Verso una Net Charta
Eleonora Giordani
Dallo sciopero di Matrix l'idea di una "carta dei diritti dei networkers" un'iniziativa in Rete aperta alle partecipazione collaborativa di chiunque vorrà aderire
Diritto al lavoro, diritto alla condivisione delle informazioni, diritto al divertimento, diritto allo sciopero materiale e virtuale. Sono solo alcuni degli articoli della Net Charta, la "carta dei diritti dei networkers", un progetto da poco online, che si propone di diventare la base contrattuale per tutti i lavoratori di Intenet.
Già perché se prima un mestiere targato new economy significava tanto impegno ma anche tanto e facile guadagno, da un paio d'anni a questa parte la tendenza si è drammaticamente invertita, fioccano i licenziamenti e i professionisti del web scoprono di non essere tutelati da nessuno. Dopo gli Stati Uniti, la crisi delle Start-up è arrivata anche a casa nostra, colpendo i più atipici dei lavoratori che, assunti spesso con contratti del commercio, si possono ritrovare a spasso dall'oggi al domani, senza preavviso e senza indennizzi.
Stava per succedere ai dipendenti di Matrix, che sono scesi in piazza
con le loro tute
arancioni, e ora il pericolo sembra scongiurato, anche se una
parte ha preferito cercarsi un nuovo posto di lavoro. È successo
l'anno scorso alla Lanetro, multinazionale spagnola editrice di
city-guide su Internet: improvvisamente la società ha dichiarato
fallimento, licenziando in tronco il personale di tutte le filiali.
I 20 italiani, che svolgevano un lavoro giornalistico ma non erano
contrattualmente riconosciuti come tali, hanno occupato la loro
sede e ora stanno portando avanti una causa da cui, se tutto andrà
bene, riusciranno a ricavare solo un magro trattamento di fine rapporto.
Nella sede francese di Lanetro, in un paese, dove pure non mancano
gli ammortizzatori sociali, i dipendenti sono stati costretti alle
dimissioni con ricatti psicologici e maltrattamenti indiretti (chiusura
dei bagni, richieste lavorative incoerenti) o licenziati per "colpa
grave" se reagivano a questa provocazione. Una situazione denunciata
e documentata da un sito
parodistico autogestito, graficamente uguale a quello ufficiale
di Lanetro.fr, ma utilizzato per alimentare la protesta.
Che dire poi di Dada? Pochi giorni fa i 500 collaboratori delle guide di Supereva hanno ricevuto la notizia che presto i loro compensi verranno drasticamente ridotti e che se non accetteranno il nuovo contratto, l'attuale verrà disdetto. E stiamo parlando di semplici contratti di collaborazione, senza ferie e tredicesime. E Ipse? E Blu?
Proprio per far fronte a questi abusi, dalle Tute Arancioni è nata l'idea della Net Charta. "Si tratta di creare una community, una federazione di networkers che lavoreranno insieme in un sistema per partecipare in contemporanea alla redazione del documento" spiega Gabriele Battaglia, uno dei responsabili del progetto. Dal sito si accede ad un sistema di pubblicazione condiviso, in cui ognuno può inserire suggerimenti e modifiche su un unico file di testo, senza per questo cancellare le aggiunte precedentemente fatte.
"Una volta messa a punto la piattaforma tecnologica" prosegue Battaglia, "l'obiettivo è quello di realizzare una carta dei diritti da usare come strumento per le rivendicazioni contrattuali nelle singole aziende. Certo, se riusciremo a coinvolgere un ampio strato di lavoratori possiamo sperare che un documento del genere possa costituire la base sindacale per un contratto unico dei professionisti di Internet".
Work in progress, allora. Ma intanto le acque cominciano a muoversi, sono arrivate proposte di collaborazione anche dagli Stati Uniti. E i lavoratori di Matrix possono tirare un respiro di sollievo: dopo lo sciopero e la manifestazione la dirigenza non parla più di mettere i dipendenti in mobilità e chi si è voluto dimettere ha potuto farlo a condizioni più vantaggiose rispetto all'inizio della protesta.
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