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Corso 6 - Introduzione a Internet

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Indice tematico
Modulo 1: Come funziona Internet
Modulo 2: Collegarsi ad Internet e usare la posta elettronica
Modulo 3: Muoversi nella rete 1
Modulo 4:  Muoversi nella rete 2
Modulo 5: Internet per fare 1
Modulo 6:  Internet per fare 2
Modulo 7:  Banca e finanza in rete
Modulo 8: Inserire informazione in rete
Modulo 9: Ipertesti, lo stile della rete
Modulo 10: L'arte su Internet
Modulo 11: Internet e disabilità
Modulo 12: Pubblicare in rete
Modulo 13:
Internet per fare
Modulo 14: Internet per la Pubblica
                  Amministrazione

Introduzione a Internet
di Andrea Paladin

 

Quattordicesima dispensa

Internet per la Pubblica Amministrazione

Sommario degli argomenti

  • Introduzione (1)

  • Le potenzialità di Internet per la Pubblica Amministrazione (2)

  • Il documento elettronico e la firma digitale (3)

  • Il fisco on line (4)

Video

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Introduzione

La diffusione di Internet sta rivoluzionando molto rapidamente tutte le nostre abitudini. Sempre più frequentemente usiamo la rete per informarci, per comunicare, per effettuare i nostri acquisti. Anche nei rapporti tra cittadini e amministrazioni locali e centrali dello Stato Internet offre enormi potenzialità che però non sono ancora pienamente sfruttate. Eppure i recenti sviluppi sia tecnologici che legislativi degli ultimi anni hanno tracciato, anche nel nostro paese, una linea di tendenza ormai chiaramente individuabile che vede nello sviluppo sempre più intenso di reti civiche, portali delle amministrazioni locali e dei ministeri centrali, uno strumento che sarà sempre più utilizzato per migliorare i rapporti tra cittadino e istituzioni. In questa dispensa cercheremo di mettere in luce le caratteristiche principali di questa linea di tendenza e in particolare ci occuperemo prima del livello di sviluppo informatico della pubblica amministrazione in Italia, poi delle più recenti norme legislative sull'equiparazione tra documenti cartacei e documenti elettronici e del meccanismo della firma digitale, e, infine, di un caso particolare molto interessante, la possibilità per il cittadino di presentare la propria dichiarazione dei redditi e pagare i relativi versamenti completamente in rete. Gran parte delle idee esposte in questa dispensa sono tratte dal recente libro di Giancarlo Fornari e Michele Diodati, Internet per le Pubbliche Amministrazioni, Buffetti, 2000.

Le potenzialità di Internet per la Pubblica Amministrazione

A differenza di altri paesi europei, come la Francia e l'Inghilterra per esempio, dove il governo ha emanato delle norme molto specifiche o delle linee guida per gli uffici pubblici che intendono aprire dei siti Internet, l'uso delle tecnologie dell'informazione nelle pubbliche amministrazioni italiane si è sviluppato in modo totalmente spontaneo; i risultati sia negativi che positivi si debbono tutti attribuire all'iniziativa spesso lodevole di singoli funzionari che, come volenterosi autodidatti, hanno iniziato ad automatizzare procedure burocratiche, a creare delle liste di discussione, ad aprire siti web. Se, per esempio, si visitano i siti dei molti comuni italiani che ormai hanno un sito Internet non si troverà nessuna omogeneità, nessuno schema organizzativo comune. Gli stessi siti, poi, possono essere ospitati sui server più disparati; alcuni trovano ospitalità su server di provider locali altri hanno istallato un proprio server. La mancanza di un suffisso".gov", inoltre, rende più difficile al navigatore individuare quali sono i siti di enti governativi. Eppure anche in Italia il governo sta dimostrando sempre più attenzione allo sviluppo della rete, del commercio elettronico, e in particolare dell'applicazione dell'Information Technology alla pubblica amministrazione. Presso la Presidenza del Consiglio è stato istituito un Forum sulla società dell'informazione che è incaricato principalmente di coordinare le attività per la stesura del Piano di Azione dell'Italia e di promuovere iniziative per lo sviluppo della Società dell'Informazione, ed è stato concepito come una sede di lavoro aperta alle istituzioni territoriali, alle imprese, ai sindacati, alle università e alle istituzioni della ricerca, alle associazioni e ai cittadini. L'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione, poi, sta sviluppando vari progetti tra i quali un servizio di accesso unificato e gratuito ai materiali giuridici e una Rete unitaria della Pubblica Amministrazione. Nel presente però gran parte dei siti pubblici italiani non sono ancora usciti dalla fase iniziale di presentazione, testimonianza della propria presenza in rete; basta tornare sui siti dei molti comuni che abbiamo citato per trovare le foto del sindaco e degli assessori, l'indirizzo degli uffici, gli orari di apertura degli uffici comunali, e poco altro. Non è ancora possibile per il cittadino che si sta abituando a comprare i propri libri o prenotare il proprio aereo in rete, richiedere un certificato o pagare una contravvenzione senza muoversi dalla propria scrivania. Le enormi potenzialità della rete come strumento interattivo non sono ancora completamente sfruttate; non si è ancora passati, in breve, dai "siti vetrina" ai "siti sportello". Eppure le pratiche che si potrebbero svolgere in rete sono numerosissime; si potrebbe, per esempio, segnalare all'anagrafe la variazione di un indirizzo, prenotare una visita presso la Asl, ricevere tramite posta elettronica i referti delle analisi, presentare la domanda per l'asilo, contestare o pagare le contravvenzioni via Internet, iscriversi a distanza a scuola, controllare la pagella elettronica, controllare l'esattezza di una cartella di pagamento fiscale, presentare un ricorso, aprire o chiudere una partita Iva, ecc.. In generale, la rete può produrre benefici notevoli nel rapporto tra cittadino e istituzioni sia nella comunicazione (che può diventare tempestiva, specifica, mirata) delle iniziative e delle norme dell'amministrazione locale; sia nel dialogo tra cittadini e istituzioni (tramite e-mail, forum di discussione, sondaggi on line); sia nella offerta di servizi e pratiche burocratiche che possono essere svolti tramite un semplice collegamento in rete.

 

Il documento elettronico e la firma digitale

Un grande impulso all'uso della rete nella pubblica amministrazione è stato sicuramente dato dalle recenti norme legislative sulla firma gitale, la cosiddetta legge Bassanini. La legge n. 59 del 15 marzo 1997 e il Regolamento approvato con il D.P.R. n. 513 del 10 novembre 1997, integrati dalle regole tecniche definite dall'AIPA e approvate con il D.P.C.M. del 8 febbraio 1999, in sintesi stabiliscono:

  • · l'assoluta equivalenza tra un documento informatico e un documento cartaceo;

  • · un sistema di validazione del documento - basato sulla cifratura mediante chiavi asimmetriche - tale da consentire con certezza l'identificazione del suo autore, la garanzia dell'integrità del documento, la determinazione della data della sua formazione;

  • · l'affidamento a speciali enti privati del compito di certificare l'identità dei soggetti privati e di distribuire i dispositivi di firma.

Il grosso salto fatto compiere da queste norme rispetto a quelle precedenti che ammettevano la validità di un documento elettronico solo come riproduzione conforme di un originale cartaceo, sta nell'affermazione della completa validità del documento digitale in se stesso, a prescindere dall'esistenza di un corrispettivo cartaceo. Ma che cos'è la firma digitale e come si fa ad utilizzarla? La firma digitale si realizza tramite un sistema di chiavi asimmetriche di crittografia: la chiave pubblica e la chiave privata. La chiave privata è personale e viene usata solo dal soggetto che vuole inviare un documento digitale ad un altro soggetto; la chiave pubblica è a disposizione di tutti. Un documento cifrato tramite una chiave può essere decodificato solo dall'altra chiave. In pratica se io sottopongo a crittografia un mio documento e lo invio a qualcuno, quest'ultimoa può leggerlo solo con la chiave pubblica e il fatto che riesca a leggerlo lo garantisceè per lui garanzia che il vero autore del documento sono io, perché solo io con la mia chiave privata potevo produrre quel documento. Le norme stabilite dall'AIPA in realtà non obbligano di cifrare tutto il documento, basta un suo riassunto, hash, che rappresenta un po' l'impronta digitale univoca del documento stesso. Se voglio usare la firma digitale mi devo recare da una Autorità di Certificazione (AC), approvata dall'AIPA, che accerterà la mia identità, mi rilascerà la mia chiave privata e pubblicherà la mia chiave pubblica. Poi, con la mia chiave privata cifrerò l'hash dei miei documenti e con la chiave pubblica i miei interlocutori saranno in grado di decifrarli e conoscere con certezza che io ne sono l'autore; ma potranno anche verificare che il documento non sia stato alterato e sapere l'ora e la data esatta della sua creazione. [applet sulla firma digitale presente in http://www.mediamente.rai.it/home/tv2rete/mm9899/99030812/s990309.htm] Per lo stesso principio, se qualcuno vuole inviarmi un messaggio ed essere sicuro che solo io riesca a leggerlo può cifrare il suo messaggio con la mia chiave pubblica e inviarmelo; solo io con la mia chiave privata sarò in grado di decodificarlo. Per esempi d'uso della firma digitale si può andare al sito del comune di Bologna all'indirizzo http://www.comune.bologna.it/firma_digitale/index.html.

 

Il fisco on line

Un esempio molto interessante di applicazione della telematica alla pubblica amministrazione è rappresentato dalla recente iniziativa del Ministero delle Finanze che da quest'anno permette a tutti i cittadini di presentare la propria dichiarazione IRPEF (ma anche IRAP e IVA) e pagare gli eventuali versamenti in rete. Con questa iniziativa l'Italia si pone all'avanguardia tra i paesi più industrializzati nell'applicazione dell'Information Technology alle relazioni tra cittadini e istituzioni. Già nello scorso anno il 75% delle dichiarazioni IRPEF sono state comunicate all'amministrazione centrale tramite la rete; ma questo poteva essere fatto solo da professionisti autorizzati, commercialisti e CAAF. Da quest'anno invece, chiunque sia dotato di un collegamento Internet o possa usare un collegamento di un parente o di un amico può svolgere questa operazione. Il sistema già visto di cifratura tramite le chiavi asimmetriche, un software per la compilazione automatizzata delle dichiarazioni scaricabile gratuitamente dal sito del Ministero, un altro software per il versamento delle imposte rendono possibile questo "miracolo". Vediamo nei dettagli come si deve comportare il contribuente. Le varie fasi della procedura sono spiegate all'indirizzo http://www.finanze.it/territor/servtel/xindex.htm, ma vale la pena di riassumerle. Chiunque voglia servirsi dell'opportunità di presentare la dichiarazione in rete deve come prima cosa richiedere il PIN (Personal Identification Number) al Ministero. Inserirà il proprio nome e cognome, il proprio codice fiscale e segnalerà che tipo di dichiarazione ha presentato l'anno passato. Immediatamente, riceverà tramite posta elettronica le prima 4 cifre del PIN, le altre 6 gli saranno comunicate in circa una settimana tramite posta normale all'indirizzo specificato nella dichiarazione precedente. Questo è un espediente che permette una maggiore sicurezza e garantisce la reciproca identità tra Ministero e contribuente. Quando è in possesso del PIN il cittadino può scaricare il programma per la compilazione della dichiarazione oppure può servirsi di qualunque software commerciale compatibile con le specifiche del Ministero. [un'immagine del software per la compilazione della dichiarazione] Il programma offerto dal Ministero gira sia sui sistemi Windows sia su quelli Machintosh; e offre la possibilità di compilare i vari quadri della dichiarazione o in modo del tutto tradizionale o in modo assistito; quest'ultima possibilità è effettivamente molto attraente per il contribuente inesperto; in ogni caso è sempre possibile passare facilmente da una modalità all'altra; il programma stesso si incaricherà di svolgere i calcoli necessari. Questo ha ovviamente il merito di ridurre enormemente gli errori possibili, riducendoli in definitiva solo a quelli di inserimento dei dati. Dopo aver compilato la dichiarazione bisognerà predisporla in formato inviabile tramite Internet; collegarsi tramite collegamento sicuro e servendosi del proprio PIN con il sito del Ministero, e inviare la dichiarazione. Se ci si vuole avvalere anche della possibilità di effettuare i propri pagamenti in rete, sarà necessario controllare che la propria banca risulti tra quelle convenzionate e scaricare un altro software. Dopo aver compilato il modulo di versamento si dovrà ripetere lo stesso procedimento di collegamento già visto e spedire il versamento; l'imposta sarà prelevata dal proprio conto corrente l'ultimo giorno utile per il pagamento. Malgrado sembri, dai dati iniziali disponibili, che non siano stati molti i contribuenti ad usare questo modo di presentazione delle dichiarazioni, e soprattutto di pagamento delle imposte, e malgrado pare ci sia stato qualche problema per il download dei programmi, visto l'affollamento dei collegamenti nei giorni cruciali e la lentezza di molti modem, siamo convinti che questo servizio sarà utilizzato in futuro sempre di più dai contribuenti italiani, anche perché il Ministro ha l'intenzione di distribuire il software necessario su CD allegato a vari giornali e settimanali nei mesi precedenti le scadenze di rito.