Tema 30 Marzo 1999
Borsa on line
di Massimo Miccoli e Elena Capparelli
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Gli utenti di E*Trade,
una delle più importanti agenzie di borsa americana sul Web, hanno chiesto ai
responsabili del sito un risarcimento danni per milioni di dollari.
Così titolava un articolo di Affari
e Finanza - linserto finanziario di Repubblica
- del 22 febbraio scorso.
Cosa è successo?
I computer della società, nel mese di febbraio, hanno fatto crash per più di
tre ore e il fatto si è ripetuto tre volte, nel corso di una settimana. E così gli
abbonati del sito non hanno potuto né vendere né acquistare azioni. E la prima
volta che succede qualcosa di simile e cioè che gli utenti di un sito chiedano un
risarcimento miliardario perché il collegamento è andato in tilt per qualche ora. Ma che
cosa sta succedendo nel mondo della finanza?
Oggi
comprare e vendere azioni attraverso interfacce elettroniche è diventato un fenomeno
abbastanza diffuso: quando lo scorso anno Bill Clinton fu chiamato a parlare in diretta
della sua relazione con Monica Lewinsky, la Cnn il più
importante canale mondiale televisivo di sole news, affiancò al viso depresso del
presidente statunitense i grafici degli indici azionari del New York Stock Exchange. Mano
a mano che il Presidente Clinton parlava e confessava la sua relazione, le linee dei
grafici, seguite da milioni di telespettatori, tendevano pesantemente verso il basso.
Contemporaneamente alla confessione televisiva di Clinton centinaia di migliaia di
investitori, vendevano miliardi di dollari di azioni. Molti di questi lo facevano
direttamente dalla rete Internet.
La situazione negli Stati Uniti, non è che un riflesso di quello che accade in tutto il
mondo: 440mila transazioni al giorno avvengono in Rete e il popolo degli
investori on line è oggi arrivato a quota cinque milioni. Si prevede che alla
fine del 99 toccherà i dieci milioni, per arrivare nel 2001 a 12.7 milioni.
Le borse di tutto il mondo si stanno
dunque avviando ad un futuro telematico. Uno dei più importanti istituti di ricerca che
fa indagini di mercato, la Forrester Research, ha
pubblicato recentemente una ricerca sul fenomeno dellinvestimento on line in USA.
In un anno, il 1998, il numero d investitori americani che si servono della
Rete è raddoppiato raggiungendo la cifra di 2,4 milioni allinizio del 1999. I
fattori principali che spingono alla scelta di investire attraverso Internet sono due: la
convenienza ed il prezzo dei servizi offerti. Secondo la Forrester Research sono quattro i
tipi di innvestitori on line: chi investe con frequenza prendendosi anche notevoli rischi,
chi investe solo per assicurarsi una pensione di livello alto con rischi moderati, chi
investe cifre altissime rischiando poco, e chi vuole diventare ricco nel più breve tempo
possibile investendo cifre intermedie con grossissimi rischi. In media linvestimento
di chi gioca in Rete si aggira intorno ai 90.000 dollari. |
Ma cè anche
unaltra conseguenza che si sta manifestando in questo periodo: il mercato delle
azioni legate a società di Information Technology, le società, cioè, che si occupano di
nuove tecnologie per la comunicazione, sta vivendo un vero e proprio boom grazie
allInternet Trading. Chi gioca in borsa attraverso la Rete, infatti, investe per lo
più proprio in queste società, anche in quelle più giovani. Ma che vantaggio cè
nellacquistare azioni di queste società? Sentiamo da Elserino Piol della
Pino Invest cosa avviene in Italia:
In realtà
noi stiamo copiando il sistema americano. In Italia il Venture Capital si ispira al
modello della Silicon Valley, su cui negli anni 80, ho lavorato e che, quindi,
conosco. Il Venture Capital, sinora applicato in Europa, era prevalentemente di stile non
americano, cioè era legato ad aziende già esistenti solitamente di bassa tecnologia ed i
soldi andavano a facilitare la ristrutturazione di queste aziende. Oggi invece abbiamo
deciso di orientare i nostri investimenti ad attività di innovazione. Ossia non mettiamo
i soldi in aziende già esistenti e che bisogna ristrutturare, ma investiamo nella
creazione di nuove aziende.
Negli USA la fiducia nelle società legate allInformation Technology ha generato
una vera e propria febbre delloro per lacquisto di azioni di società come Netscape o come Aol.
Non cè nessun dubbio che questo interesse per la nuova tecnologia si veda
soprattutto a Wall Street - spiega il giornalista Alan Friedman. Questo dipende dal fatto
che negli Stati Uniti cè più da guadagnare, cè più interesse, cè
una scommessa sullInternet e sul futuro. Le vecchie banche o le aziende tessili
vanno bene ma sono facilmente superate dalle nuove società che possono consegnare merce
attraverso Internet in pochi minuti.
Cè da chiedersi tuttavia se non ci
sia una sopravvalutazione dellInternet trade, di azioni che cadono tanto rapidamente
quanto sono andate alle stelle.
E chiaro che cè stata una grande speculazione sulle offerte delle
aziende che offrono servizi su Internet - ha detto ancora Friedman. Nel gennaio e febbraio
1999 per esempio abbiamo assistito allingresso di nuove aziende che si sono quotate
e cosa succede: lazione apre a dieci dollari e, entro 24 ore va a 70-80-100 dollari,
ossia fino a 8-10 volte il suo valore, poi il giorno dopo cade del 50%. Questa è
chiaramente speculazione se si tratta di orizzonti di 1 o 2 anni, non lo è, in una
prospettiva di futuro un po più lontano da qua a cinque anni.
Ma lItalia in che misura è toccata dalla rivoluzione dellInternet trading
e dal successo del mercato dellIT(Information Technology)? Proprio in questi mesi
linteresse degli investitori per i titoli sta aumentando. Come negli Stati Uniti
esiste un listino dei titoli legati alle aziende di Information Technology, e nei prossimi
mesi ne verrà istituito uno europeo che si chiamerà Nuovo Mercato.
Adesso anche in Italia esistono Sim (società di
intermediazione mobiliare) che consentono di comperare e vendere azioni in borsa via
Internet.
Diego
Pastorino di SoldiOnline ce ne spiega i
vantaggi e gli svantaggi:
Investire in borsa tramite intermediari costa di più che sulla Rete che non ha
bisogno di intermediari finanziari ed è anche, per questo, più veloce. Si tratta poi di
vedere se sia meglio nel senso che si rischia di moltiplicare il volume degli acquisti e
delle vendite senza avere poi di fatto riflettuto nel modo giusto su come bisognerebbe
investire in borsa. Probabilmente il modo migliore di investire in borsa è comprare
titoli e tenerli almeno cinque anni.
In Italia, però, cè
una resistenza ad utilizzare questi servizi di broking on line, perché si pensa che siano
operazioni rischiose dal punto di vista della sicurezza dei propri dati personali. Una
delle soluzioni proposte al problema della sicurezza è ad esempio la smart card, una
piccola scheda che si inserisce in un lettore collegato al computer. Così la sicurezza
della transazione diventa paragonabile a quella di un comune bancomat. Ma il rischio più
grande, legato alle transazioni in Rete è quello di una maggiore instabilità del
mercato.
La borsa è come un grande domino: basta una voce e tutti cominciano a vendere. Con la
Rete qualsiasi voce si diffonde allistante ed ecco moltiplicarsi anche, improvvisi
ed effimeri rialzi e ribassi. Per questo motivo, come racconta Wired
del 18 marzo 1999, gli esperti del Nasdaq, il listino dei titoli delle società
dellInformation Technology, stanno studiando nuove misure per raffreddare i mercati,
in momenti di surriscaldamento. Si pensa, addirittura, di bloccare le contrattazioni
quando è evidente che il mercato è influenzato da voci prive di fondamento.
Internet insomma sta influenzando il mondo degli investimenti e della finanza. Accellera
la velocità delle transazioni al punto che, come abbiamo visto, si teme una perdita di
controllo dell'andamento del mercato. Tuttavia l'investimento via Internet offre una nuova
opportunità ai piccoli risparmiatori come ci spiega Giovanni degli Antoni, docente di
Informatica applicata dellUniversità di Milano:
Internet sta diventando l'autostrada del mondo finanziario ma non solo il
mondo finanziario, quello grande, grandissimo anche quello piccolo. I piccoli investitori
cominciano a guardare a Internet, come a uno strumento di partecipazione alle borse. La
borsa su Internet sarà per ricchi e non per i poveri. La somma delle quantità di denaro
che tanti poveri possono dare sarà certamente più importante, nel complesso, della somma
di quantità di denaro che i ricchi potranno dare. Quindi Internet, da questo punto di
vista, diventerà uno strumento per modificare interamente il rapporto fra il denaro e le
persone.
Implicazioni, dunque anche di tipo culturale: rischia di venire modificato il rapporto
tra persone e denaro. E questo può generare due effetti: da una parte il fatto che il
trading on line permetta a tutti un libero accesso alla borsa, senza che le persone
conoscano gli equilibri e le regole del mercato, può creare lillusione di guadagni
facili, come avviene con le lotterie e lenalotto, e invece diventare la causa di
perdite ingenti. Dallaltra, la facilità di accesso, rischia di condurci in un mondo
in cui giocare e vincere dei soldi, diventa lo scopo della nostra vita, una sorta di
ossessione collettiva. |
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