Navigazione
Allarmismi millenaristi
di Michele Alberico
|
Dei tanti
problemi che affliggono i telematici quello attualmente più in voga sembra essere il
Millennium Bug. Negli ultimi anni schiere di commentatori si sono affaticati a spiegarci
come, allo scadere del millennio, ci attenda qualcosa che in sintesi può essere descritto
solo come un'apocalisse cosmica.
Nulla si salverà. Addirittura un articolo della rivista
Wired ci spiega come crollerà il sistema penitenziario
e ci ritroveremo fuori dalle porte di casa uno scenario simile a quello prospettato dal
celebre film 1997 fuga da New York.
La comunità della Napa Valley in California è
in allarme post atomico. Sono
mesi che i suoi abitanti vivono di febbrili preparativi alle sciagure che ci attendono ed
il loro sito è una raccolta di scenari apocalittici e consigli pratici su come
trincerarsi in casa e sopravvivere per mesi.
Il signor Ed Yourdon, nel sito che si è
autodedicato, colleziona articoli da lui stesso firmati in cui spiega che, per chi avesse speranze che il Millennium Bug si riduca
semplicemente a pochi giorni di disguidi, farà meglio a "mettere i sacchi di sabbia
alla finestra" come diceva uan famosa canzone di Dalla.
Gary North, editore e noto futurologo, si
affatica a spiegarci che, se i problemi non verranno completamente risolti, anche i
computer che non risentiranno del Millennium Bug, ricevendo dati corrotti, finiranno per
funzionare male. E conclude "Non c'è terza via, l'unica soluzione è
correggere tutti i difetti, il che è impossibile". Insomma le schiere di
commentatori si sono tanto ampliate che gli opinionisti della prima ora, scalzati sul loro
stesso campo, hanno iniziato a prenderne le distanze.
Peter De Jaeger, probabilmente il più
noto studioso del problema, ha recentemente pubblicato sul suo sito un editoriale intitolato "il giorno del
giudizio evitato". Il peggio è passato, ci tranquillizza De Jaeger, spiegandoci che
il vero problema del Millennium Bug non sta tanto nella sua risoluzione pratica quanto
nello stesso riconoscimento del problema in sè che molti si ostinano a non vedere.
Al Gore, vicepresidente degli Stati Uniti, ha rilasciato una dichiarazione a Vanity
Fair nel gennaio del '99 persino più tranquillizzante dicendo: "come potrebbe essere
un problema in un paese come gli Stati Uniti in cui abbiamo la Intel e la
Microsoft?". Frase che è subito finita su un sito che raccoglie tutte le banalità dette
sull'argomento e che ha vinto il primo premio per la più grossa sciocchezza detta nel
mese di gennaio.
Campionari
di sciocchezze e di eccessi in entrambi i sensi quindi è fin troppo facile trovarne. Per
quale ragione? Nel centro di studi millenaristi
dell'università di Boston si sono dati una risposta. In un articolo Charles Cameron
mette in rilievo come il tema del baco del millennio abbia suscitato moltissime analisi
tecniche ed economiche ma pochissime indagini sociologiche sul peso che ha nella testa
delle persone.
Cameron sostiene che i problemi legati al
Millennium Bug alimentano un gran numero di timori e paranoie preesistenti. La fine del
mondo cristiana in primo luogo ma anche le visioni apocalittiche delle milizie
paramilitari o dei gruppi razzisti, degli ecoterroristi o delle falangi luddiste che
guardano alle macchine come a dei mostri che divoreranno i loro creatori. Tutto questo ha
trasformato un problema informatico in un caso mediatico che molti hanno finito per
interpretare come il sigillo dei tempi. Finita questa, ad ogni modo, aspettiamo di vedere
che aspetto avrà la prossima apocalisse. |