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Allarmismi e danni sociali
di Michele Alberico
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Su The Futurist periodico edito dalla World Future Society, viene pubblicato un articolo che
sottolinea limportanza degli aspetti sociologici del problema dellinterdipendenza
che, nel suo senso più banale significa interdipendenza del sistema informatico. Il
Millennium Bug si comporta come un virus, e come questo tende ad espandersi; un errore in
un settore anche periferico rischia di riflettersi su tutto il sistema.
Ma quali sono questi aspetti sociologici? La spiegazione la troviamo in un articolo pubblicato sul
sito del Co-Intelligence Institute.
Il fatto è che ragionando sulla questione del Millennium Bug non è possibile considerare
i comportamenti sociali come una conseguenza dei problemi tecnici che si verificheranno.
Piuttosto la stessa percezione del problema, la stessa visione che la gente ne ha, avrà
un riflesso diretto sul problema stesso. Infatti, come può diffondersi un errore
informatico ancora più facilmente può diffondersi il timore di un errore informatico.
David Isenberg pensa così che
sia più produttivo considerare i due aspetti della vicenda separatamente e mettere da un
lato gli esiti tecnologici che possono variare da qualche lieve problema a sistemi
marginali fino ad un crollo del sistema informatico su larga scala e dallaltro
lasciare gli effetti sociali che possono oscillare dal pieno controllo sociale fino
allisteria di massa.
Lo schema di Isenberg in buona sostanza ci dice che gran parte degli esiti di questa
vicenda non dipendono tanto dalla possibilità teorica di risolvere i problemi quanto
dalla coesione sociale che si costruisce intorno al tentativo di risolverli. Anche se il
Millennium Bug si dimostrasse un bluff insomma la tensione accumulata intorno ad esso
sarebbe già una fonte interminabile di catastrofi.
Facciamo un esempio più concreto. Il sistema bancario, quello creditizio, lo stesso
mercato azionario funzionano, più che sullinformazione concreta, sulle aspettative
delle persone. La sola paura di un suo crollo sarebbe già di per sé disastrosa; la gente
prosciugherebbe il proprio conto in banca, gli istituti bloccherebbero gli investimenti e
il sistema economico globale alla fine del processo subirebbe un collasso. Tutti i siti allarmistici sul Millennium Bug sono in un certo senso
quindi parte del problema stesso.
Fred Moody
autorevole commentatore di Abc news addirittura ormai
vede la questione più come un problema mediatico e sociologico che come un problema
informatico. Il Millennium Bug sarebbe ormai una questione di dibattito tra polli
apocalittici che gridano alla fine del millennio e gufi scettici che osservano in
silenzio.
Altri commentatori come i gestori di co-intelligence.org
arrivano a parlare del Millennium Bug come di un tavolo di prova per ciò che chiamano
co-intelligenza una forma di intelligenza collaborativa e di rinnovata coesione sociale
che porterà lumanità allinizio di una nuova era.
Tutto questo dietro ad un problema informatico? Beh in un certo senso sì, la ragione
sta in quella che Margareth Weatley
chiama la grazia stupefacente del Millennium Bug, cioè la sua capacità di toccare ed
illuminare aspetti tanto diversi e allapparenza inconciliabili della vita dei nostri
giorni. Larticolo della Weatley in fondo è una riflessione su un interessante
interrogativo quello se sia ancora possibile interrogarsi su un problema al di là della
sua portata sociale. |