Corso 6 - Introduzione a Internet

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Indice tematico
Modulo 1: Come funziona Internet
Modulo 2: Collegarsi ad Internet e usare la posta elettronica
Modulo 3: Muoversi nella rete 1
Modulo 4:  Muoversi nella rete 2
Modulo 5: Internet per fare 1
Modulo 6:  Internet per fare 2
Modulo 7:  Banca e finanza in rete
Modulo 8: Inserire informazione in rete
Modulo 9: Ipertesti, lo stile della rete
Modulo 10: L'arte su Internet
  Modulo 11: Internet e disabilità 
Modulo 12:  Pubblicare in rete
Modulo 13:  Internet per fare
Modulo 14:  Internet per la Pubblica Amministrazione

Introduzione a Internet
di Lauro Colasanti

 

Undicesima dispensa

Internet e disabilità

Sommario degli argomenti

  • Introduzione (1)

  • Le barriere digitali (2)

  • Ausili software e hardware (3)

  • Risorse di rete per i disabili (4)

Video

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Introduzione

Quando si parla di new economy, di villaggio globale, e in generale dei vantaggi che Internet ci mette a disposizione spesso non si riflette abbastanza sul fatto che questi vantaggi sono limitati ad una parte molto limitata dell'umanità. Non si tiene conto, in primo luogo, che il fenomeno Internet riguarda solo i paesi più sviluppati del pianeta, che interi paesi, intere popolazioni, sono completamente o quasi completamente privi di collegamenti Internet. In secondo luogo, non si tiene conto che anche all'interno dei paesi più ricchi esistono molte persone che vivono al di sotto della soglia di povertà e per le quali l'accesso alla rete rappresenta un lusso che non si possono permettere. Infine, non si prendono in considerazioni tutte quelle persone che per disabilità fisiche o mentali non riescono a utilizzare la rete o ci riescono solo a prezzo di grandi difficoltà. In questa dispensa ci occuperemo di quest'ultimo tipo di esclusione. Cercheremo di sottolineare quali sono le difficoltà che una persona portatrice di handicap incontra nell'utilizzo dei servizi di rete; ma nello stesso tempo cercheremo di mostrare come gli strumenti informatici e telematici possano costituire delle valide risorse per combattere questo tipo di esclusione. Inizieremo, evidenziando le principali difficoltà incontrate dalle persone con alcuni handicap particolari; poi mostreremo alcuni strumenti hardware e software che possono servire per superarle; infine vedremo come la rete, grazie ad alcune risorse specifiche, possa costituire un valido aiuto all'integrazione sociale dei disabili. Ma prima di iniziare è bene fare chiarezza su alcuni termini. Con "deficit" si intende la mancanza totale o parziale di una determinata funzionalità fisica. Con "handicap", l'ostacolo che impedisce a una persona con deficit di portare a termine una particolare attività. Con "ausilio", l'apparecchiatura che aiuta una persona con deficit a ridurre gli handicap. Per esempio, nel caso di un non vedente, la cecità è il suo deficit, l'impossibilità di usare un normale monitor è l'handicap, un display braille o una scheda sonora con un programma per 'leggere a voce alta' le informazioni sono l'ausilio. La sedia a rotelle, quindi, che rappresenta un po' il simbolo del handicap, è in realtà un ausilio, ciò che aiuta una persona con deficit motori a superare l'handicap del non potersi muovere autonomamente.

Le barriere digitali

Ormai tutti sappiamo cosa sono le barriere architettoniche e quali difficoltà comportano per i disabili; facilmente riusciamo a riconoscere quelle situazioni che potrebbero costituire un handicap per una persona con un particolare deficit fisico; e giustamente le amministrazioni pubbliche e private stanno cercando di ristrutturare i loro edifici per diminuire tali barriere. Molto meno evidente è invece un altro tipo di handicap che si sta producendo ad un ritmo sempre più rapido; quello dovuto al fatto che gli strumenti software e hardware che la rivoluzione digitale sta facendo entrare sempre più pervasivamente nelle nostre vite sono in genere pensati esclusivamente per persone normodotate; per questo tipo di difficoltà è stato appropriatamente coniato il termine di "barriere digitali". Nella rete, in particolare, un disabile incontra difficoltà enormi. E' stato stimato che il 95% dei siti non rispetta i criteri stabiliti dal World Wide Web Consortium1 per garantire l'accesso a tutti delle risorse di rete. Ma quali possono essere le difficoltà incontrate da un disabile nell'uso della rete e del computer? Prendiamo per esempio il deficit del daltonismo. I daltonici non riescono a discriminare la differenza tra i colori; quindi, se un sito o una schermata di un software qualsiasi convoglia le sue informazioni tramite oggetti visivi (testi, immagini, porzioni dello schermo) che si differenziano solo per la diversità di colore, un daltonico non riuscirà a recepire quelle informazioni. Per esempio, se in una pagina web si dice "clicca sul rettangolo verde se vuoi andare QUI e sul rettangolo rosso se vuoi andare LI'", allora una persona daltonica non saprà su quale rettangolo cliccare. Se il deficit invece è la cecità totale, allora lo schermo del computer è del tutto inutile per quella persona. Ma questo non vuol dire che non possa usare il computer; un cieco può servirsi di un display braille per leggere le informazioni che sono rappresentate sullo schermo oppure può ascoltarle tramite un sintetizzatore vocale; questo a patto però che le informazioni siano date anche in modo testuale per permettere al display braille o al sintetizzatore vocale di trasformarle in stimoli percepibili dall'utente. Se invece alle immagini non si affianca una breve descrizione testuale quell'informazione è persa completamente per il cieco. L'immissione dei dati invece non costituisce di solito un problema per un cieco poiché conosce a memoria la tastiera del computer; mentre ovviamente non può usare il mouse. Nel caso di alcune forme spastiche invece il deficit consiste nell'inabilità di muovere il mouse con la precisione necessaria e quindi tutte quelle situazioni in cui si richiede di compiere delle scelte tramite un click del mouse rappresentano un ostacolo insormontabile per il disabile. In questo caso sarebbe necessario uno strumento di puntamento pensato appositamente per il suo handicap oppure la possibilità di poter immettere le proprie scelte anche tramite tastiera. In genere è proprio la ricchezza attuale delle pagine web, la presenza di molti elementi multimediali nei formati più disparati, la possibilità di spostarsi facilmente da un documento ad un altro tramite un semplice click - in definitiva proprio ciò che ha contribuito all'enorme diffusione della rete tra le persone normodotate - a costituire la principale difficoltà per molti disabili; paradossalmente per loro la situazione era migliore quando quasi tutti i servizi Internet utilizzavano solo strumenti testuali. Questo perché gli ausili di cui si servono molti disabili, e in particolare i non vedenti, sfruttano la possibilità di tradurre i caratteri di un testo da leggere sullo schermo in altri stimoli sensoriali utilizzabili da loro. Ma vediamo più in dettaglio alcuni ausili hardware e software per i disabili.

Ausili software e hardware

Poiché tutte le informazioni manipolate dal computer o trasferite tramite la rete sono costituite in ultima analisi da una sequenza di bit, ossia di "0" e "1", è possibile trasformare la presentazione di una informazione in un determinato formato in un'altra in un diverso formato; o più precisamente, è possibile trasformare degli stimoli sensoriali non utilizzabili da un soggetto in altri stimoli che quel soggetto può recepire. Per esempio, si può fare in modo che la sequenza di bit che costituisce un testo oltre ad essere trasformata nella sequenza di bit che forma i caratteri visualizzati sullo schermo, sia trasformata anche nella sequenza di bit che forma le parole pronunciate da un sintetizzatore vocale. In questo modo un cieco che non può vedere i caratteri sullo schermo, riceve la stessa informazione udendo le parole pronunciate dal sintetizzatore. Le informazioni che il computer ha elaborato vengono fornite all'utente tramite i dispositivi di output; i dati che il computer deve elaborare vengono forniti al computer tramite i dispositivi di input

[schema/icone con utente – dispostivi input/output – sistema centrale]

Queste componenti costituiscono l'interfaccia tra l'utente e il computer e vengono anche chiamate periferiche di output e input perché non costituiscono la parte centrale del sistema di elaborazione. Per esempio, la stampante e lo schermo costituiscono delle periferiche di output, la tastiera e il mouse delle periferiche di input; ovviamente alcuni dispositivi possono svolgere sia la funzione di dispositivi di input che di output: per esempio, il floppy disk che può contenere i dati da elaborare e i risultato dell'elaborazione, oppure lo schermo se è sensibile alle variazioni termiche come quelli che trovate nelle stazioni ferroviarie. Gli ausili hardware per i disabili si basano sulla possibilità di modificare l'interfaccia standard tra computer e utente e di utilizzare dei dispositivi di input e output adeguati al deficit specifico del disabile. Tramite periferiche opportune anche gli stimoli sensoriali più piccoli generati dalle capacità residue del disabile possono essere trasformati in segnali elettrici, in sequenze di bit, elaborabili dai computer; e di converso, i dati elaborati dal computer sono trasformati in stimoli sensoriali di vario tipo, in grado di 'aggirare' il deficit specifico del disabile. Nel sito dell'Ausilioteca di Bologna - un centro pubblico dotato di un'equipe multidisciplinare di specialisti che cercano di consigliare, adattare, costruire l'ausilio più adeguato al singolo disabile - è possibile trovare una trattazione approfondita del tema e un archivio molto ricco con la descrizione di vari ausili sia hardware che software utilizzabili nell'ambito riabilitativo, comunicativo, scolastico, occupazionale e relativo alla gestione della casa e del tempo libero.

Gli ausili software, poi, sono programmi come tutti gli altri che si installano sul proprio computer e svolgono compiti specifici

The Duxbury Braille Traslator, per esempio, consente di tradurre un testo in braille, in modo da essere letto con il tatto. Ovviamente, una volta che il programma ha creato la versione in braille del documento, è necessario anche stamparlo con una stampante adeguata: si tratterà di una stampante  che incide sulla carta le lettere in rilievo.

Ma non bisogna pensare agli ausili per disabili come a strumenti particolarmente strani e complessi; se avete il sistema operativo Windows 98 avete già a disposizione degli strumenti che aiutano in qualche modo i disabili. Basta andare all’interno del “Pannello di Controllo”,  nella sezione “Installazione applicazioni” e poi nella scheda “Installazione di Windows”,  e installare un gruppo di utilità e strumenti dedicati all’Accesso Facilitato: premete il bottone ‘Dettagli’, e spuntate entrambe le caselle. Una volta completata l’installazione, avrete a vostra disposizione, fra l’altro, la possibilità di utilizzare uno schermo fortemente ingrandito, oppure di impostare puntatori del mouse ad alta visibilità, o palette di colori ad alto contrasto, che aiutano molto una persona ipo-vedente.

Ma per quanto riguarda in particolare i siti Internet, come fa un disabile a navigare senza problemi utilizzando l’ausilio che riduce il suo handicap specifico? Abbiamo già detto che ciò è possibile solo se i costruttori delle pagine web seguono i criteri di accessibilità stabiliti dal World Wide Web Consortium. Proviamo ad esaminarne alcuni più in dettaglio:

  • Fornire descrizioni testuali di tutti gli elementi non testuali (per esempio, immagini, animazioni, audio, video)

  • Fornire riassunti dei grafici

  • Assicurarsi che tutte le informazioni veicolate dai colori siano disponibili anche senza colori

  • Fornire contenuti alternativi per le funzioni (per esempio, applets o plug-ins) che potrebbero non essere supportate.

Se il sito è costruito rispettando questi criteri, quando il browser incontrerà, per esempio,  un’immagine, troverà anche un breve testo che la descrive e quindi il sintetizzatore vocale o il display braille sarà in grado di fornirla all’utente non vedente. 

Come abbiamo già affermato, però, molti siti non si preoccupano delle esigenze delle persone con disabilità e non rispettano tali criteri; eppure sarebbe molto facile seguitare a costruire pagine molto gradevoli dal punto di vista estetico per le persone normodotate senza trascurare i bisogni dei disabili. In particolare, esistono dei programmi o dei siti a cui si possono sottoporre le pagine create per vedere se rispettano i criteri di accessibilità per le persone con handicap. Per esempio le pagine che superano i test del programma Bobby al sito http://www.cast.org/bobby/ si possono fregiare del simbolo di questo poliziotto.

 

Risorse di rete per i disabili

Per fortuna, la rete non costituisce solo un percorso ad ostacoli per i disabili, ma è anche una fonte inesauribile di servizi e di risorse che possono aiutarli ad integrarsi più facilmente nel tessuto sociale. Tramite la posta elettronica o attraverso una chat, persone con difficoltà di tipo fisico, psichico o comunicativo, possono instaurare più facilmente un rapporto diretto con la realtà esterna alla propria famiglia. Tramite i newsgroup o le mailing list possono entrare in comunità virtuali che si occupano di problemi specifici del mondo dell’handicap o di qualunque altro argomento. Nei newsgroup  e nelle mailing list che si occupano di tematiche legate a l’handicap, si possono trovare messaggi di richieste di aiuto o di compagnia, ma anche annunci commerciali come nel caso di aziende produttrici di ausili.

Ma tra le potenzialità più promettenti che offre la rete per l’integrazione dei disabili c’è sicuramente quella costituita dal telelavoro. Grazie al telelavoro si modifica il rapporto tra le coordinate essenziali della vita di ognuno, lo spazio e il tempo. Infatti, rispetto allo spazio, il telelavoratore non è più legato a luoghi fisici. Mentre rispetto al tempo non deve più osservare orari prefissati, ma può gestire più liberamente la propria attività.  Quindi i confini tra lavoro, riposo e formazione divengono più elastici - e questo è un vantaggio soprattutto per persone con esigenze particolari come i disabili.

Ma non dobbiamo cadere nella pericolosa illusione che sia sufficiente dare un computer collegato ad Internet ad ogni disabile per aver risolto i loro problemi. In primo luogo, è necessario che l'uso delle nuove tecnologie rientri all'interno di un progetto. L'uso delle macchine deve essere guidato dall'intelligenza umana, evitando il puro tecnicismo, cioè un uso delle tecnologie fine a se stesso.  Il progetto d’uso deve basarsi sulle capacità residue del disabile, cioè su quelle funzionalità, fisiche, psichiche o mentali che il deficit non ha pregiudicato o ha compromesso solo in parte. In secondo luogo, si deve essere ben coscienti del rischio di confinare i disabili all’interno delle loro case, impedendogli di fatto l’insostituibile rapporto umano diretto con gli altri.

Proviamo ora ad indicare, senza alcuna pretesa di esaustività, alcuni siti utili sia ai disabili sia alle persone interessate ai problemi legate a l’handicap.

Cominciamo da alcune pagine che in modo semplice chiaro spiegano i principi fondamentali del codice braille. Queste pagine sono destinate a tutti coloro che, professionalmente (operatori, terapisti, insegnanti di sostegno e curriculari, volontari) o per legami di famiglia o di amicizia, o semplicemente per un rapporto umano, si avvicinano al mondo dei non vedenti, al loro linguaggio e alle loro peculiari modalità di comunicazione

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Nel sito dell’Istituto Cavazza di Bologna, oltre alla descrizione delle attività dell’istituto e a molti utili link è possibile trovare un servizio, Telebook, che offre ai non vedenti, molti libri digitali da leggere tramite display braille, sintesi vocale o software di ingrandimento dei caratteri.

Un sito importante è quello dell'Unione italiana ciechi che oltre alle informazioni d'obbligo sull'organizzazione, offre anche una pagina di link molto ricca. Vi si trovano un bel po' di indirizzi specialmente per chi crede che Internet sia inutile a chi non può vedere. Proprio sfogliando questi siti, si può scoprire come i non vedenti possano utilizzare la Rete per fare una marea di cose.

 

L’ASPHI, Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati, è un’associazione attiva da più di venti anni e si ripropone di svolgere attività a favore dei disabili e degli svantaggiati mediante: a) corsi di formazione professionale di giovani nel settore informatico e telematico e l'inserimento di essi in attività lavorative adeguate al loro livello intellettuale e culturale; b) la promozione di progetti tendenti a sensibilizzare le Istituzioni Pubbliche e private; c) la collaborazione con Enti che operino negli stessi campi con finalità simili o complementari, fornendo ad essi, ove occorra, supporto economico e operativo. 

Il Centro Documentazione Handicap di Bologna è una realtà molto importante che rientra in una rete di Centri di Documentazione che copre tutto il territorio emiliano – romagnolo e le cui finalità principali sono la formazione, l'archiviazione e lo scambio di risorse. Da qualche anno il CDH di Bologna si occupa anche di problemi relativi alla telematica in collegamento con Peacelink, una rete eco-pacifista al cui interno sono presenti varie mailing list (ad esempio sul mondo femminile, sui diritti umani, sulla scuola). Tra queste il CDH ne ha attivata una sul disagio e sui problemi relativi all'handicap.