Venerdì 4 Maggio 2001



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Gli e-book sono davvero dei libri?
(di Gino Roncaglia)

Quali e-book per la didattica? 

David Knowles: il libro diventa multimediale

La battaglia per conquistare lo standard dell'e-book 

E-book: la rivoluzione della lettura
( di Fabio Ciotti, da Frontiere di Rete ed. Laterza)

Dall'archivio:

La grande potenza del testo quando diventa ipertesto
(Intervista a George P. Landow)

Anche il Talmud era un ipertesto
(Intervista a David Kolb)

E-book: fine del libro?
(MediaMente.it)




Queste tesi che trattano la semplificazione dei siti nell'ottica di Nielsen peccano di due cose: 1) Non si tiene mai conto quando si parla di questo argomento che la semplicità di cui parla Nielsen è incompatibile con lo sviluppo di una nuova semantica, di un nuovo linguaggio. Le vecchie pagine che Nielsen ama tanto non propongono altro che una semantica di tipo tradizionale, da veteroeditoria. I siti realizzati in flash ad esempio non dovrebbero essere guardati come una semplice forma estetica priva di una vera utilità, ma come pagine che propongono una nuova semiologia della pagina, una pagina nata per un nuovo mondo. 2)Si parte sempre dal concetto che l'utente internet non è un esperto, che ha magari non ha grossi mezzi tecnici, ma allora dove finisce la possibilità di educare? E la considerazione che l'informatica si evolve a velocità elevatissime? Tra qualche tempo avremo connessioni ottiche da 10 mega al secondo, processori da 2 giga. Perchè dovrebbe essere Internet a tornare verso il mondo convenzionale e non invece portare questo verso il nuovo mondo? La preoccupazione per l'aspetto commerciale dovrebbe restare dove è sempre stata: nel mondo capitalistico occidentale. Il concetto di usabilità di Nielsen ci porterebbe indietro. Un Hacker

bodh.isurfer@infinito.it