Leggi gli altri articoli

"Hacker in carriera"

"Dalla Rete, le ragioni degli hacker"

"Un premio a chi buca il sito"

"Pirati in casa"

"I media del mondo fantasy"
"Tutti pazzi per il fantasy"

"Il Future Film Festival: la fusione delle forme"
"L'argilla, "il futuro del passato"

"I programmi del festival"







Il Future Film Festival: la fusione delle forme

Wanda Marra

Si svolge a Bologna, da oggi a domenica, la manifestazione dedicata alle nuove tecnologie del cinema d'animazione

"Fotografare al meglio il settore delle immagini digitali, presentando i suoi sviluppi più innovativi e riscoprendo le sue radici". Questa dichiarazione programmatica è alla base della quarta edizione del Future Film Festival, che si svolge a Bologna da oggi (16 gennaio) a domenica (20 gennaio).

Diretto dall'illustratrice e critica d'arte Giulietta Fara e dal giornalista e critico cinematografico Andrea Romeo, il Future Film Festival è dedicato all'approfondimento dei percorsi e delle sperimentazioni più interessanti all'interno della produzione di immagini digitali.

Il tentativo è quello di fornire uno sguardo di insieme sul panorama attuale e sulle nuove frontiere del cinema e dell'animazione in digitale, evidenziando continuità e fratture con la tradizione "classica" e "pre-tecnologica" di queste forme di espressione artistica.
La vocazione eclettica del festival si evince anche dalla scultura-simbolo che lo rappresenta: Argilla di Stella dell'illustratore e pittore Pablo Echaurren vuole essere l'emblema delle forme espressive che entrano in relazione senza limiti, senza distanze tra i generi e separazioni tra i mezzi di comunicazione, dal cinema, all'animazione, dal fumetto, alla pittura, dalla scultura al design, dal pixel alla plastilina, dall'elettronica alla ceramica.

All'interno di un percorso di questo tipo trovano spazio, allora, eventi cinematografici, film d'animazione ormai storici, corti realizzati unicamente per la Rete.

Si comincia con l'anteprima de La compagnia dell'anello, il primo episodio della trilogia de Il signore degli anelli creato da Peter Jackson con il supporto della Weta Film. Migliaia gli effetti speciali, impressionanti le scenografie, degno di nota sia l'uso di immagini elaborate in digitale, che lo stile fantasy, caratterizzato dal décor e dalla fotografia, per un progetto costato più di trecento milioni e un set durato diciotto mesi.
Verrà proiettata anche l'anteprima di un altro dei casi cinematografici degli ultimi mesi: Il favoloso mondo di Amélie. Nel catalogo del Festival (Future Film Festival. Le Nuove Tecnologie del Cinema d'Animazione, a cura di Giulietta Fara, Andrea Romeo, Luca Della Casa, Adnkronos Libri, Roma 2002) Andrea Romeo definisce questo film francese di cui molto si parla come "un'opera linguisticamente nuova, capace di sinestesie magiche tra la grande tradizione della commedia sentimentale e la visionarietà di un'immagine animata, che presenta un abbondante uso di immagini digitali, sciolte all'interno di una narrazione serrata in maniera del tutto funzionale al racconto stesso, quasi a tracciare una punteggiatura fortemente simbolica degli stati d'animo".

La storia del cinema di animazione viene ripercorsa attraverso alcune retrospettive.
Un excursus è dedicato alla figura del "diverso" nelle produzioni animate del Sol Levante. La retrospettiva ripercorre le serie TV e i film d'animazione con protagonisti alieni e cyborg, dove la mutazione del corpo umano si integra e si fonde con gli ingranaggi della macchina o con razze extraterrestri, da Cyborg 009 (1968) a Lamù; (1981), da Hurricane Polymar (1974) a Ghost in the Shell (1995).
Il più importante autore nella storia dei manga, Osamu Tezuka è, invece, l'occasione per ripercorrere le varie possibilità dell'animazione tradizionale: nella sua carriera Tezuka - noto per opere come Astroboy (1963), Kimba il leone bianco (1965), La principessa Zaffiro (1966) Black Jack (1993) - ha spaziato attraverso tutti i generi fumettistici, dai manga per bambini, agli shojo manga, i fumetti per le ragazze, allo story manga, il fumetto serializzato a puntate; dagli anni Sessanta ha intrapreso la via del disegno animato, diventando un grande produttore di serie TV e film animati. Tra gli eventi della sezione, la proiezione in anteprima di Metropolis, la trasposizione cinematografica del fumetto realizzato da Tezuka negli anni '60, ispirato al capolavoro di Fritz Lang.

Alla ricerca delle radici dell'animazione, il Future Film Festival ospita un altro grande maestro: l'illustratore argentino Mordillo, creatore di un fitto universo cartoonistico, composto da vignette surreali ed ironiche. Come scrive nel catalogo del festival Luca Della Casa questo disegnatore "rappresenta attraverso la sua opera l'estrema sintesi tra l'illustrazione e il fumetto, tra singola vignetta e cartoon, tra movimento e stasi statuaria, anche tra ironia e leggerezza" .

Non mancano le case produttrici: pioniera nell'arte del pixel, raffinatissima nella cura dei dettagli, degli oggetti 3D, degli attori virtuali e degli ambienti, la Pixar presenta il making of del suo quarto lungometraggio, Monsters Inc.; il making of di Tomb Raider è invece presentato dalla Mill Film, la casa di produzione inglese fondata da Tony e Ridley Scott, specializzata negli effetti speciali per lungometraggi, realizzati combinando l'uso delle più avanzate tecniche di animazione digitale con una raffinata cura nella costruzione di modellini; con le prime immagini di Episode 2, infine, è presente la storica società di produzione di effetti speciali, Industrial Light + Magic.

Dai lungometraggi ai corti, che sono strutturalmente una fucina di sperimentazione: il Future Film Short mette in scena cortometraggi di tutto il mondo, selezionati tra le produzioni recenti in animazione tradizionale e 3D.

" In ultimo, ma non per ultimo

", la manifestazione dà spazio alla Rete, con il Future Web Festival una sezione competitiva sul web e sull'animazione online, dedicata a cortometraggi realizzati in Flash.
Su Internet, infatti, come scrive Giulietta Fara "nascono nuovi concetti di serialità, di affezione ai personaggi, di musica e colonne sonore", mentre il digitale nel web "diventa il simbolo della anti-omologazione, della creatività espansa che permette a tutti di avere uno spazio, un contenitore per idee a portata di mouse. L'animazione non riguarda più solo i prodotti "simil -televisivi", ma si concentra in ogni angolo della schermata del nostro browser di fiducia, espandendo e contraendo punti e linee, facendo sfuggire e ricomparire parole e immagini, e dando a tutto ciò un forte impatto sonoro, una avvincente trama narrativa sempre imprevedibile e guizzante".

All'interno di questo evento c'è anche un appuntamento con il gigante della produzione Shockwave alla quale si deve la realizzazione di flash-film di autori come Tim Burton, David Linch, Stan Lee. Il Future Film Festival Digital Award, inoltre, offre una panoramica sulle differenti applicazioni dell'animazione digitale nei vari settori dell'entertainment: dalla pubblicità ai videogames, dalle sigle televisive ai filmati tecnico-scientifici, per giungere alle più innovative trovate per i videoclip.

Al di là della voluta confusione dei generi e delle forme, il festival sembra porre l'attenzione su una nuova figura artistica. Proviamo ancora una volta a utilizzare le parole di Andrea Romeo, che nella postfazione spiega il suo disagio nel definire Jeunet, il regista di Amélie come "autore del nuovo linguaggio digitale": autore del digitale, infatti, potrebbe indicare l'animatore 3D, così come il creatore di un videogioco. Quello che si profila, però, come sottolinea Romeo - e non solo nel caso di Jeunet, aggiungeremmo noi - è "l'autore di un linguaggio in formazione, che nasce dall'incontro di due media diversissimi tra loro: l'immagine cinematografica (analogica per eccellenza) e l'immagine digitale (discreta per definizione), per un dispositivo che non possiamo più chiamare cinema, ma che nasce in buona parte da quella tradizione creativa".

Per saperne di più, l'appuntamento è mercoledì e giovedì alle 24.20 su Rai Tre con MediaMente.