Tema 27 aprile 1999
Millennium Bug
Rischi e soluzioni
di Massimo Miccoli, Elena Capparelli
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Il 1999 è stato l'anno degli insetti
virtuali, realizzati al computer. Il 2000 sarà l'anno del bug virtuale generato dal
computer? E questo baco sarà davvero così terribile come si vuol far credere?
Analizzeremo il problema cercando di capire, senza facili allarmismi, quali sono i
pericoli reali ed in che modo si possano affrontare.
L'origine del termine bug, che indica un qualsiasi difetto di programmazione del
computer, si fa risalire ad una famosa programmatrice americana, Admiral Grace Hopper,
che risolse delle anomalie di funzionamento di un calcolatore, un Harward Mark II,
estraendo un insetto annidato tra i contatti di un relay. Fino a poco tempo fa il registro
dell'intervento e i resti dell'insetto erano conservati in una teca al Naval Surface Warface Center (NSWC).
Il Millennium Bug è quindi un difetto di programmazione, un errore nato dall'adozione
di un sistema di datazione, per indicare l'anno, a due cifre anzichè a 4, per risparmiare
spazio nella stesura dei programmi. Così per il 1976 o il 1961 bastava scrivere 76 o 61,
proprio come si usa comunemente, a parole o per iscritto. Questa procedura di
abbreviazione rende al computer impossibile distinguere se l'anno 00 è il 2000 o il 1900.
I problemi
legati al sistema di datazione non riguardano solo il passaggio di millennio. Si
potrebbero infatti, e in alcuni casi si sono già verificati, incontrare problemi molto
prima della fine dell'anno già con la cifra '99 che viene riconosciuta dal computer come
segnale di fine programma.
IMPLICAZIONI SOCIOLOGICHE
Il Millennium Bug causerà dei problemi tecnici la cui entità e gravità non è facile
stabilire. Per questa incertezza rispetto alle conseguenze che potrebbe provocare non
mancano le ipotesi catastrofiste che sembrano essere quelle preferite dalla stampa.
La Repubblica 26 gennaio 1999
"Il millennium bug fa paura alla Russia. Se i computer saltano, può scattare
l'allarme atomico" L'Unità
1 dicembre 1998
"Ue: allarme 2000 per i computer. Pericoli di catastrofe informatica"
Il Sole 24ORE 8 febbraio 1999
"Il supermercato teme il duemila. Un'alleanza con i fornitori per evitare il
collasso"
Internazionale 12/18 marzo
"Computer a orologeria. Il Capodanno del Duemila rischia di trasformarsi nella
catastrofe dell'era digitale" |
Al di là del sensazionalismo dei titoli di giornali tuttavia anche alcuni studiosi
come Paul Virilio e Jean Baudrillard non nascondono il
timore di una catastrofe.
"Il
problema del Bug dell'anno 2000 - sostiene Virilio- nei computer può valere come
prefigurazione di una catastrofe dell'informatica, ovvero di un crollo del sistema, di un
cataclisma che si verifica con le modalità della cibernetica. Ora, la cibernetica è
l'elemento dell'informatica e dell'informazione via Internet, e dunque al suo interno
avremo incidenti cibernetici. Credo, pertanto, che non si sia ancora ben compreso in cosa
possa consistere un incidente cibernetico, ma lo vedremo con il Bug, ed è evidente che in
quell'occasione si avrà un primo assaggio di ciò che potrà essere la guerra
dell'informatica, cioè una guerra cibernetica che riguarderà l'informatica, ma allo
stesso tempo gli ascensori, i conti in banca, eccetera" .
"Sarà un evento paradossale -
pensa invece Baudrillard. Dobbiamo francamente riconoscere l'ironia fantastica, feroce del
fatto che invece di presagire la fine del mondo come nell'anno 1000, la nostra catastrofe
sarà di natura virtuale, e saremo noi ad averla messa in atto per mezzo della nostra
tecnica. Si ha quindi una specie di speranza nell'anno 2000, l'idea che si riazzereranno
tutti i computer, che si laveranno i panni di tutto il ventesimo secolo così pieno di
violenza, di guerre e che si ricomincerà da capo con una forma di innocenza collettiva.
Questa speranza esiste, ma al contempo si affianca a una speranza inversa, credo, ossia
non proprio che tutto sprofondi ma che si verifichi un vero disastro, un incidente non so
bene di che natura, il quale dia vita a un evento davvero determinante e decisivo".
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I PROBLEMI REALI
Naturalmente alle voci allarmiste si contrappongono opinioni che ridimensionano il
problema. Gli esperti cercano di suggerire le strategie migliori per fronteggiare la
situazione senza cadere nel panico. Il punto naturalmente, è cercare di capire l'entità
dei danni e dei rischi a cui si va incontro. Sentiamo, allora, quali sono, per Augusto
Leggio e per Roberto Dadda, del Comitato Anno 2000d, i problemi reali.
Augusto Leggio
"Ci potranno essere, in taluni casi, delle situazioni di incomprensione da parte dei
programmi o dei calcolatori e quindi, in
definitiva, un malfunzionamento oppure un funzionamento errato dei programmi oppure dei
microprocessori. È un funzionamento che, quindi, deve essere corretto".
Roberto Dadda
"Quello che succede è che alcuni dei calcolatori non faranno il loro dovere o lo
faranno in modo anomalo. Personalmente, non credo alle catastrofi, non penso che
partiranno i missili nucleari, che i treni si scontreranno, che gli acquedotti si
avveleneranno. Io dico spesso che per pensare al 2000 dobbiamo pensare alle prime due
settimane di Malpensa, che non a caso si chiama 'Malpensa 2000'. Quello che è successo
lì potrebbe succedere generalizzato, potremmo andare al supermercato e non trovare certe
cose, potremmo andare in banca e manca la luce e il Bancomat in quel momento non funziona,
ma certamente non perderemo i nostri risparmi perché poi le registrazioni delle banche
sono lì e sono sicuramente salve".
Catastrofi no, ma inconvenienti e malfunzionamenti sì, quindi. Il quadro è reso più
complesso dal fatto che una parte notevole di questi problemi non riguarda i computer, ma
altri prodotti, di uso ancora più comune. Miliardi di strumenti elettronici sparsi in
tutto il mondo, ad esempio gli elettrodomestici, hanno, al loro interno, un microchip
incorporato, un embedded chip. In questo caso il bug da risolvere dipende da questi
piccoli microcircuiti che, spesso, supportano un sistema di datazione a sole due cifre,
invece che a quattro, e sono, quindi, a rischio di crash col passaggio all'anno 2000.
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LE SOLUZIONI
Capire se il microchip di uno
strumento elettronico è di quelli a rischio o meno, non è impresa facile: nei libretti
di istruzione, spesso, non è riportato il sistema di datazione adottato e quindi, è
necessario portare l'apparecchio da un tecnico specializzato. La soluzione, in questi
casi, consiste, dove è possibile, nel riprogrammare i microprocessori. Nel peggiore dei
casi conviene direttamente sostituire il microchip con uno nuovo, accertandosi che sia di
quelli che sanno che cos'è una data a 4 cifre. Per far fronte a questo genere di
problemi, ascensori, riscaldamento etc. stanno nascendo diverse organizzazioni.
A Milano ad esempio è stata istituita una vera e propria task force per il problema
dell'anno duemila. Lo scopo è quello di dare consigli alla cittadinanza. La task force è
diretta da Roberto Dadda, al quale abbiamo chiesto come dobbiamo prepararci -
singolarmente, all'interno delle nostre abitazioni - ad affrontare il problema dell'anno
duemila:
"Io posso dire quello che sto facendo
io a casa perché sono anche un utente delle macchine che potranno avere dei problemi.
Personalmente, sto controllando tutte le apparecchiature che sono in qualche modo legate
al tempo: il videoregistratore, che anche se si rompe non è un grave problema però può
essere sgradevole, ma, per esempio, il termostato della caldaia che è qualche cosa di
più sgradevole. La segreteria telefonica, quelle segreterie che per esempio entrano in
funzione automaticamente a una certa ora, si staccano a una certa ora. Sto raccogliendo
piccole quantità di cibi non deteriorabili, questo non perché pensi alla carestia, penso
che i supermercati possano avere qualche problema di approvvigionamento per cui avere
qualche giorno di scatolette in più tutto sommato può essere una buona idea. Sto
mettendo via qualche batteria e qualche torcia, sto mettendo via una radio per riuscire ad
ascoltare la radio anche se per esempio va via la luce, anche se penso che nelle grandi
città sarà molto difficile che succeda. Ecco, questo è il mio piano personale per il
2000 e credo che tutti noi dovremmo averlo".
Risolvere il problema, quindi, non è affatto semplice. Una questione apparentemente
secondaria, come la data presente all'interno del nostro computer è in realtà al centro
di una quantità di operazioni vitali per il nostro sistema, di cui non sospettiamo
nemmeno l'esistenza. Aggiornare il sistema di datazione dei nostri computer è un lavoro
complesso che richiede tempo e pazienza ma soprattutto richiede degli strumenti adeguati.
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LE IMPLICAZIONI ECONOMICHE
Risolvere problemi come quelli causati da Y2K comporta spese da affrontare come spiega
ancora Augusto Leggio:
"Innanzitutto c'è un'implicazione economica diretta che, laddove viene scoperto
questo problema, bisogna fare un'azione per correggerlo, l'azione ha un costo. Quindi, a
questo punto, i programmi vanno corretti e quindi si deve andare a trovare in questi
programmi il punto dove vengono gestite le date, ci sono dei metodi automatici, quindi i
sistemi informativi devono spendere per correggere questo problema e quindi produrre
risultati corretti. Per quello che riguarda i microprocessori oppure l'elettronica
digitale, il problema è un po' più complesso perché dipende da caso a caso e quindi
bisogna andare a sostituire questi microprocessori o questa elettronica digitale o, in
taluni casi, i più difficili, addirittura bisogna sostituire gli apparati".
E a proposito di implicazioni economiche per la soluzione dei problemi, le vetrine dei
negozi di computer e di articoli informatici sono, ormai, piene di prodotti su cui
campeggiano queste scritte "Y2K compatible", "Y2K ready", che
dichiarano che il prodotto in vendita è a prova del bug del millennium. Attenzione però:
non tutti i prodotti che portano la scritta Y2K ready sono,
davvero, a prova di Millennium Bug. Come hanno mostrato gli esperti dell'autorevole
quotidiano francese Le Monde, alcune di queste soluzioni non sono niente altro che dei
"cerotti", che non permettono di superare completamente il problema. E' il caso
di tutti quei sistemi in cui viene aggiornato solo l'orologio del Bios, ovvero il
programma di gestione e di controllo del computer, che è residente nella memoria. I
computer, infatti, hanno due sistemi di datazione: uno è l'orologio del Bios e l'altro è
il Real Time Clock, l'orologio dell'hardware, in grado, grazie alle sue pile, di mantenere
l'ora esatta, anche quando il computer è spento. Quando un computer ricerca una data,
interroga generalmente il Bios che se non ha dati certi, si rivolge al Rtc. Ma se l'Rtc
non è a prova di Millennium Bug, ecco che il problema si ripresenta, mandando la macchina
in tilt. In ogni caso "inventare" soluzioni per risolvere questi problemi,
legati al cambio di data, è diventato un vero e proprio business.
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I COSTI
Tre milioni e mezzo di miliardi di lire: sarà questo il volume di spesa totale per
risolvere il problema Y2K in tutto il mondo, secondo il gruppo Gartner, una famosa
società di consulenza che ha stilato un rapporto sulla questione del Millennium Bug. E
già da qualche anno, ormai, tutte le più importanti case produttrici di software
lavorano, ad approntare soluzioni, per quello che si sta profilando come il grande
business informatico di fine millennio. Il governo di un paese ad alto tasso di
informatizzazione, come gli Stati Uniti dovrebbe spendere per l'adeguamento del sistema
informatico una cifra che si aggira intorno ai 12 mila miliardi di lire, mentre i costi da
affrontare per un paese piccolo, come la Giamaica, si aggirano intorno ai 49 miliardi di
lire. Sul fronte delle aziende, le spese previste per una ditta di ampie dimensioni sono
di circa 720 miliardi di lire, mentre per un'azienda di dimensioni medio-piccole non
dovrebbero superare i nove milioni di lire. A trarre vantaggio dai problemi causati
dall'inafferrabile bug, saranno soprattutto le società di consulenza e le aziende di
software. Tra queste ultime, le aziende leader di mercato nel campo degli strumenti
software per l'anno duemila, sono: Microfocus, Viasoft, Informission e Norton. Per queste
case, oggi, le soluzioni Y2K rappresentano il 10/20% del fatturato. E, la percentuale è
destinata ad aumentare man mano che ci avviciniamo alla fine dell'anno. |
La Puntata
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