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"Le persone il vero valore di un'organizzazione"

Marta Mandó

Intervista a Gianroberto Casaleggio, amministratore delegato di WebEgg. Nelle aziende la comunità è un valore superiore al denaro ecco perché per capire Internet diventeranno fondamentali sociologi, designer e filosofi

Il lavoro sta cambiando. Lei sostiene che il modello vincente nelle aziende è quello a Rete, ci spiega in cosa consiste? Ci può fare un esempio?

La Rete consente accesso condiviso alla conoscenza, velocità decisionale, misurazione dei processi e retroazioni. L'azienda opera e compete in tempo reale in una nuova dimensione che sarà quella della real time economy, al darwinismo aziendale presente da sempre si aggiunge l'accelerazione come fattore di sopravvivenza.

Tra Old e New economy , secondo lei, ci devono essere, differenze strutturali e irrinunciabili, per quanto riguarda l'organizzazione aziendale, il modo di lavorare e sul piano contrattuale?

A mio avviso non esistono aziende new o old economy, ma aziende con un modello di business sostenibile che nel tempo si posizionano inesorabilmente in Rete con strutture organizzative di base molto simili.

Lei ha scritto che "la Rete ha una valenza anticapitalista e che il denaro non è un valore fondante della new economy". Può spiegarci questo concetto?

I valori fondanti della Rete sono l'intelligenza e la preparazione professionale di ognuno. Non il denaro. L'organizzazione che ne dispone vince. La valutazione anticapitalista deriva dal fatto che nella Rete i valori di comunità, di trasparenza, di valore aggiunto personale visibile e dimostrabile sono considerati superiori al denaro. Uno si impone per quello che è, non per quello che ha.
Mi ricorda in parte la rivoluzione francese e l'emergere della borghesia come nuova classe dominante.

Nel suo libro "Il web è morto. Viva il web" lei afferma che non esistono alternativa alla Rete. Cosa intende? E perché ha scelto questo titolo?

Quello che ho detto, la Rete è invasiva, accelera ogni secondo e occupa spazi del nostro quotidiano. Negroponte lo ha già detto tempo fa: presto il digitale sarà come l'aria, non ce ne accorgeremo più.
Il titolo deriva dal vecchio: Il Re è morto, viva il Re. La Rete come speculazione borsistica, grafica, riduzione al problema tecnico è morta, per fortuna. La Rete che vive e si svilupperà sarà quella delle e-enterprise, delle aziende virtuali completamente in Rete con tutti i loro processi, sarà il punto di riferimento per ogni evoluzione dei processi umani, politica compresa.

Tradizionalmente l'efficienza e il profitto, insieme a una divisione gerarchica dei compiti erano (e in parte sono) gli elementi di base dell'organizzazione di una azienda. Lei crede che davvero ci sia posto all'interno di aziende tradizionali o nella P.A. per lo sviluppo di modelli basati sulla Rete, dove, come lei dice, le persone vengono prima dei clienti e prima degli azionisti?

Certo. Le persone sono il vero valore di un'organizzazione, dando a loro la priorità si garantisce il risultato finale legato al servizio o al prodotto e quindi clienti (qualità) e azionisti (profitto).

Quali risposte ottiene dai suoi clienti quando dice loro che devono cambiare strada e imboccare il Web?

Mi ascoltano, di solito condividono. Non tutti però sono in grado di fare una scelta di forte cambiamento organizzativo.

Lei ha voluto scrivere un Manifesto guida per il Gruppo Webegg, composto di 12 comandamenti, in cui si afferma che un valore guida è la protezione totale delle persone e si predica l'assenza di competitività interna..non le sembra utopistico e forse una posizione un po' integralista?

Il Manifesto è stato scritto da 30 persone di Webegg. L'utopia ha guidato sempre il cambiamento. Chi crede nelle proprie idee è spesso considerato integralista.

In altri termini, dalla lettura del suo libro si ha l'impressione che si dipinga un mondo lavorativo paradisiaco (ad esempio, la sua avversione per termini come "Risorse umane") mentre invece la realtà di molti lavoratori della new economy (pensiamo ai call center, al caso dei possibili licenziamenti a Blu ..) è molto più dura, selettiva, stressante, piramidale e poco incline all'ascolto di idee nuove.

L'obiettivo del raggiungimento della felicità è stato previsto anche dai padri fondatori degli Stati Uniti, credo che sia un obiettivo legittimo anche sul lavoro. Che ci si riesca è poi un altro discorso. Passare il proprio tempo in un'azienda burocratizzata, gerarchizzata, con obiettivo sostanziale il solo profitto non attira nessuno, può essere uno stato di necessità. Ma allora perché non usare la Rete per migliorare la vita aziendale?

Resta una questione. I contratti di lavoro nel settore Internet sono spesso precari, mal pagati e rischiosi anche quando sono sopravalutati.

Vero. Ma per il passato, si pagavano spesso professionalità con valutazioni fuori dalla realtà. Oggi non credo. Le dot com sono fallite quasi sempre perché avevano un modello di business inconsistente con la realtà e si sono trascinate con loro molti operatori del settore, ma quelli professionalmente validi si sono subito ricollocati.

Come è nata l'idea di Webegg? Ci racconti i suoi primi passi.e poi perché l'uovo del web, (notoriamente simbolo di perfezione), come marchio aziendale?


L'uovo come simbolo nasce da una mappa delle componenti base di un'organizzazione in rete. Inizialmente era un quadrato con i 3 livelli, intranet, internet, extranet. L'uovo, simbolo della rinascita, era più marketing per esprimere la nostra idea di capire tutto con una mappa di partenza della nuova organizzazione. Rosso perché è un colore che esprime forza, potenza, coraggio. La mappa è sempre work in progress è più capiamo, più ci accorgiamo della complessità della Rete.

Lei come sceglie chi assumere? E' vero che predilige i contatti via Internet?

Le persone vengono scelte dopo una valutazione delle caratteristiche interpersonali fatta da psicologi che è vincolante. Ovviamente la persona deve anche avere un bagaglio professionale adeguato.
Dal 1998 non facciamo più annunci sui giornali e dal 1999 riceviamo curriculum quasi unicamente dal sito. Internet è come l'aria in questo caso, non è un fatto di predilezione.

C'è nel settore produttivo una certa delusione verso Internet. Lei invece continua a crederci. Cosa la motiva?

Che Internet nei fatti è appena all'inizio. Le delusioni derivano da false attese, da analisi parziali, dal crollo dei mercati tecnologici.

Nel suo libro fa continuamente riferimenti letterari, artistici e filosofici, da Dante a Camelot, da Forrest Gump a McLuhan. La cultura, dunque, base del progresso dell'IT? Ci spieghi?

Internet non è IT, è anche IT. Internet è pervasiva, è un cambiamento culturale. Utilizzare riferimenti storici o tratti dalla realtà aiuta a comprenderne la portata.

Lei scrive : "Internet non va identificata con la tecnologia, questo sarà del tutto chiaro con l'avvento della web-tv e delle web appliance" Un punto fondamentale del futuro di Internet. Cosa succederà?

Diventeranno fondamentali per capire Internet i sociologi, i designer, i filosofi, perché internet sarà svincolata dalla tecnologia che verrà data per scontata.

Quali sono gli obiettivi futuri per il gruppo Webegg?

Svilupparsi in Italia e all'estero. Fare felici persone, clienti e azionisti. Fare profitto. Diventare un punto di riferimento per la comprensione delle dinamiche di cambiamento legate ad Internet nel nostro Paese.

In conclusione del suo libro afferma che la "primavera arriverà tra circa un anno"..

Segnali di ripresa ci sono già , credo che alla fine del 2002 avremo passato e spero dimenticato la nottata.