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Una spia Blu

Wanda Marra

Il sito Bluspy dà voce a informazioni, opinioni, sensazioni degli "United Jobless of Benetton", i dipendenti (o ex dipendenti) di Blu

"Nella vita viene il momento in cui bisogna uscire allo scoperto e così io, Toni Filosa, ho deciso di sgusciare fuori dalla polverosa cantina in cui risiedo per affrontare la battaglia contro chi vuole smantellare la agency di cui faccio parte. Qualcuno mi ha dato un lavoro importante e voglio continuare a farlo. Ho pensato agli amici fantastici che avrei perso per sempre: Silvestro, Wile E. Coyote, la ragazza 120-60-90, quel povero bimbo richiuso in un tristissimo orfanotrofio, ecc. ecc.
Quando ho sentito che qui vogliono liquidarci come fossimo dei falliti, mi sono detto 'questi ci vogliono fregare!' '.

Così il suo immaginario fondatore racconta la nascita di Bluspy, avvenuta il 21 febbraio, con l'obiettivo dichiarato di "far emergere le schifezze del mondo". Come? Facendo circolare il maggior numero possibile di notizie sulle vicende preoccupanti e poco edificanti del quarto gestore di telefonia mobile, Blu. Una funzione di contro-informazione che il sito svolge insieme a Blu Eyes, il primo grande sito non ufficiale dedicato a questa società, che intende migliorare il rapporto dell'azienda con il cliente, pubblicizzando offerte e iniziative, al di là e a prescindere da motivi di politica aziendale: per esempio, in esclusiva assoluta su Blu Eyes, è presente l'unica cartina sulla copertura nazionale della rete Blu.

Su Bluspy, invece, si leggono in tempo reale le evoluzioni dell'"affaire" Blu, con un punto di vista palesemente critico e teso sostanzialmente a mobilitare l'opinione pubblica. Secondo quelli di Bluspy salvare la società dal fallimento e di conseguenza i dipendenti dalla disoccupazione la sarebbe molto più facile di quanto fa intendere l'Amministratore Delegato Casini. Un possibile acquirente straniero esiste, ma semplicemente non si trova un accordo sul prezzo: le richieste degli azionisti sono troppo alte secondo i gestori stranieri.

La possibilità di trovare alternative diverse rispetto a quelle che gli azionisti sembrano preferire si evince anche dalle critiche contenute in una lettera al ministro delle Comunicazioni Gasparri pubblicata sul sito in risposta ad un'operatrice di un call center di Palermo. Contestata soprattutto l'affermazione di questi che "il diritto al lavoro va tutelato nei limiti del possibile ed è, comunque, subordinato alla recente costituzione dell'azienda". Ai redattori della missiva appare particolarmente significativo che "il termine 'costituzione' riferito alla recente nascita dell'azienda non abbia fatto venire in mente al ministro la Costituzione Italiana, dove, proprio nel primo articolo, si sancisce il diritto al lavoro (senza alcun limite).

Come nella migliore tradizione dei lavoratori della net economy, quello che non manca al sito sono ancora una volta l'ironia e la fantasia, nonostante i colpi del destino avverso. Provate a leggere il coro lanciato durante la manifestazione del 1 marzo, nella quale 1500 persone hanno sfilato dietro lo striscione "United jobless of Benetton": "Questo corteo è dedicato a quelli che non ne possono più delle cose complicate, a quelli che pensano che avere troppe possibilità è come non averne nessuna[.] a quelli che credono in una tecnologia semplice ed alla portata di tutti, a quelli che pensano che la vera innovazione non è un privilegio di pochi, perché sanno che le cose importanti devono essere di serie. Il futuro è iniziato gente"
Da non perdere, infine, la sezione di immagini dedicata ai "contributi dal popolo di Blu così... per sdrammatizzare". Una vera campagna pubblicitaria alternativa per promuovere l'immagine di persone arrabbiate ma libere.