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Georgia Garritano

Conquistare clienti in rete è una gara contro il tempo: non più di sessanta secondi. Contro il web design pesante One minute site manifesto, un inno alla leggerezza

Che l'entusiastico approdo delle piccole e medie imprese al commercio elettronico si riveli spesso una bolla di sapone è ormai un dato di fatto. Che il motivo sia il modello di sito proposto alle aziende dai fornitori di servizi in rete è una possibilità che sospettavamo e che ora due consulenti web, Oliva & Toscani, denunciano in un graffiante manifesto online intitolato One minute site manifesto ovvero Uccidete le vacche sacre del web prima che siano loro ad uccidere la vostra Azienda.

"Vi hanno bidonati" - esordiscono i due, rivolgendosi al pubblico degli imprenditori - "Vi hanno rifilato un modello-di-sito-web che azzera le vostre possibilità di ottenere nuovi clienti". Se la grafica del manifesto, tutta giocata su un abile impiego del lettering, è festosa, con le parole che compongono il testo scritte in caratteri e dimensioni variabili e distribuite irregolarmente nello spazio delle pagine, l'attacco ai dogmi del web design è durissimo. I due eretici, dopo aver ammesso "anche noi abbiamo sbagliato", dichiarano guerra alla "formula della web truffa: sito aziendale=realizzazione onerosa+manutenzione complicata+tecnologia sovrabbondante=100 per cento guadagno ai fornitori web 0 per cento nuovi clienti per l'azienda" e spronano i manager alla rivolta al grido: "Dovete distruggere il modello-che-non-funziona che ha arricchito i fornitori web senza farvi ottenere nulla".

La distruzione del modello improduttivo passa attraverso varie fasi, prima delle quali è l'uccisione della "vacca sacra dell'homepage", "la prima grande fregatura del modello imposto ai siti delle Pmi. una copertina che serve solo da spazio pubblicitario per i siti di prodotti-superstar. la pagina-meno-importante del vostro sito".
I dati, infatti, dimostrano che dopo otto secondi di attesa del caricamento di una pagina gli utenti cambiano indirizzo e che "la visita dei potenziali nuovi clienti ai siti [commerciali] dura in media un minuto".
Basta, quindi, con l'homepage "bulimica", "preceduta da un'intro in Flash che impiega tre minuti a caricarsi" (mentre "tutti si tuffano sulla scritta salta l'intro") e "disseminata di mine anti-cliente: plug-in, applet Java e altri inutili giochini".
Basta anche col "sito brochure" (la "seconda fregatura"), quello in cui si riversa online l'intero opuscolo pubblicitario dell'azienda ovvero "un monologo autocelebrativo che non interessa a nessuno". La critica agli specialisti del settore è spietata: "I fornitori web vi spingono a digitalizzare ogni documento di marketing della vostra Azienda, perché hanno tutto l'interesse a far crescere-in-modo-esorbitante il vostro sito. Il guadagno è doppio, lucrano sulla realizzazione e poi anche sulla manutenzione che questa giungla di pagine comporta".
Basta, in generale, con l'idolatria tecnologica: "Smettete di adorare il vitello d'oro della tecnologia" - incitano - "Finché continuerete a concentrarvi sulla tecnologia il vostro sito non sarà mai uncorpounicoconlazienda. Sarà sempre in balìa dei tecnici".

Col rifiuto dell'homepage e dei siti sovraccarichi e con l'invito a porsi dal punto di vista dell'utente Oliva & Toscani smitizzano allegramente la conquista del web e propongono una visione della telematica più laica, più usabile e perfino più umana. "Iniziate a pensare come i vostri visitatori. Pensate che il vostro sito è la vostra azienda, una famiglia popolata di persone con cui la gente si aspetta di parlare" - suggeriscono. Pertanto: "molte persone, pochi fronzoli, tanto dialogo".

La soluzione proposta è la sostituzione dell'homepage con la "welcome page": "Decidete chi sarà l'ambasciatore della vostra azienda, fategli una bella fotografia e affidategli la prima pagina del vostro sito". Ogni responsabile aziendale, inoltre, "avrà una propria pagina personale per presentarsi e invitare al dialogo chiunque sia interessato".
Largo, quindi, al "sito-da-un-minuto", la cui vera "rivoluzione" è che "per il 10 per cento comunica, per il 90 per cento rimane in ascolto".

Anche l'umanizzazione delle pagine web aziendali ha, dunque, le sue regole ferree, quelle di una dieta ipocalorica. La "ricetta" per il sito light è semplice: preparare una "grafica ridotta al minimo", aggiungere un "condensato" del profilo aziendale e versare "gli uomini dell'azienda".