'informazione nelle pubbliche amministrazioni italiane si è sviluppato in
modo totalmente spontaneo; i risultati sia negativi che positivi si debbono
tutti attribuire all'iniziativa spesso lodevole di singoli funzionari che,
come volenterosi autodidatti, hanno iniziato ad automatizzare procedure
burocratiche, a creare delle liste di discussione, ad aprire siti web. Se, per
esempio, si visitano i siti dei molti comuni italiani che ormai hanno un sito
Internet non si troverà nessuna omogeneità, nessuno schema organizzativo
comune. Gli stessi siti, poi, possono essere ospitati sui server più
disparati; alcuni trovano ospitalità su server di provider locali altri hanno
istallato un proprio server. La mancanza di un suffisso".gov",
inoltre, rende più difficile al navigatore individuare quali sono i siti di
enti governativi. Eppure anche in Italia il governo sta dimostrando sempre
più attenzione allo sviluppo della rete, del commercio elettronico, e in
particolare dell'applicazione dell'Information Technology alla pubblica
amministrazione. Presso la Presidenza del Consiglio è stato istituito un Forum
sulla società dell'informazione che è incaricato principalmente di
coordinare le attività per la stesura del Piano di Azione dell'Italia e di
promuovere iniziative per lo sviluppo della Società dell'Informazione, ed è
stato concepito come una sede di lavoro aperta alle istituzioni territoriali,
alle imprese, ai sindacati, alle università e alle istituzioni della ricerca,
alle associazioni e ai cittadini. L'Autorità
per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, poi, sta sviluppando
vari progetti tra i quali un servizio di accesso unificato e gratuito ai
materiali giuridici e una Rete unitaria della Pubblica Amministrazione. Nel
presente però gran parte dei siti pubblici italiani non sono ancora usciti
dalla fase iniziale di presentazione, testimonianza della propria presenza in
rete; basta tornare sui siti dei molti comuni che abbiamo citato per trovare
le foto del sindaco e degli assessori, l'indirizzo degli uffici, gli orari di
apertura degli uffici comunali, e poco altro. Non è ancora possibile per il
cittadino che si sta abituando a comprare i propri libri o prenotare il
proprio aereo in rete, richiedere un certificato o pagare una contravvenzione
senza muoversi dalla propria scrivania. Le enormi potenzialità della rete
come strumento interattivo non sono ancora completamente sfruttate; non si è
ancora passati, in breve, dai "siti vetrina" ai "siti
sportello". Eppure le pratiche che si potrebbero svolgere in rete sono
numerosissime; si potrebbe, per esempio, segnalare all'anagrafe la variazione
di un indirizzo, prenotare una visita presso la Asl, ricevere tramite posta
elettronica i referti delle analisi, presentare la domanda per l'asilo,
contestare o pagare le contravvenzioni via Internet, iscriversi a distanza a
scuola, controllare la pagella elettronica, controllare l'esattezza di una
cartella di pagamento fiscale, presentare un ricorso, aprire o chiudere una
partita Iva, ecc.. In generale, la rete può produrre benefici notevoli nel
rapporto tra cittadino e istituzioni sia nella comunicazione (che può
diventare tempestiva, specifica, mirata) delle iniziative e delle norme
dell'amministrazione locale; sia nel dialogo tra cittadini e istituzioni
(tramite e-mail, forum di discussione, sondaggi on line); sia nella offerta di
servizi e pratiche burocratiche che possono essere svolti tramite un semplice
collegamento in rete.
Il
documento elettronico e la firma digitale
Un grande
impulso all'uso della rete nella pubblica amministrazione è stato sicuramente
dato dalle recenti norme legislative sulla firma gitale, la cosiddetta legge
Bassanini. La legge n. 59 del 15 marzo 1997 e il Regolamento approvato con il
D.P.R. n. 513 del 10 novembre 1997, integrati dalle regole tecniche definite
dall'AIPA e approvate con il D.P.C.M. del 8 febbraio 1999, in sintesi
stabiliscono:
-
·
l'assoluta equivalenza tra un documento informatico e un documento
cartaceo;
-
· un
sistema di validazione del documento - basato sulla cifratura mediante
chiavi asimmetriche - tale da consentire con certezza l'identificazione
del suo autore, la garanzia dell'integrità del documento, la
determinazione della data della sua formazione;
-
·
l'affidamento a speciali enti privati del compito di certificare
l'identità dei soggetti privati e di distribuire i dispositivi di firma.
Il grosso
salto fatto compiere da queste norme rispetto a quelle precedenti che
ammettevano la validità di un documento elettronico solo come riproduzione
conforme di un originale cartaceo, sta nell'affermazione della completa
validità del documento digitale in se stesso, a prescindere dall'esistenza di
un corrispettivo cartaceo. Ma che cos'è la firma digitale e come si fa ad
utilizzarla? La firma digitale si realizza tramite un sistema di chiavi
asimmetriche di crittografia: la chiave pubblica e la chiave privata. La
chiave privata è personale e viene usata solo dal soggetto che vuole inviare
un documento digitale ad un altro soggetto; la chiave pubblica è a
disposizione di tutti. Un documento cifrato tramite una chiave può essere
decodificato solo dall'altra chiave. In pratica se io sottopongo a
crittografia un mio documento e lo invio a qualcuno, quest'ultimoa può
leggerlo solo con la chiave pubblica e il fatto che riesca a leggerlo lo
garantisceè per lui garanzia che il vero autore del documento sono io,
perché solo io con la mia chiave privata potevo produrre quel documento. Le
norme stabilite dall'AIPA in realtà non obbligano di cifrare tutto il
documento, basta un suo riassunto, hash, che rappresenta un po' l'impronta
digitale univoca del documento stesso. Se voglio usare la firma digitale mi
devo recare da una Autorità di Certificazione (AC), approvata dall'AIPA, che
accerterà la mia identità, mi rilascerà la mia chiave privata e
pubblicherà la mia chiave pubblica. Poi, con la mia chiave privata cifrerò
l'hash dei miei documenti e con la chiave pubblica i miei interlocutori
saranno in grado di decifrarli e conoscere con certezza che io ne sono
l'autore; ma potranno anche verificare che il documento non sia stato alterato
e sapere l'ora e la data esatta della sua creazione. [applet sulla firma
digitale presente in
http://www.mediamente.rai.it/home/tv2rete/mm9899/99030812/s990309.htm] Per lo
stesso principio, se qualcuno vuole inviarmi un messaggio ed essere sicuro che
solo io riesca a leggerlo può cifrare il suo messaggio con la mia chiave
pubblica e inviarmelo; solo io con la mia chiave privata sarò in grado di
decodificarlo. Per esempi d'uso della firma digitale si può andare al sito
del comune di Bologna all'indirizzo http://www.comune.bologna.it/firma_digitale/index.html.
Il
fisco on line
Un esempio
molto interessante di applicazione della telematica alla pubblica
amministrazione è rappresentato dalla recente iniziativa del Ministero delle
Finanze che da quest'anno permette a tutti i cittadini di presentare la
propria dichiarazione IRPEF (ma anche IRAP e IVA) e pagare gli eventuali
versamenti in rete. Con questa iniziativa l'Italia si pone all'avanguardia tra
i paesi più industrializzati nell'applicazione dell'Information Technology
alle relazioni tra cittadini e istituzioni. Già nello scorso anno il 75%
delle dichiarazioni IRPEF sono state comunicate all'amministrazione centrale
tramite la rete; ma questo poteva essere fatto solo da professionisti
autorizzati, commercialisti e CAAF. Da quest'anno invece, chiunque sia dotato
di un collegamento Internet o possa usare un collegamento di un parente o di
un amico può svolgere questa operazione. Il sistema già visto di cifratura
tramite le chiavi asimmetriche, un software per la compilazione automatizzata
delle dichiarazioni scaricabile gratuitamente dal sito del Ministero, un altro
software per il versamento delle imposte rendono possibile questo
"miracolo". Vediamo nei dettagli come si deve comportare il
contribuente. Le varie fasi della procedura sono spiegate all'indirizzo
http://www.finanze.it/territor/servtel/xindex.htm, ma vale la pena di
riassumerle. Chiunque voglia servirsi dell'opportunità di presentare la
dichiarazione in rete deve come prima cosa richiedere il PIN (Personal
Identification Number) al Ministero. Inserirà il proprio nome e cognome, il
proprio codice fiscale e segnalerà che tipo di dichiarazione ha presentato
l'anno passato. Immediatamente, riceverà tramite posta elettronica le prima 4
cifre del PIN, le altre 6 gli saranno comunicate in circa una settimana
tramite posta normale all'indirizzo specificato nella dichiarazione
precedente. Questo è un espediente che permette una maggiore sicurezza e
garantisce la reciproca identità tra Ministero e contribuente. Quando è in
possesso del PIN il cittadino può scaricare il programma per la compilazione
della dichiarazione oppure può servirsi di qualunque software commerciale
compatibile con le specifiche del Ministero. [un'immagine del software per la
compilazione della dichiarazione] Il programma offerto dal Ministero gira sia
sui sistemi Windows sia su quelli Machintosh; e offre la possibilità di
compilare i vari quadri della dichiarazione o in modo del tutto tradizionale o
in modo assistito; quest'ultima possibilità è effettivamente molto attraente
per il contribuente inesperto; in ogni caso è sempre possibile passare
facilmente da una modalità all'altra; il programma stesso si incaricherà di
svolgere i calcoli necessari. Questo ha ovviamente il merito di ridurre
enormemente gli errori possibili, riducendoli in definitiva solo a quelli di
inserimento dei dati. Dopo aver compilato la dichiarazione bisognerà
predisporla in formato inviabile tramite Internet; collegarsi tramite
collegamento sicuro e servendosi del proprio PIN con il sito del Ministero, e
inviare la dichiarazione. Se ci si vuole avvalere anche della possibilità di
effettuare i propri pagamenti in rete, sarà necessario controllare che la
propria banca risulti tra quelle convenzionate e scaricare un altro software.
Dopo aver compilato il modulo di versamento si dovrà ripetere lo stesso
procedimento di collegamento già visto e spedire il versamento; l'imposta
sarà prelevata dal proprio conto corrente l'ultimo giorno utile per il
pagamento. Malgrado sembri, dai dati iniziali disponibili, che non siano stati
molti i contribuenti ad usare questo modo di presentazione delle
dichiarazioni, e soprattutto di pagamento delle imposte, e malgrado pare ci
sia stato qualche problema per il download dei programmi, visto l'affollamento
dei collegamenti nei giorni cruciali e la lentezza di molti modem, siamo
convinti che questo servizio sarà utilizzato in futuro sempre di più dai
contribuenti italiani, anche perché il Ministro ha l'intenzione di
distribuire il software necessario su CD allegato a vari giornali e
settimanali nei mesi precedenti le scadenze di rito.
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